Gentile redazione vi scrivo per segnalare alcuni casi di etichette a mio giudizio fuorvianti per quanto riguarda la presenza di latte come ingrediente che forse si potrebbero inquadrare come pubblicità ingannevole. Si tratta di una discrepanza che ho rilevato sulle etichette di biscotti, merendine e altri prodotti che acquisto regolarmente al supermercato e uso per la colazione e la merenda mia e dei miei figli. Il problema riguarda creme spalmabili alla nocciola, biscotti, merendine o tavolette di cioccolata che sulle confezioni mostrano un ingrediente che poi a ben guardare nella ricetta non compare come tale.
Per esempio sull’etichetta del vasetto di Nutella si vede la foto di una fetta di pane spalmata di crema, le nocciole e sulla destra compare un bicchiere di latte, anche se nell’elenco degli ingredienti è contemplato esclusivamente l’uso di “latte scremato in polvere”.
Anche sulla tavoletta di cioccolato Milka yogurt c’è l’immagine di un “ciuffo” di yogurt mentre nella ricetta si legge “yogurt da latte scremato in polvere”. Stessa cosa per la tavoletta di Milka Yogurt gusto Fragola, dove la presenza del “gusto fragola” è data dall’impiego di fragole in polvere che rappresentano solo lo 0,2% della tavoletta.
Un’analoga anomalia si riscontra per il cioccolato Lindt che mostra in etichetta il latte fresco e usa quello in polvere come ingrediente. Questa differenza mi sembra importante non tanto a livello nutrizionale, ma perché supporta l’idea di utilizzo di ingredienti di un certo tipo mentre se ne utilizza un altro di minor qualità. Se si vuole essere chiari e non confondere il consumatore forse sarebbe più logico mostrare in etichetta un mucchietto di latte in polvere. Cosa ne pensate? Saluti, Carlotta.
La lettera di Carlotta ci ha incuriosito e abbiamo sottoposto il quesito all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria chiedendo lumi sull’etichetta di Nutella che utilizza latte scremato in polvere ma sull’etichetta mostra un bicchiere di latte. Ecco la risposta: “L’immagine del bicchiere di latte – scrive l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria – non è da collegarsi all’ingrediente latteo utilizzato nel processo produttivo della crema spalmabile – per la quale, come riportato in etichetta, si utilizza latte in polvere – bensì evochi un’immagine di consumo tipo (ad es: merenda, colazione)“.
La risposta non convince perché come potete vedere dalle foto che abbiamo raccolto ci sono altri prodotti come i Frollini Carrefour che propongono in etichetta il bicchiere di latte, e poi utilizzano veramente il latte fresco come ingrediente. Anche i biscotti Galletti Mulino Bianco e Biscottone sempre Mulino Bianco mostrano in etichetta un bicchiere pieno e usano latte fresco nella ricetta.
Lo stesso problema si pone per le uova. Su alcune etichette si vedono le immagini delle uova fresche perché fra gli ingredienti compaiono le uova fresche e non quelle in polvere. Ad esempio sulla confezione dei savoiardi Vicenzovo di Matilde Vicenzi e dei biscotti Tarallucci Mulino Bianco che mostrano le uova fresche in etichetta e coerentemente, le stesse compaiono anche fra gli ingredienti.
Per le tavolette di cioccolato in genere le aziende usano come ingrediente latte in polvere. Nonostante ciò ci sono marchi famosi che riportano impropriamente in etichetta la foto del bicchiere di latte o di altri contenitori che lo contengono. Queste immagini confondono l’acquirente e si può parlare secondo noi di pubblicità ingannevole e di concorrenza sleale.
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in merito all’etichetta per la Nutella concordo con l’interpretazione data dall’ Istituto di autodisciplina pubblicitaria considerando che nell’immagine c’è anche la fetta di pane che evidentemente non è un ingrediente della preparazione.
i savoiardi non fatto testo poichè sono soggetti a disciplinare di produzione che prevede l’uso di uova fresche di categoria A.
Come non c’è il pane tra gli ingredienti?!
Adesso mi verrà a dire che non c’è neanche il coltello nella confezione!
Se così fosse sarebbe certamente pubblicità ingannevole e concorrenza sleale quell’etichetta!
