In pochi giorni la nostra petizione che chiede Acqua del rubinetto gratis al ristorante, ha raggiunto oltre 1.500 firme. Dopo avere aderito all’appello, un lettore ci ha raccontato la sua recentissima esperienza in un ristorante di Milano.
La lettera
Ho firmato la vostra petizione e vi voglio raccontare cosa mi è successo poche sere fa in un ristorante nelle vicinanze di piazza Risorgimento a Milano dove il prezzo oscilla intorno ai 40-45 €, vini esclusi, 15 € i primi , 25 € i secondi e 6 € i dolci. Sono insieme a un gruppo di una decina di persone. Entriamo in un ambiente piacevole e curato e la tavola è apparecchiata con due caraffe di “acqua potabile trattata” una naturale e l’altra gasata, proposta nel menu al prezzo di 2 euro al litro. Questa cosa la trovo fastidiosa perché alla fine mi tocca pagare 2 euro per un litro l’acqua del rubinetto, anche se rinfrescata e addizionata di bollicine. Secondo me a tavola dovevano esserci due bottiglie di acqua del rubinetto incluse nel prezzo del coperto (2 euro a persona) come avviene a Parigi e in altre città europee.
Ma ci sono altre due chicche che vorrei sottolineare. Sul menu non era indicato se il pesce utilizzato (calamari, cernia, orata e branzino) era fresco o surgelato, né tantomeno se era allevato o pescato, figuriamoci poi l’origine. Nel menu mancava anche la voce “coperto” che invece compariva magicamente nel conto. Alla fine ho pagato 8 € per 4 bottiglie di acqua del rubinetto “rinfrescata e addiziona di bollicine” ma mi sono preso una piccola soddisfazione. Ho fatto notare al cameriere, che sul menu mancava la voce coperto per cui il conto andava rivisto. Con un certo disappunto il gestore ha ritoccato lo scontrino e il conto da 400 € è sceso a 380 (vedi foto sotto).
Roberto
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Io non so’ se lamentarmi dell ‘acqua depurata e microfiltrata ad osmosi inversa refrigerata e gasata. Al prezzo di €2 al litro servito al tavolo???
Mai lamenterei per tutto il resto !!
Arancini a 16€ da follia pura!!!!!
O tutto il resto. Veramente è follia pura . L’acqua è la cosa più onesta che è indicato nel conto….
A Palermo lo stesso trattamento costa il 70%meno….
Meglio le Belle bancarelle che i lussuosi ristoranti.
Ricordiamoci che 100 anni fa’ in Italia si mordeva la fame soprattutto al Nord……
Purtroppo non si tratta di un ristorante lussuoso per Milano
Forse è meglio leggere il menu esposto fuori dal ristorante e poi decidere, io lo faccio sempre
E’ il consiglio più ovvio e più saggio.
Buongiorno, concordo assurdo pagare l’acqua del rubinetto è assurdo che non sia compreso nel coperto. Ho pranzato in un ristorante dello Sichuan zona viale Monza quindi non centrale. Mezzo litro di acqua filtrata gasata 2 euro.
Capisce perché il discorso sulle gabbie salariali, cioè su stipendi differenziati in base alle diverse aree è tutt’altro che campato per aria. Il costo della vita al nord è molto più elevato che al sud (al di là dei disagi di altro tipo – vedi qualità delle prestazioni sanitarie ma i tempi di attesa sono un male comune in tutta Italia – che ci possono essere in quelle regioni).
Mi capita tutte le volte che scendo al sud di vedere queste differenze, anche sull’acquisto di prodotti di prima necessità, come pane, frutta e verdura. Qui 1 kg di pane costa anche 5 o più euro al kilo, giù porto a casa anche focacce farcite e altro. Certa frutta fresca di stagione come le albicocche (non parliamo di frutta esotica) non la compro quasi mai…
Purtroppo questo é l’ennesimo fenomeno di tantissimi ristoranti a Milano che è l’unica cosa per loro importante e il business
Ovviamente tutte le indicazioni fisiologiche richieste alle acque imbottigliate erano disponibili a richiesta anche per quella del loro rubinetto, a valle non a monte.
Chissà quanto sarebbe costata una Fiuggi in questo locale.
Ma infatti la scelta migliore è evitare di andare a mangiare fuori dove ti spennano sempre e comunque. Hanno un motivo in ogni caso, oggi la luce, domani il gas e dopodomani gli alieni. Troppo spreco di soldi per quello che offrono mediamente in giro!
Comportamento che sfiora la truffa in commercio. Complimenti al lettore che ha fatto valere i diritti del consumatore e che ha fatto notare la caratteristica principale del menu , vale a dire che deve essere veritiero e completo in tutte le sue voci.
