In Occidente, una persona su quattro si ammala per il consumo di alimenti contaminati. Negli USA le malattie a trasmissione alimentare causano 9mila decessi all’anno. In Europa, nel solo 2010, più di 45mila persone si sono ammalate per assunzione di acqua o cibo contaminati. In Italia, i dati dell’Istituto superiore di sanità rivelano oltre 30mila infezioni alimentari e intossicazioni all’anno, ma è verosimile che queste segnalazioni ufficiali costituiscano solo la punta di un iceberg.
Esordisce così il libro “Per non scoprirlo mangiando… La sicurezza alimentare nel nostro Paese”, scritto da Maria Caramelli, veterinaria direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta e responsabile del Centro di referenza nazionale per la BSE (il morbo della “mucca pazza”).
Il libro, dedicato ai consumatori e a tutti colori che lavorano o si occupano del settore agroalimentare, cerca di rispondere alle domande che si pone la gente di fronte a un allarme alimentare. Il testo racconta in modo rigoroso e accattivante la storia degli scandali che hanno occupato le pagine dei giornali negli ultimi anni.
Si parla di mozzarelle blu che non hanno provocato nessun problema ai consumatori e dell’Escherichia coli O104 trovato nei germogli di alcuni semi che ha provocato la morte di 46 persone e il ricovero ospedaliero di 3.911 consumatori. Caramelli spiega che alcuni di questi episodi, attribuiti forse con una certa superficialità a prodotti alimentari importati da altri paesi, in realtà sono problemi correnti anche nella filiera italiana.
Si parla inoltre della carne di cavallo, e in particolare di una frode commerciale esattamente opposta a quella di questi giorni: in un supermercato di Torino si vendevano regolarmente vaschette etichettate come carne di cavallo, in realtà contenenti carne bovina.
«I rischi alimentari si stanno amplificando», scrive Caramelli, rivelando come in Italia, nonostante i numerosi controlli a tappeto e l’esistenza di un efficiente sistema di allarme, nessun alimento possa dirsi esente da rischio. Ciò non significa affatto che si debba fare la spesa con l’ansia nel cuore e il terrore negli occhi: bisogna nondimeno essere consapevoli e non ingenui, imparare a leggere le etichette, controllare l’integrità della confezione, conservare i prodotti a regola d’arte e usare qualche accorgimento in cucina.
Anissia Becerra
Maria Caramelli, Per non scoprirlo mangiando… La sicurezza alimentare nel nostro paese, Instar Libri, febbraio 2013, € 10. In libreria dal 28 febbraio
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Insomma fare quello che si è sempre fatto.
Esiste anche in formato e-book? Dove si può comprare,s e esiste? Grazie!
Non credo
Mi scuso per aver fatto la domanda prima di verificare… L’e-book esiste, l’ho appena acquistato a circa 5€ su IBS.it