Set di prodotti con carboidrati complessi su sfondo di legno pane pasta tortellini

A causa dell’andamento climatico sfavorevole quest’anno il raccolto di grano tenero presenta grosse criticità. Questo vuol dire che raggiungerà a stento 2,85 milioni  di tonnellate. C’è di più. Una parte significativa del raccolto non potrà essere utilizzata dall’industria alimentare e verrà destinata ad uso zootecnico o ad altri usi. Vuol dire che per soddisfare il  fabbisogno nazionale importeremo il 65% del grano tenero necessario da Paesi UE (il 60% della produzione nazionale circa 5,5 milioni di tonnellate).

A dispetto delle fake news di Coldiretti che periodicamente insinua sospetti sulle caratteristiche del grano, la materia prima importata è di alta qualità, visto che l’industria molitoria italiana è considerata un fiore all’occhiello del ‘Made in Italy’,  grazie alla capacità di individuare, selezionare e miscelare le varie partite. La  farina di grano tenero è destinata per il 57% alla panificazione, per il 20% alla produzione di biscotti, prodotti da forno e pasticceria. La rimanente quota serve per le pizze (10%), l’export, usi domestici (4%) e alla produzione di pasta fresca (2%).

pasta grano
Senza il grano duro importato l’Italia non potrebbe esportare un solo kg di spaghetti

Il 60% della pasta finisce all’estero

Per quanto riguarda il grano duro usato per la pasta, la semola coltivata in Italia raggiunge 3,5 milioni di tonnellate e copre tranquillamente i consumi interni (23 kg di pasta l’anno pro capite) (*). Il problema è che il 60% della pasta prodotta in Italia è destinata all’esportazione. Per questo motivo ogni anno importiamo oltre 3 milioni di tonnellate di grano di alta qualità da Paesi come: Canada, Turchia, Francia e Stati Uniti. Si tratta di quantitativi necessari per produrre ed esportare la nostra pasta in tutto il mondo.

“Questi soni i numeri – sottolinea l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Italmopa) – altre considerazioni sulle  importazioni selvagge di grano di dubbia provenienza e qualità sono dettate da interessi di categoria abilmente celati dietro una presunta difesa degli interessi dei consumatori”.

Il riferimento di Italmopa alle lobby che da anni portano avanti una campagna di denigrazione verso il grano importato è abbastanza evidente. Viene naturale pensare a Coldiretti, che da anni diffonde fake news sul grano importato puntando il dito contro un settore come la pasta considerata un fiore all’occhiello del made in Italy nel mondo.
(*) Da 1 kg di grano non si ricava 1 kg di semola e nemmeno 1 kg di pasta

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com, AdobeStock

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Paolo
Paolo
3 Agosto 2024 06:14

Perché gli agricoltori italiani non riescono a produrre grano di alta qualità come quello canadese, francese o turco?

Giovanni
Giovanni
Reply to  Paolo
29 Agosto 2024 22:28

Non è quello che è scritto nell’atticolo. Il nostro grano duro è di alta qualità. Semplicemente non è in grado di coprire la domanda dell’industria della pasta. È un problema di quantità, non di qualità.

Giuseppe
Giuseppe
3 Agosto 2024 08:53

Parole dirimenti!

Marco Romano
Marco Romano
3 Agosto 2024 09:10

Buongiorno, sono un produttore siciliano di grano duro. Da tempo chiediamo nella pasta assoluta trasparenza in etichetta con indicazioni delle quantità, qualità e provenienza del grano affinché si consentisse al consumatore di poter scegliere liberamente. Potrebbe dirmi chi ostacola questo diritto del consumatore??

