Il Movimento 5 Stelle promuove un’interrogazione parlamentare per dire no alla vendita di snack e dolci dalle casse dei supermercati, e sostiene la nostra petizione
Il Movimento 5 Stelle promuove un’interrogazione parlamentare per dire no alla vendita di snack e dolci dalle casse dei supermercati, e sostiene la nostra petizione
Roberto La Pira 18 Giugno 2014Un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle, prendendo spunto dalla petizione promossa da Il Fatto Alimentare, invita i supermercati a eliminare dolci e snack dagli espositori posizionati in prossimità delle casse. L’interrogazione è stata rivolta al Ministro della salute Beatrice Lorenzin e al Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina.
Nel testo la deputata Chiara Gagnarli chiede un intervento “per bandire dalle casse dei supermercati la vendita di snack e dolci… e di sostituirli con altri prodotti” ed esorta “il governo Renzi a diffondere l’iniziativa delle lungimiranti catene di supermercati inglesi anche presso i negozi presenti sul territorio nazionale, creando magari campagne di sensibilizzazione all’acquisto consapevole, al fine di tutelare la salute dei consumatori, specie nelle fasce di età più esposte al rischio”.
Il Fatto Alimentare ringrazia l’onorevole Chiara Gagnarli e invita i lettori ad unirsi alle 12.500 persone che hanno già aderito.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
ma con tutti i problemi che abbiamo, benedetti 5 stelle, proprio delle caramelle alla cassa dobbiamo occuparci? della serie: ingolfiamo più che possiamo un parlamento già ingolfato!
Gentile signor Mario
comprendiamo la sua preoccupazione, ma la rassicuriamo informandola sul fatto che esiste un ufficio, il sindacato ispettivo, che si occupa di interrogazioni su ogni argomento, anche quelli non prioritari. Perciò il Parlamento italiano non tarderà a risolvere la piaga della disoccupazione giovanile, piuttosto che quella della giustizia lenta, dei conflitti di interessi, ecc, perchè dovrà pensare a rispondere alla mia interrogazione. I motivi dei ritardi, sig. Mario, purtroppo sono ben altri e sono legati alla mancanza di volontà politica o ancora peggio alla mancanza di visione politica a lungo termine, giusto per citarne alcuni.
Spero di averla rassicurata e le auguro buona giornata
Sono sicuro che non sarà la sua interrogazione a ritardare la risoluzione dei problemi della Nazione, questo è chiaro, ma credo che alla base di petizioni come questa, seppur mosse dalle migliori intenzioni, ci sia spesso un atteggiamento mentale “sbagliato”: è quell’atteggiamento che vorrebbe che tutta una serie di azioni o decisioni venissero prescritte per legge esautorando l’individuo dalla ‘fatica’ di dover decidere. Come scrivevo ieri a commento dell’articolo sullo stesso argomento, siamo liberi di entrare o meno nel supermercato così come siamo liberi di comperare o meno ciò che vogliamo, così come il supermercato deve essere libero di posizionare gli scaffali dove vuole.
Per favore, non rovinate anche questo sito con la solita sterile propaganda politica!
In che modo dovrebbe essere propaganda politica? La petizione de Il Fatto Alimentare è precedente all’interrogazione parlamentare, ma visto che l’argomento è il medesimo, ci sembra rientri nel dovere di informazione darne notizia ai nostri lettori, che poi agiranno e penseranno in completa autonomia.
Qui il link della petizione: https://www.change.org/it/petizioni/stop-a-dolci-caramelle-e-snack-venduti-alle-casse-dei-supermercati
Sono pienamente d’accordo, infatti mi riferivo ai commenti precedenti, non all’articolo.
Ma qual è il problema se si vendono snack o caramelle vicino le casse dei supermercati???Che problemi crea??
siamo un Paese libero partito 5 stelle?????? possiamo scegliere cosa mangiare???
I motivi per cui i 5 stelle vogliono bamndire dolci e snack e lasciare i gratta e vinci quali sarebbero?
I motivi dell’interrogazione del Movimento 5 Stelle penso siano quelli della nostra petizione. Almeno così leggo sul loro sito che ha letteralmente copiato il testo della petizione. Ma l’aspetto curioso è che nella notizia dell’interrogazione apparsa sul sito di Beppe Grillo non si dice che esiste una petizione su Change.org e che il promotore dell’iniziativa sia ilfattoalimentare.it , oltre al fatto di utilizzare una fotografia senza autorizzazione. http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/agricoltura/2014/06/alimentazione-il-movimento-5-stelle-chiede-limpegno-del-governo-sui-prodotti-esca.html
Un motivo in più per non firmare questa “petizione” ridicola e inutile