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L’acqua del rubinetto è spesso al centro di polemiche, preoccupazioni e dubbi da parte dei cittadini. L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il primo rapporto nazionale sull’acqua potabile, la sua  qualità e sostenibilità. L’obbiettivo è diffondere i dati sulla qualità delle acque nelle diverse realtà italiane e di rendere noti ai cittadini i controlli effettuati. Contestualmente il rapporto smentisce le più comuni fake news diffuse sull’argomento, che riportiamo di seguito.

L’acqua potabile per essere ‘buona’ deve essere priva di ogni sostanza chimica

Falso. È vero il contrario, anzi: l’acqua contiene molte sostanze chimiche vantaggiose per la salute ed eliminarle non rappresenta un beneficio ma, al contrario un potenziale ‘danno’. Rimuovere tutte le sostanze naturalmente presenti nell’acqua – per esempio il boro, il selenio, il fluoro, il cromo, il rame, o il calcio il magnesio, lo iodio, il potassio – provocherebbe infatti la riduzione di apporto di elementi essenziali per la salute degli esseri umani, modificazioni del gusto e danni alle reti idriche.

La normativa vigente garantisce comunque che le sostanze chimiche potenzialmente dannose non superino i livelli che potrebbero comportare un rischio.

Utilizzare l’acqua del rubinetto è conveniente per le nostre tasche e un’abitudine sostenibile perché permette di ridurre l’uso di enormi quantità di plastica e di limitare l’inquinamento dovuto a trasporto, distribuzione e smaltimento delle bottiglie.

L’acqua del rubinetto fa venire i calcoli

Falso. Che bere l’acqua del rubinetto (potabile) provochi o favorisca la formazione di calcoli renali è una convinzione diffusa ma falsa. E questo vale anche per le acque ricche di sali di calcio e magnesio.  Il consiglio di utilizzare acque leggere o oligominerali al posto dell’acqua del rubinetto per evitare la calcolosi renale non è giustificato da evidenze scientifiche. La formazione dei calcoli dipende in molti casi da una predisposizione individuale oppure familiare. Il calcio è essenziale per la nostra salute e ne va ridotta l’assunzione se è un medico a prescriverlo.

Bicchiere di acqua frizzante su sfondo grigio acqua minerale bicchiere di vetro
L’acqua contiene molte sostanze chimiche vantaggiose per la salute ed eliminarle non rappresenta un beneficio

L’acqua del rubinetto non è sicura

Falso. Bere acqua del rubinetto (di casa o dei chioschi o punti di distribuzione) è sicuro per la salute come lo è bere acqua minerale naturale perché in tutti casi l’assenza di rischi per i consumatori è garantita dai controlli previsti dalla normativa. La differenza tra acque potabili e minerali naturali sta nel fatto che l’acqua potabile è un diritto universale degli esseri umani e le sue caratteristiche chimiche (durezza, pH, presenza di sali minerali) e organolettiche (odore e sapore) possono anche cambiare nel tempo in funzione delle fonti di prelievo e dei possibili trattamenti, ferma restando la garanzia degli standard di sicurezza, naturalmente.

Le acque minerali naturali sono invece beni di consumo liberamente immessi sul mercato e scelti dal consumatore, e rispondono a standard qualitativi che, oltre a garantirne la sicurezza in termini di salute, assicurano che la qualità e le caratteristiche delle acque imbottigliate siano le stesse delle acque all’origine, prelevate da fonti sotterranee riconosciute.

Non possiamo sapere davvero quali sono le caratteristiche dell’acqua di casa

Falso. Possiamo, invece: è bene sapere che sul sito del proprio gestore idro-potabile sono già forniti i dati sulle caratteristiche delle acque e i risultati dei controlli. Sulla base delle nuove normative emanate dal Ministero della Salute i cittadini entro 2 anni potranno reperire molte altre informazioni sulle caratteristiche chimico-fisiche delle acque distribuite nelle aree di loro interesse, piani di sicurezza dell’acqua, controlli da parte dei gestori idro-potabili e delle ASL in una piattaforma nazionale denominata “Anagrafe territoriale dinamica delle acque potabili (ANTeA)” in corso di costruzione.

Per rendere sicura l’acqua del rubinetto va installato in casa un apparecchio di trattamento

Falso. Le acque distribuite in Italia sono di qualità adeguata al nostro consumo e non necessitano di altri trattamenti per renderle potabili o per evitare rischi per la salute. L’unico scopo degli apparecchi di trattamento dell’acqua in commercio, conformi alle specifiche normative, è modificare le caratteristiche organolettiche delle acque, cioè di rendere più gradevole il sapore e l’odore dell’acqua del rubinetto, o gasarla.

In caso, per specifiche circostanze si verificasse un evento per cui fossero necessarie restrizioni d’uso delle acque, la legislazione (decreto legislativo del 23 febbraio 2023, n. 18 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano) prevede che si informino tempestivamente i cittadini. Inoltre, il gestore e le autorità sono tenuti a ripristinare prontamente la qualità delle acque e nel frattempo a fornire ai consumatori interessati quantità adeguate di acque idonee al consumo umano con approvvigionamenti alternativi (per esempio autobotti).

Stile di vita sano. Giovane donna afroamericana beve un bicchiere d'acqua mentre è seduta sul divano di casa. Bella donna sana segue uno stile di vita sano idratazione
Le acque distribuite in Italia sono di qualità adeguata al nostro consumo e non necessitano di altri trattamenti per renderle potabili o per evitare rischi per la salute

Al ristorante può essere servita acqua minerale naturale in caraffa

Falso. Negli esercizi pubblici l’acqua minerale naturale, liscia o gassata, va servita nella sua bottiglia chiusa e con la sua etichetta secondo la specifica normativa. Nel caso invece venisse fornita acqua potabile in caraffa sottoposta a trattamenti, va riportata chiaramente sul contenitore la dicitura “acqua potabile trattata o acqua potabile trattata e gassata” se addizionata di anidride carbonica.

Al ristorante è meglio evitare di chiedere acqua del rubinetto

Falso.  Non c’è ragione per non farlo, se non quella di una scelta personale. Anzi. Il decreto legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023 chiede alle regioni e alle provincie di promuovere l’uso dell’acque di rubinetto, anche “incoraggiando o incentivando la messa a disposizione di acqua potabile a titolo gratuito ai clienti di ristoranti, mense e servizi di ristorazione”.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com

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Maria Rosa Pellegrini
Maria Rosa Pellegrini
18 Luglio 2024 14:06

Gli italiani non sono informati su quello che li riguarda direttamente, come la salubrità del cibo e dell’acqua, bene primario. Sono sempre attirati dalla pubblicità che ha un effetto di marketing e basta.
Andando sul sito del mio fornitore d’acqua potabile posso leggere tutto quello che riguarda l’acqua potabile del mio comune. Per la salubrità del cibo devono affidarsi all’informazione indipendente, quella che non riceve ” premi” dai fornitori di turno.
Con una dieta di cibo sano e con tanta informazione sugli alimenti potremmo
destreggiarci nella giungla dei supermercati e dell’informazione di puro marketing

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