Mi fa alquanto ridere il riferimento all’estero, nella fattispecie la Francia dove i prezzi in generale rasentano la follia e l’acqua in bottiglia da litro sono arrivato a vederla a 5/7€ in locali alla buona.
Aldilà di tutto ritengo che pagare l’acqua oltre certe cifre sia una presa in giro ed una speculazione bella e buona, anche per uno stellato.
In Francia l’acqua minerale costa cara e per questo al tavolo c’è quella del rubinetto. Qual è il problema?
Il problema è che in qualsiasi luogo mi sia capitato di frequentare non è indicata mai l’alternativa gratuita del rubinetto.
Oltre a questo la rapina ingiustificata dell’acqua in bottiglia permane e l’eventuale acqua ad uso gratuito non è minimamente filtrata, tantomeno declorata, quindi eviterei le idiozie riguardo la presunta “superiorità” francese, avvalorata per di più dall’invasione di turisti francesi entusiasti nei nostri ristoranti!
Comunque la potabilità dovrebbe essere assicurata dalle analisi chimiche a carico dei comuni.
l’acqua, fresca/buona/pulita, dev’essere compresa nel coperto
Infatti, alcune guide turistiche mettono in guardia, e consigliano di chiedere “eau du robinet”. Ma una cosa vergognosa e generalizzata è che dovunque, se non ti vuoi fare spennare ordinando del vino e ripieghi sulla birra, una bottiglia PICCOLA che in negozio costa 1 euro, al tavolo la paghi 3-4 euro.
Non indicare nel menu che il prodotto (pesce in questo caso) se è fresco o surgelato configura il tentativo di frode in commercio (art. 515 c.p.) Io segnalerei il ristorante ad ASL competente per territorio o Carabinieri per la tutela della salute (NAS)
Nell’articolo si evidenzia l’assenza sul menu di indicazioni relative al pesce allevato o fresco e sull’origine. Si tratta di indicazioni facoltative
ma non è facoltativo se surgelato
Io sono una consulente sulla sicurezza alimentare e frequento i ristoranti come addetta ai lavori.
Posso dire che l’acqua microfiltrata non è la stessa cosa con l’acqua del rubinetto.
Ha un suo costo: i filtri, la manutenzione, le verifiche per la sicurezza alimentare ecc. Poi c’è il lavaggio della caraffa, il cameriere che la porta in tavola…
Certo, si potrebbe aumentare il prezzo del coperto oppure inserire il suo costo in quello delle varie portate e offrirla, apparentemente, in omaggio.
Oppure metterla sul menu con il suo prezzo e con l’indicazione di acqua trattata (l’hanno indicato).
Quello che voglio dire è che un ristoratore ha dei costi non indifferenti che il cliente spesso neanche prende in considerazione e deve far tornare i conti a fine mese. Non si possono giudicare senza valutare tutto.
Lì, in quel ristorante, secondo me, dovrebbero lavorare sul marketing e sulla comunicazione in generale. Infatti, Lei ha percepito in modo negativo questi 2 euro aggiunti in quanto si aspettava che fosse un omaggio della casa.
L’indicazione sull’acqua trattata e sul prezzo erano indicati correttamente sul menu. Il problema è che il coperto a 2 euro dovrebbe includere l’acqua di rubinetto non trattata.
Scusi, ma in base a quale motivazione il prezzo del coperto se pari a 2 euro “dovrebbe includere l’acqua di rubinetto non trattata”?
Se è a suo avviso, ben venga, ogni persona ha le sue sacrosante opinioni.
Il costo del coperto è quanto i ristoratori (vecchia scuola) decidono di far pagare tovagliato e pulizia posate/bicchieri. Che poi sia un concetto molto anni 80 e che i ristoratori più avveduti abbiamo aumentato di poco ogni pietanza andando a far sparire il costo del coperto, è un altro discorso…
Se un metro cubo di acqua costa, supponiamo, un euro, un litro dovrebbe costare uno diviso mille.
Il ristoraore non è un benefattore e il suo lavoro e le sue spese sono conosciute; ma il cliente può ordinare acqua trattata e microfiltrata, ed eventualmente gasata da un apparecchio, ma l’acqua di rubinetto non trattata va messa sul tavolo. E fa parte del coperto (che va indicato sul menù dentro e fuori del locale). Nessuno nega che ad ogni servizio debba essere corrisposto un corrispettivo di denaro, ma non si può obbligare al servizio solo perchè non se ne fa uno essenziale.
Di questo passo, tra un pò ci chiederanno un corrispettivo per il sapone in bagno o il gel disinfettante per le mani o la carta igienica o l’uso del bagno o per appendere il giaccone.
