Nel mercato già molto fiorente degli energy drink, che continua a mostrare tendenze alla crescita, sembra essersi innescata una sorta di pericolosa gara: quella all’aumento delle quantità di caffeina fino a concentrazioni che possono costituire un rischio molto serio per la salute, soprattutto dei più giovani. È il caso degli Stati Uniti, dove le associazioni dei pediatri chiedono ufficialmente al governo di vietare la vendita ai minorenni di alcuni degli ultimi prodotti lanciati sul mercato, che contengono, in una lattina, una concentrazione di caffeina pari a quella di sei lattine di Coca-Cola. L’American Medical Association, poi, oltre a chiedere il divieto di pubblicità ai minorenni, chiede ai produttori di introdurre sistemi di sicurezza per evitare che i più piccoli possano bere dalle lattine, magari anche solo trovandone in casa, perché le aritmie che queste bevande possono causare hanno già provocato dei decessi in diversi Paesi, tra bambini e ragazzi che non sapevano di avere un difetto cardiaco e che sono andati incontro a fibrillazioni mortali. Solo negli Stati Uniti, secondo la Food and drug administration (Fda) dal 2004 a oggi i decessi sarebbero stati 34.
A raccontare dell’allarme è la Reuters, che elenca alcune delle bevande lanciate negli ultimi mesi, quasi sempre con l’aiuto di personalità famose nel mondo dei social e di influencer. Tra queste c’è quella lanciata dalle star di YouTube Logan Paul e KSI, Prime Energy, che in 350 ml contiene 200 milligrammi di caffeina, cioè una concentrazione che eccede i limiti previsti in Canada, Nuova Zelanda e Australia, sotto inchiesta da parte della Fda proprio per l’elevatissima quantità di caffeina. Vi sono poi Ghost e Kimade di Kim Kardashian, entrambe con la stessa quantità di caffeina di Prime Energy. Il marchio concorrente Monster Energy di caffeina ne contiene ‘solo’ 150 milligrammi, un valore che resta comunque preoccupante e superiore al limite fissato per la fascia di età 12-18 anni, pari a 100 milligrammi al giorno.
Come hanno ricordato più volte le associazioni di pediatri, non esiste una quantità di caffeina sicura per i bambini, ma i produttori di energy drink continuano a realizzare lattine e packaging che sembrano studiati apposta per attirare l’attenzione dei più piccoli e degli adolescenti, con colori sgargianti e scritte accattivanti. Del resto, secondo l’istituto no profit Centre for Science in the Public Interest, le aziende spendono una media di due miliardi di dollari all’anno per pubblicità rivolte ai bambini. E poiché non esistono limiti alla vendita né alla pubblicità, nessuno può impedire che anche i bambini e i ragazzini più giovani ne facciano uso. Negli Stati Uniti sono pochissime le catene della Gdo che hanno deciso di introdurre qualche limitazione, o di posizionare questi prodotti in spazi appositi, dove a volte c’è scritto che non sono consigliati ai bambini. Ma tutto è lasciato alla volontà dei singoli, come del resto accade in Europa, dove solo Lettonia e Lituania hanno introdotto specifici divieti.
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Giornalista scientifica
Agnese Codignola spesso scrive articoli interessanti su settori o problemi lasciati in ombra dai media.
Purtroppo oggi nel mondo di fronte ad un mercato esasperato di molti alimenti non corrisponde una conoscenza adeguata ai tempi , minimo sapere rispetto ad un bombardamento mediatico diffuso. E’ una palese sproporzione tra gli interessi enormi dei venditori e i fruitori che devono saper cercare come e dove informarsi