Da lettore, mi permetto di segnalarvi un breve mio scritto riferito al brand Yomo. Il noto brand di yogurt ha una linea commerciale parallela che stona rispetto all’immagine e alla sostanza ‘pulita’ che da anni rivendica nei suoi prodotti disponibili a scaffale. Mi riferisco alla scelta di utilizzare per i propri yogurt solo tre ingredienti (latte, frutta, zucchero), scelta di grande valore che premia la serietà e l’impegno nel promuovere uno stile meno artificioso e con ridotto uso di zuccheri surrogati (sciroppo di glucosio, per capirci).
Purtroppo nella linea parallela nominata Foodservice, rivolta alla ristorazione collettiva (nello specifico caso, alla mensa di una scuola), quindi non soggetta a pubblicità e ad essere ‘visibile’ agli occhi di chi ha potere di scelta (un bambino della scuola o un degente ospedaliero, ad esempio), l’azienda non usa il progetto virtuoso cui sopra ma utilizza una ricettazione di minore valore (leggasi etichetta in foto): preparato di frutta, con sciroppo di fruttosio-glucosio, percentuale di frutta complessivo di 1,8%, aromi…
Premesso che è assolutamente legittimo portare avanti linee qualitative commerciali differenti, il punto che ritengo criticabile è cavalcare l’onda dell’impeccabilità (leggasi un vostro approfondimento sul caso) e poi imporre a chi non ha libertà di scelta (i bambini in mensa subiscono un prodotto o un altro) un qualcosa di diverso dall’immagine che il brand ha costruito di sé.
Alla lettera del nostro lettore risponde Yomo
La linea Foodservice, che abbiamo da molti anni nel nostro assortimento, è stata a suo tempo richiesta da molti clienti del comparto Horeca (settore che ingloba hotel, ristoranti, bar e ristorazione collettiva). È la stessa che utilizziamo nelle nostre mense. È una linea che ha un ottimo rapporto qualità-prezzo ed è apprezzata da grandi e piccoli.
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In sostanza la risposta è che ci sono attività come hotel, mense etc che l chiedono un prodotto più economico, ma vogliono dare al cliente un prodotto di un marchio “importante”, seppure abbassando la qualità. Purtroppo essendo una nicchia più piccola e meno visibile non incide sull’immagine dell’azienda, pertanto l’azienda risponde vagamente…
Mi sembra che l’azienda non abbia affatto risposto alle egittime osservazioni del lettore.
Piena legittimità del produttore di avere due linee. La critica sta nel fatto che l’azienda porta avanti un’immagine di sé impostata su rigore e distintività, proprio in riferimento all’uso di tre ingredienti, senza aromi, senza eccesso di zuccheri. Spiace che un bambino a scuola che non ha libertà di scelta, si ritrovi un prodotto che non ha i requisiti per cui la Yomo si distingueva, per lo meno agli occhi dei genitori del bambino e di chiunque acquisti il prodotto in GDO. Non mi convince il commento di Yomo – “È una linea che ha un ottimo rapporto qualità-prezzo ed è apprezzata da grandi e piccoli” – che punta a difendere le proprie scelte (altrettanto legittimamente) ancorandosi a concetti quali “apprezzamento-piacere-bontà da parte di grandi e piccoli”. A tal riguardo vorrei precisare che è ben normale che un bambino sia attratto e provi piacere in un prodotto che ha una quantità di zucchero maggiore, con aggiunta di aromi che compensano il contenuto di frutta.
Credo che tra i compiti delle commissioni mensa delle scuole ci sia anche la vigilanza sulla conformità tra quanto richiesto dal capitolato di appalto e quanto fornito al piccolo cliente. Certo è che se la stazione appaltante chiede ed approva la fornitura di tale yogurt…
Grazie
Ahimé, Luigia, l’Ufficio Acquisti normalmente persegue il minor esborso, nel privato e soprattutto nel pubblico, dove se ne occupa un funzionario certamente ferrato su normative e contabilità ma ignaro (o disinteressato) di ogni altro aspetto, e pertanto se un prodotto è in regola con la legge e pratica il prezzo più basso vince tranquillamente l’appalto.
Per decenni mi sono occupato, tra l’altro, anche di acquisti per la mia azirenda, e dedicavo molto tempo alla revisione del capitolato di appalto per ogni attività di mia competenza, inclusa la ristorazione, perché se nel capitolato non vengono elencati nel dettaglio i requisiti richiesti (es. percentuale di zucchero, di frutta ecc.) ma genericamente “fornitura di yougurt alla frutta in confezione singola da 250gr” non è poi possibile entrare nel merito ad appalto concluso.
Mia moglie in passato è stata rappresentante di classe per almeno un anno alternativamente di tutti e 3 i ns. figli ed in un’occasione ha fatto anche parte del comitato mensa.
Inaspettatamente, sotto Natale del 2017 mi sembra, ci arrivò a casa un cesto regalo con prodotti tipici & natalizi da parte del gestore che aveva in appalto la mensa…
Devo aggiungere altro?
Mi sembra che 13 grammi di zucchero per vasetto sia poco………..dietetico, o sbaglio?
Risposta palesemente standard, preconfezionata dai legali della Yomo, che non entra minimamente nel merito delle osservazioni del consumantore ma semplicemente conferma che ci sono più linee di produzione.
Forse sarebbe il caso di scrivere alle “relazioni col pubblco/ufficio pubblicità” chiedendo una risposta coerente col quesito.
La scelta di tale “yogurt” qualifica la struttura che lo ha scelto. Obiettivo della critica non dovrebbe essere il produttore piu’ di chi ha scelto quel prodotto o di chi, incapace di scegliere, lo consuma (non mi riferisco ovviamente ai bambini).
Spesso le mense ed i grandi gruppi HORECA chiedono loro stessi di non superare un determinato costo, le aziende, se vogliono vendere, si adeguano, e generalmente l’adeguamento è al ribasso.
Alle volte anche solo nel peso ( es, gelati confezionati).
Praticamente non hanno risposto…
Sarebbe meglio il silenzio di certe risposte aziendali….certo che un prodotto pieno zeppo di zucchero piace a tutti.
Forse sarebbe stato necessario anche un commento da parte della redazione
Ottima osservazione
Solitamente le schede merceologiche allegate agli appalti scolastici o comunque di ristorazione collettiva prevedono la tipologia di massima qualità (i famosi tre ingredienti e no aromi ma frutta)! Pertanto basterebbe monitorare e tenere sotto controllo l’azienda che gestisce gli acquisti delle MP per le mense e verificare la corrispondenza dello Yourt (in questo caso) per non incappare in frode in pubblica fornitura, quindi PENALE