” l’acqua microfiltrata non è la stessa cosa con l’acqua del rubinetto”
Certamente, se si tratta dell’acqua di un pozzo nella foresta amazzonica, ma L’ACQUA POTABILE DELLA RETE IDRICA COMUNALE DI UNA METROPOLI ITALIANA NON NECESSITA DI ALCUNA FILTRAZIONE o altro magheggio; inoltre proprio l’inutile filtraggio dell’acqua del rubinetto la espone a possibili contaminazioni in cso di cattiva o mancata manutenzione dei filtri.
Il consumatore avrebbe dovuto pretendere una caraffa di acqua presa semplicemente aprendo il rubinetto, senza applicare inutili trattamenti: il ristoratore tutt’al più avrebbe potuto esporre il costo del litro di acqua dell’acquedotto, del lavaggio e ammortamento della caraffa, dello stipendio del cameriere… per un totale, verosimilmente, di pochi centesimi.
Se io chiedo l’acqua del sindaco, cioè quella del rubinetto, non mi devono portare l’acqua microfiltrata (non richiesta) e farmela pagare. Questa è la differenza.
E comunque 2 euro non hanno giustificazione nemmeno per l’acqua microfiltrata: la invito a verificare i costi di filtri, corrente e servizio e vedrà che non si giustificano 2 euro con 1 litro d’acqua, considerando quanti litri d’acqua complessivi possono trattare un pacchetto di filtri.
Mi é già capitato di raccontarvi di come un ottimo ristorante della Mongolia nella Chinatown milanese non mi abbia voluto portare acqua del rubinetto sostenendo che era cattiva, pericolosa e che loro non potevano somministrarla.
In quest’ultimo caso succede il contrario: infiocchettata e “trattata” è somministrata (obbligatoriamente),
L’argomento meriterebbe un dibattito pubblico e la proposta di una azione di “resistenza civica”
Comunque grazie a “il fatto alimentare “.
Non avrebbe dovuto pagare neanche l’acqua del rubinetto e chiederla in bottiglia allo stesso prezzo !
Non ho capito perchè l’acqua del rubinetto dovrebbe essere fornita gratis.
L’acqua del rubinetto di casa propria è gratis? Non mi pare…
Se poi l’acqua è microfiltrata, gassata e refrigerata, per farlo ci sono dei costi.
Oggi si vuole disquisire sui prezzi di tutto, questo è stato l’anno degli scontrini messi on-line…
Per legge i prezzi dei ristoranti devono essere esposti, se ad una persona non sta bene un piatto di paccheri col pesce a 16 €, che se li faccia a casa propria.
Spenderà sicuramente meno, poi però dovrà preparare il pesce, pulirlo, buttare i resti (TARI), cuocerlo, lavare i piatti, i tegami, la tovaglia.
Se poi si crede che a fare i ristoratori si facciano i soldi a palate, si può lasciare il proprio lavoro e mettere su un ristorante.
Mi sembra un commento “interessato”.
Certamente se me lo faccio a casa, il pesce lo compro FRESCO, la pasta che uso sarà almeno Senatore Cappelli e non una pasta qualsiasi che costa poco, ed il pesto sarà quello di Prà. È per questo che evito di andare al ristorante. Una volta mi hanno invitato in un “ristorante” qui a Genova, e l’antipasto era UNA cucchiaiata di lenticchie in non so quale salsa, il primo era un piatto largo mezzo metro con una conca al centro dove c’era UNA forchettata di spaghetti, il secondo era fatto con due filetti di sgombro (il pesce fra i più economici), ed il vino un presunto vermentino del quale non ho visto la bottiglia (che non si poteva ordinare perchè te lo servivano COL CONTAGOCCE in una specie di calice a 6 euro al sorso). Non ho chiesto a chi mi ha offerto il pranzo quanto glie lo abbiano fatto pagare, ma temo TROPPO,
Un problema connesso con la somministrazione di acqua del rubinetto al ristorante è anche il rispetto dell’igiene delle bottiglie/contenitori, che passano di mano in mano per decine di volte. non è la prima volta che mi capita di osservare che l’aspetto della bottiglia non garantisce che sia stata igienizzata con una certa frequenza.
Il covid non ci ha insegnato molto a riguardo.
A me è successo quest’estate in montagna: ho preso una pizza e una caraffetta d’acqua del rubinetto che in albergo non ti fanno pagare, invece lì 2euro e 30, cose vergognose l’acqua non si dovrebbe pagare ma si sa ormai le bidonate sono all’ordine del giorno in Italia. E nessuno fa niente.
Le solite furberie all’italiana, purtroppo.
e vogliamo parlare del costo di una tazzina di caffè o della bottiglietta di acqua acquistati negli Augrill o similari lungo la rete autostradale ?????
Dovrebbe avere fatto il giro dell’Italia la vicenda di quell’osteria dove un piatto VUOTO in “condivisione” viene fatto pagare 2 euro…