«È bene sapere che se uno “scienziato” o uno “specialista” promuove un prodotto, solitamente accade perché è pagato per farlo». Lo afferma la British Dietetic Association, associazione che riunisce circa settemila dietisti ed esperti della nutrizione inglesi, per cercare di sfatare il mito dei super cibi, particolarmente in voga a inizio anno, quando molti si ripromettono di condurre una vita più salutare. I nutrizionisti britannici citano una ricerca, da cui emerge che il 61% delle persone ha acquistato, mangiato o bevuto uno specifico alimento perché era stato etichettato come “superfood”.
Questo termine molto usato nel marketing e diventato di moda negli ultimi anni,può creare false aspettative sui possibili benefici dei cibi. Gli alimenti che rivendicano lo status di “superfood” possono avere alcuni benefici per la salute, ma questo è anche vero per la maggior parte degli alimenti naturali: «Ogni prodotto, analizzato singolarmente, è super in qualche cosa, essendo composto da differenti principi nutritivi, ma nessuno, da solo, può essere la chiave per un’ottima salute».
Beniamino Bonardi
© Riproduzione riservata
Foto: Photos.com
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Non sempre!