Su 473.146 analisi condotte dalle autorità sanitarie alla ricerca di antibiotici, farmaci e contaminanti nei prodotti di origine animale, i campioni risultati irregolari sono stati 19, pari allo 0,07 % dei prelievi.
Sono questi i risultati comunicati dal Ministero della Salute nella relazione annuale sul Piano Nazionale Residui (Pnr) riferito al 2022. Le categorie animali e i prodotti di origine animale su cui sono state effettuate le analisi sui residui, riguardano praticamente tutti gli animali, dai bovini ai suini, dagli ovi-caprini ai volatili da cortile compresi conigli e selvaggina, oltre ai pesci di acquacoltura e prodotti derivati come latte, uova e miele.
L’andamento è in linea con il trend degli ultimi anni, anche se con percentuali di irregolarità pendenti al ribasso. Dall’analisi dei 19 campioni irregolari (tutti di provenienza italiana) è emersa la presenza di: coloranti (6), antibiotici (6), cortisonici (3), aflatossine (3) ed estrogeni (1).
La distribuzione delle 19 irregolarità, per settori produttivi, vede l’acquacoltura al primo posto (7) seguono i vari settori: bovini (6), suini (3), latte bovino (2) e volatili da cortile (1). In seguito ai controlli si sono avviate due azioni penali e due provvedimenti di diniego di aiuti comunitari. Le autorità hanno fatto una notifica di allerta alimentare, avviato quattro procedure di distruzione di animali/prodotti e tre dichiarazioni di non idoneità al consumo.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Al supermercato ho notato confezioni con uova “da galline allevate senza uso di antibiotici”.
E’ solo uno specchietto per allodole?
Grazie