MARIO APICELLA
MARIO APICELLA
3 Agosto 2024 09:13

Peccato che andando di moda l’attacco legittimo e provvidenziale a Coldiretti si dimentica che chi strozza da sempre gli agricoltori italiani sono proprio i mugnai e i pastifici. Anche per questo sono in rivolta gli agricoltori italiani riuniti in Comitati, non essendo rappresentati da nessuna associazione di categoria ormai tutte asservite agli interessi dell’agro-industria (anche molitoria e pastaia)

Dani
Dani
Reply to  MARIO APICELLA
4 Agosto 2024 10:19

L’organizzazione per omologhi anziché in filiera è sicuramente un limite. La deliberata e sistematica produzione di fake news da parte di Coldiretti su pressoché qualunque argom distrugge il dialogo e la comprensione delle reciproche sacrosante esigenze

Alberto
Alberto
3 Agosto 2024 09:54

Parlare di grano di “alta qualità” proveniente dalla Turchia fa già ridere. La Turchia è il paese più sanzionato dalla Comunità Europea (più della Cina) per infrazioni al regolamento europeo su residui di diserbanti, micotossine ed altre sostanze riconosciute come cancerogene. Non cito neanche il Canada famoso per l’uso spropositato di glifosate.

Alberto
Alberto
Reply to  Roberto La Pira
3 Agosto 2024 17:57

Sull’argomento Turchia prendiamo atto che non abbia nulla da obiettare.

Maurizio
Maurizio
Reply to  Roberto La Pira
3 Settembre 2024 14:43

Buongiorno dott. La Pira. Il fatto è che i limiti di legge non sono universalmente accettati e c’è il dubbio che gli stessi non siano adegutamente protettivi della salute umana. E’ in corso un dibattito scientifico su questo con studi in essere (ad esempio il limite di legge in USA è 30 ppm, in Europa 10 ppm). Se una partita importata non supera i 10 ppm non è detto sia sicura, magari 9 ppm sono già troppi. Nel dubbio preferirei consumare grano senza tracce di Glifosato. In più va considerato che nei paesi non mediterranei è consolidato l’uso del Glifosato in pre-raccolta, per disseccare il prodotto e migliorare la resa. Questo controverso uso in pre-raccolta non è eseguito in Italia. Quindi affermare che nessun prodotto ha superato i limiti di legge non tranquillizza.

Maurizio
Maurizio
Reply to  Roberto La Pira
3 Settembre 2024 18:00

Io sollevo il dubbio, e a ragion veduta, che il grano importato da alcuni paesi (Canada, Stati Uniti, altri) contenga più Glifosato del grano coltivato in area mediterranea, proprio per il trattamento di pre-raccolta. Questo (DOI:10.3390/plants12061335) è uno studio del 2023 che dimostra come il Glifosato vada a finire nel grano raccolto SOLO con trattamenti di pre-raccolta, che in Italia non si usano, invece all’estero sì, e abbondantemente. Che tutti i grani importati siano sotto il limite di legge non è un’informazione completa. Dovremmo confrontare i livelli di Glifosato rilevati nei grani importati e in quelli Italiani. Forse scopriremmo che in quelli nostrani il livello è zero (below LOD) e che non è zero in quelli importati, anche se sempre sotto il limite di legge. Ripeto: vi sono abbondanti studi i quali indicano che il solo responsabile della presenza di Glifosato nel grano raccolto è il trattamento pre-harvest. E ribadisco che i limiti di legge non garantiscono che il prodotto sia sicuro, questo fatto è ancora oggetto di ricerca. Grazie per il cordiale scambio di idee.

Paola
Paola
Reply to  Roberto La Pira
4 Settembre 2024 15:14

Coldiretti e’ solo un organizzazione per lo piu politicizzata come lo sono una parte degli appartenenti. Perche’ non parlano delle continue truffe tutte italiane sull’olio extravergine. Di quello si parla sempre troppo poco.

Angelo
Angelo
3 Agosto 2024 14:37

Il Giornalista spieghi come possa produrre del grano “duro” di alta qualità una Nazione come il Canada che geograficamente il suo Meridione, il Manitoba, si trova sopra il parallelo del Circolo Polare Artico, per capire, sullo stesso parallelo della Svezia, Finlandia e Norvegia.

