Arrivano la piramidi alimentari per i cittadini di origine latino-americana, africana e asiatica. Ci sono anche i vegetariani. La proposta è firmata da Oldways
Arrivano la piramidi alimentari per i cittadini di origine latino-americana, africana e asiatica. Ci sono anche i vegetariani. La proposta è firmata da Oldways
Redazione 8 Ottobre 2013La famosa piramide della Dieta Mediterranea si arricchisce di nuove “sorelle”, grazie alla messa a punto di modelli altrettanto collegati alle esigenze alimentari e culturali di diversi gruppi etnici: africani, asiatici e ispanoamericani, che vivono negli Stati Uniti.
L’idea di queste nuove piramidi alimentari arriva dall’associazione no-profit Oldways, che da anni lavora a favore del patrimonio culinario delle diverse etnie che popolano gli Stati Uniti. L’associazione ha elaborato nuovi modelli adatti a ciascun gruppo, grazie alla collaborazione con l’Harvard School of Public Health, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e l’aiuto di ricercatori, dietisti ed esperti di salute pubblica.
Dall’analisi condotta dal Center for Disease Control and Prevention è emerso infatti che all’interno di un contesto multiculturale e multietnico statunitense, le persone Afro-Americane e i Latinos presentano dei tassi di obesità maggiori rispetto ai bianchi, rispettivamente del 51% e del 21%. Le strutture sanitarie federali e locali da anni portano avanti campagne di prevenzione a favore di modelli alimentari salutari, senza riuscire ad arginare il problema. Si è sempre tentato di promuovere modelli nutrizionali uniformi che spesso non sono culturalmente accettati da tutti. Questo accade per la composizione eterogenea della popolazione statunitense: il 72% sono bianchi, il 13% Afro-Americani, il 5% sono persone di origine Asiatica. E infine il 16% è rappresentato dagli ispanoamericani, o Latinos, che comprende individui originari della Spagna, o dei Paesi del Centro- Sud America di lingua spagnola. Per questo motivo sono state elaborate diverse piramide ognuna riferita ad un gruppo etnico seguendo lo schema classico ma con gli alimenti propri della tradizione. Alla base ci sono i prodotti da consumare spesso, nella parte alta troviamo i cibi da inserire nella dieta con moderazione e in cima quelli da consumare raramente.
La piramide della dieta latino-americana propone un regime economicamente accessibile e semplice da preparare, seguendo le abitudini alimentari della popolazione della vasta area che va dal Centro al Sud-America. Alla base troviamo gli alimenti di ogni pasto: verdure, frutta (avocado, cocco e mango, tipiche di queste zone), cereali integrali come riso, mais e quinoa, legumi (fagioli e lenticchie) e infine erbe e spezie come coriandolo, prezzemolo, cannella e peperoncino. A seguire pesce e frutti di mare per almeno due volte a settimana, mentre tra i cibi da consumare moderatamente troviamo pollo, uova, formaggio, yogurt, e tra le bevande vino e birra. In cima alla lista la carne di manzo o maiale.
La seconda piramide riflette le abitudini alimentari della diaspora africana e comprende le tradizioni dell’Africa, dei Caraibi, dell’America Centrale e Latina (in particolare del Brasile). La cucina prevede soprattutto alimenti freschi come frutta e verdura a foglia situate alla base della piramide. Poco sopra ci sono gli alimenti più nutrienti e a basso contenuto di sodio, zuccheri e grassi insaturi. In questa sezione, che costituisce la base giornaliera da cui partire, abbiamo frutta come banane, papaia, anguria e avocado, verdura come carote e melanzane e infine tuberi, fagioli, noci e arachidi, oltre ai cereali. Spezie e salse tradizionali vanno consumati almeno due volte a settimana, come pure pesce e frutti di mare. La carne rientra con uova, pollo e olio nella lista degli alimenti da mangiare moderatamente, seguita da yogurt e latte. In cima sono stati collocati i dolci.
Così come per la piramide della dieta Mediterranea, anche quella asiatica è stata concepita considerando la bassa incidenza, in questi gruppo di persone, di malattie croniche causate da una alimentazione sbagliata. La base geografica è molto ampia e comprende Paesi che vanno dalla Cina, all’India e al Giappone fino alle Filippine. Nonostante queste aree vantino i propri stili alimentari, la pietra miliare è per tutti il riso oltre a molti cibi di origine vegetale, tra cui verdure (funghi, germogli di bambù, broccoli), frutta come mango e ananas, legumi (in primis la soia) e semi (noci e mandorle). Gli oli vegetali rientrano nella lista degli alimenti giornalieri, mentre pesce e frutti di mare sono un gradino più in alto. Uova, pollo e dolci sono considerati alimenti settimanali, mentre la carne andrebbe consumata una volta al mese. Moderazione per vino, birra e sake, mentre acqua o tè sono raccomandati in quantità pari a 6 bicchieri al giorno.
Infine, Oldways ha tenuto conto anche di chi non mangia carne e pesce e ha proposto la Piramide della dieta Vegetariana, datata 1997, la cui versione aggiornata sarà presentata durante la “Food and Nutrition Conference and Expo” (conferenza annuale dell’Academy of Nutrition and Dietetics Food,) che si terrà a Houston, in Texas, dal 19 al 22 ottobre 2013. Nella piramide si suggerisce il consumo di frutta, verdura, legumi, cereali a ogni pasto. Giornalmente si suggerisce di assumere oli vegetali, frutta a guscio e semi per integrare la quantità di proteine, l’albume dell’uovo e prodotti caseari. Una volta a settimana uova intere e dolci. Come riportato in diversi studi, la dieta vegetariana, se correttamente seguita, può apportare tutti i nutrienti necessari per l’essere umano. L’importante è assumere diverse varietà di cibo e garantire il corretto apporto proteico a ogni pasto.
Ludovica Principato (da Rhode Island)
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Foto: oldwayspt.org
Come è possibile visionarle in versione originale?
Provi a questo indirizzo: http://oldwayspt.org/resources/heritage-pyramids