Pubblichiamo la domanda di una lettrice a proposito delle mandorle amare e la risposta di NaturaSì.
Ho acquistato da NaturaSì una confezione di mandorle sgusciate, prodotte in Italia, a marchio Ecor. Mangiandole, ne ho trovate alcune amare. Che differenza c’è fra le mandorle dolci e quelle amare? Perché si trovano nel sacchetto? Ingerirle può essere pericoloso? Cristina
Ecco la risposta dell’azienda.
Innanzitutto ci dispiace per la spiacevole esperienza di aver consumato delle mandorle amare, ma ci preme riportare alcune informazioni che speriamo possano rassicurarla. Le mandorle amare derivano da piante di mandorlo non innestato, o polloni, che crescono al di sotto del punto di innesto e queste situazioni sono frequenti negli impianti tradizionali di mandorleti. Ovviamente, viene prestata la massima attenzione a non raccogliere queste mandorle, tuttavia può capitare che siano raccolte e finiscano assieme alle mandorle dolci. Peraltro, una volta raccolte e sgusciate non vi è più la possibilità di distinguere le mandorle dolci dalle amare per questo viene svolto un importante lavoro in campo per ridurre al massimo la possibilità di raccogliere le mandorle dalle piante non innestate.
L’utilizzo delle mandorle amare non è astrattamente vietato, bensì è sconsigliato il loro consumo e la loro tossicità dipende dal quantitativo ingerito. Per tale motivo, i nostri capitolati di produzione prevedono un limite massimo di 1 mandorla amara ogni 100 (soglia ben distante da rischi di tossicità) e prevedono analisi nei lotti di materia prima per garantire l’assoluta salubrità del prodotto. La possiamo pertanto rassicurare circa la totale sicurezza dei prodotti a nostro marchio. Sperando di aver chiarito i dubbi, restiamo comunque a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o approfondimento.
Le mandorle amare contengono amigdalina, sostanza che una volta ingerita si scompone producendo cianuro, che conferisce il tipico aroma “di mandorla”. Questa stessa sostanza è contenuta anche nei semi di albicocca, commercializzati in rete senza alcun controllo (ne abbiamo parlato qui) e può essere pericolosa per gli adulti, ma soprattutto per i bambini.
La vendita delle mandorle amare non è vietata, perché si utilizzano, in piccole quantità, miscelate con quelle dolci, per aromatizzare liquori e dolci tipici, come gli amaretti. È difficile mangiarne per errore una quantità pericolosa per la salute, perché il cattivo sapore è un forte deterrente, il loro consumo è comunque fortemente sconsigliato. Nei dolci, in cui sono presenti in piccole quantità, sono cotte e questo ne neutralizza la tossicità.
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[sostieni]
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
Confermo,
si trovano spesso delle mandorle amare nei sacchetti di cui si parla nell’articolo.
La mia percezione, poiché ne faccio largo uso, è che il quantitativo sia superiore a quello dichiarato in risposta dall’azienda.
Francamente la cosa, mi lascia perplessa. Possibile che chi raccoglie le mandorle, non sappia quali sono gli alberi che le producono amare?
Salve,
confermo che si trovano mandorle amare (molto raramente per la verità) anche nelle confezioni Viviverde Coop biologiche.
Buongiorno,
anch’io sono convinta come la persona che ha scritto il 10 febbraio che ci siano di più di una mandorla ogni 100, soprattutto nei lotti di ECOR di qualche mese fa, dove in un pacchetto da 500 gr era facile trovarne diverse.
Devo dire che anch’io ho trovato una quota di mandorle amare superiore e a quanto atteso nel sacchetto dello stesso prodotto .
Non le ho contate ma “a spanne “ sono senz’altro molto superiori alla quota dichiarata nella risposta alla signora: io direi che in ogni 2 “manciate “ ne ho trovata almeno una .
Come detto non si riesce a distinguerle dalle dolci sicche’ a parte l’essere dannose per la salute rendono l esperienza del consumo delle mandorle assai sgradevole. Peccato
Assolutamente d’accordo. Sgradevole. Mi è passata la voglia di mangiarle per paura di incontrarle. Io almeno 1 nei sacchetto da 70gr la trovo
Stesso problema!
Le aziende devono controllare meglio i loro fornitori . Noi mangiamo una manciata di mandorle al giorno . Le comperiamo da Esselunga e confermo che c’è un bel quantitativo di mandorle amare altro che una ogni tanto ( mi sembra che l’azienda sia Alfano). E cosi le abbiamo trovate anche quelle di Viaggiator Goloso di Unes . Per cui il problema sono i fornitori che non vengono controllati adeguatamente.
Se cotti tritati all’interno della ciambella anche i semi di albicocca perdono la loro tossicità? Io li utilizzo in questo modo da anni senza avere mai avuto problemi particolari. grazie
Le mandorle amare hanno un’altra destinazione d’uso rispetto alle mandorle dolci, per esempio come ingrediente in preparazioni cotte e in piccolissime dosi. Qui avevamo parlato di un prodotto analogo: https://ilfattoalimentare.it/semi-albicocca-efsa.html