Andrea passarini
Andrea passarini
Reply to  Angelo
15 Agosto 2024 20:40

Perché contrariamente a quello che si può pensare la regione della Manitoba ha estati calde e secche e notti fresche che favoriscono la concentrazione di amido nelle qualità che vengono coltivate in Canada per la molitura italiana (Bologna, Bisanzio, Rebelde e Giorgio ne). Se c’è un posto che ha spazi, clima, caratteristiche di drenaggio del terreno perfette per il grado duro è la Manitoba.

Giovanni
Giovanni
Reply to  Angelo
21 Agosto 2024 07:39

Buongiorno, la regione di Manitoba non è inclusa nei territori artici del Canada.

ancorbit
ancorbit
4 Agosto 2024 07:29

Sono assolutamente d’accordo,Coldiretti e una lobby senza scrupoli

Giulio
Giulio
4 Agosto 2024 09:19

Il problema del grano importato è relativo al fatto che molti prodotti fungicidi ed erbicidi che in Italia ed Europa sono vietati in quanto potenzialmente dannosi per la salute umana in Canada, Ucraina, Russia, Turchia ecc sono consentiti (il più chiacchierato è il glifosato, ma non solo). Questi paesi riescono quindi a produrre ad un prezzo inferiore, di fatto fruttando una situazione di “concorrenza sleale”. Non si tratta quindi di un problema di qualità del grano importato intesa come proteine, peso specifico, ecc. ma di residui di prodotti potenzialmente dannosi per la salute umana nel grano e nelle farine. Allora se questi erbicidi e fungicidi sono dannosi per la salute vanno bloccati, se non sono dannosi vanno consentiti anche in Italia ed Europa. Si prenda una strada che possa mettere i produttori Italiani in condizione di parità altrimenti le importazioni aumenteranno ogni anno di più perché sempre più agricoltori saranno costretti ad abbandonare la coltivazione non potendo competere nella situazione descritta fino alla distruzione di un settore primario come quello agricolo che dovrebbe invece essere di eccellenza.

Ezia Maddalena
Ezia Maddalena
Reply to  Roberto La Pira
4 Agosto 2024 11:52

Mi auguro davvero sia come lei dice.
Ad ogni buon conto continuo a credere che la potenza delle lobbies sia incontrastata, esattamente come i relativi interessi. Ciò, oltre a strozzare i nostri coltivatori potrebbe favorire sistemi per eludere i monitoraggi e le verifiche atte a garantire i valori soglia previsti dalla normativa. In questi meccanismi, purtroppo, neanche il giornalista più professionale e scaltro potrebbe entrare.

Osvaldo F.
Osvaldo F.
Reply to  Ezia Maddalena
9 Agosto 2024 11:25

Se anche lei avesse ragione, c’è la questione indicata nell’articolo: NOI NON abbiamo produzione sufficiente alle richieste. E quindi? Che facciamo, non produciamo pasta italiana che poi esportiamo in grande quantità perché non abbiamo grano italiano?

Osvaldo F.
Osvaldo F.
Reply to  Giulio
9 Agosto 2024 11:23

Lei indica 3 questioni diverse:
1) il fatto che usando prodotti da noi non consentiti possano produrre a costi minori. Questo è vero anche se sono dell’idea che i costi produttivi siano minori soprattutto per le loro modalità di coltivazione: ha presente quanto sono grandi i loro campi e che macchine enormi usano per la raccolta?
2) erbidici e fungicidi dannosi per la salute. Allora, fatto salvo quanto al punto 3), può esserci anche un problema per chi li usa. Non ci sfugge che per dire in Africa ed Asia soprattutto non tanto i consumatori, ma chi usa questi prodotti, rischia la propria salute anche per i dispositivi di protezione inesistenti. Questo può essere un motivo di “contestazione” all’importazione dei prodotti, ma non è facile constatare e soprattutto “costringere” i produttori di quei paesi a lavorare in modo diverso.
3) riguardo i residui di prodotti potenzialmente dannosi per la nostra salute. Beh, la questione è semplice. Uno può anche inondare di prodotti dannosi le coltivazioni, ma se quando arrivano da noi i residui non ci sono… possiamo tornare al punto 2), ma per quanto riguarda le analisi, se sono a posto cosa contestiamo? Il prodotto può entrare