(Spero che si colga il sarcasmo)
Capisco le perplessità della signora in merito alle immagini rapprestate nelle etichette e che poi non si riscontrano realmente nel prodotto. In maniera sarcastica mi verrebbe da dire che ha fatto la scoperta dell’uovo di colombo, e che l’etichetta frontale di un prodotto altro che non è un mezzo pubblicitario per attrarre il consumatore per cui deve essere accattivante. Ma facendo una riflessione più profonda mi rendo conto che ci sono dei consumatori più “fragili”, meno consapevoli, troppo influenzabili e che devono essere tutelati, come la signora che ha scritto la lettera ed alla fine la sua perplessità non è banale è solo lo specchio di quanto le chiedano di essere tutelate, mentre in Italia si sta facendo il contrario, si lascia alle aziende il compito di educare ai consumi.
Ma quindi la società moderna dovrebbe diventare il genitore iperprotettivo che riempie casa di paracolpi perché il figlio distratto va protetto dai lividi?
No, ma permettere di farsi un’idea veritiera a tutti (l’ignorante, lo straniero, il disabile, l’anziano che non trova gli occhiali nella borsa per leggere un’etichetta, il ragazzino, il giovane adulto che fa la spesa per la prima volta, ecc.) sì, credo di sì.
Un’informazione semplice, chiara, leggibile, priva di fronzoli grafici o manipolatori.
Non credo che sia iperprotettività, ma presenza sociale di uno Stato espressione di una comunità; che non lascia all’imprenditore la libertà (e la responsabilità!) di agire solo sulla base dei suoi interessi e delle sue competenze.
Riporto, per comodità, un brano che illustra il significato dell’art.41 della Costituzione (tratto da:
https://www.laleggepertutti.it/542046_articolo-41-costituzione-spiegazione-e-commento):
“… l’iniziativa economica privata è libera, … tale iniziativa non può mai svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute o all’ambiente. E se tali limiti possono già sembrare stringenti, il terzo comma rincara la dose: la legge può stabilire programmi e controlli sia sull’iniziativa economica pubblica che su quella privata, affinché le stesse siano indirizzate a fini sociali e ambientali.”.
più che tutelare i belli addormentanti nel bosco, bisogna che questi si sveglino ed escano dal mondo delle favole…
Buongiorno. A mio parere non è ingannevole in quanto il bicchiere di latte evoca semplicemente la presenza di latte, infatti se prendo il latte in polvere e ci aggiungo acqua diventa anchesso un bicchiere di latte. Semmai il fulcro del discorso è che il consumatore deve sempre e dico sempre leggere gli ingredienti e la tabella nutrizionale di un prodotto.
Grazie, cordiali saluti.
Per quanto riguarda la Nutella mi sembra abbastanza chiaro che il rimando sia appunto alla colazione (giusto o sbagliato che sia) fatta con una fetta di pane e nutella e un bicchiere di latte. Se non sbaglio se ne faceva menzione in qualche pubblicità del passato…
Ci siamo abituati negli anni alla deregolamentazione e a vedere sullte etichette alimentari di tutto e di più. E quindi tendiamo ad accettare qualsiasi cosa, poiché si tratta di un “suggerimento di presentazione”, quando in realtà è per lo più una presa in giro del marketing.
In fin dei conti non è altro che l’ennesima vittoria delle industria alimentare e le sue lobbies.
Non capisco perché tanti demonizzano il latte in polvere, che probabilmente è stato alla base dell’alimentazione dei loro cuccioli!
Nessuna demonizzazione, la questione riguarda la trasparenza delle etichette e delle immagini che non dovrebbero trarre in inganno il consumatore
il “consumatore” dovrebbe essere una persona un minimo pensante…. in autonomia, senza bisogno di garanti di una ipotetica trasparenza che di fatto non esiste; il mondo della pubblicità, non è un mondo per giulivi…
Vogliono impedire di chiamare “latte” quello di riso, soia, mandorla ecc. Poi però loro possono fare quello che vogliono. Viva le lobbies, sarete la nostra rovina!!
Sull etichetta della nutella non vedo nessuna immagine dello zucchero che è il primo ingrediente della lista, mentre vedo le nocciole che sono presenti in piccolissima quantità. Ma di che stiamo parlando