Andrea passarini
Andrea passarini
Reply to  Giulio
15 Agosto 2024 20:44

Non mi è chiara la questione. Il grano importato viene controllato come se non di più di quello importato e nessun valore è mai al di sopra dei limiti di legge.
In base a cosa lei dice che vi sono pratiche colturali dannose se le forniture che arrivano in Italia sono testate come le altre?

Federico
Federico
5 Agosto 2024 07:43

Purtroppo l’assunto che alberga nella testa di molti è che se il prodotto è italiano è sicuramente migliore. Non è così e con questa presunta e mal riposta superiorità morale continuiamo a farci del male ed a fare del male ai nostri “presunti” prodotti di eccellenza, specialmente a quelli a denominazione sui quali non ci si deve permettere di fare critiche (perchè sono bravi, belli e buoni a prescindere). Vi ricordate cosa dicevano i lavoratori dei caseifici marchigiani sul latte che veniva dalla Germania a confronto con quello raccolto in loco? Solamente che il latte tedesco non necessitava mai di “correzioni”, quello italiano spesso si…meditate gente, meditate…

Giovanni
Giovanni
Reply to  Federico
21 Agosto 2024 08:06

Concordo! I venditori italiani attingono a piene mani immergendole nello stucchevole, banale, provinciale, irritante, diffuso e tenace stereotipo che il ‘prodotto’ italiano è il più buono, il più bravo, il più bello.

Paola
Paola
Reply to  Federico
4 Settembre 2024 15:17

concordo al 1000% . Poi conoscendo gli italiani…. tutti bravi a parole .

AndreaC.
AndreaC.
6 Agosto 2024 07:26

A parte che Coldiretti non è l’unica associazione di rappresentanza, ne esistono altre ma nel corso degli anni è diventata quella più importante. Quando cresci, ovvio che perdi un po’ il contatto con chi dovresti rappresentare e pensi a conservare il tuo orticello , estendendo le tue influenze.
Chi si informa, già lo sa. I primi a essere presi in giro sono quelli che credono all’ITALIANITA’ 100% di tutto…agricoltori compresi. Tra l’altro costretti a ritmi di lavoro sempre più sostenuti a fronte di remunerazioni sempre più inferiori.

Credo che la ridotta produzione di grano nazionale dipenda anche dalla riduzione del suolo disponibile.
Le materie prime, comprese quelle alimentari, sono oggetto di speculazioni finanziarie sempre più aggressive e i prezzi vengono stabiliti dall’alto, dagli algoritmi, dall’intelligenza aritcificiale , non certo dall’agricoltore che alla fine è un impreditore sfruttato.

Maria Antonia Bidoia
Maria Antonia Bidoia
3 Settembre 2024 10:04

Come mai sull’etichetta di molti pastifici italiani è scritto di provenienza UE e non UE ? Siamo sicuri che non provenga dall’Ucraina?

Rosa Draisci
Rosa Draisci
3 Settembre 2024 12:51

Forse sarebbe opportuno riportare qualche dato sul numero di controlli su grano duro all’importazione e sui relativi risultati e confrontarli con i dati del grano duro nazionale

Giovanni Natale
Giovanni Natale
3 Settembre 2024 13:56

Come essere sicuri di acquistare pasta (nel mio caso integrale) sicuramente al 100% con grano italiano? Fate i nomi delle Marche….