Gentile Dottoressa Truncellito, Le scrivo sia in merito al Suo articolo pubblicato il 4 marzo 2010, intitolato “Kellogg’s e Nestlé reclamizzano i loro prodotti nei programmi TV per bambini: è corretto?”, sia alla Sua risposta del 31 marzo ad una lettrice sempre sul medesimo argomento. Ho letto attentamente le analisi riportate negli articoli e colgo l’occasione di questa lettera per fornirLe alcune informazioni che ritengo fondamentali per avere un quadro più completo della questione affrontata.
Come riportato correttamente nel Suo articolo, Nestlé – insieme ad altre dieci multinazionali europee del settore alimentare – ha sottoscritto nel 2007 L’EU Pledge, un accordo volontario sulla comunicazione commerciale dei prodotti alimentari rivolta ai bambini, nell’ambito della più ampia Piattaforma EU per la Dieta, l’Attività Fisica e la Salute. Tale accordo prevede, tra le altre cose, la limitazione delle attività di comunicazione pubblicitaria indirizzate ai bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni ai soli prodotti alimentari che soddisfino un profilo nutrizionale tale da garantire una dieta salutare e bilanciata, nel rispetto di limiti per alcuni ingredienti come sale, zuccheri e grassi.
I cereali Nestlé per la prima colazione da Lei citati (Cereali Nesquik e Nestlé Cheerios) rispettano pienamente i parametri fissati dal nostro rigoroso Sistema di Valutazione dei Profili Nutrizionali che applichiamo a tutti i prodotti dell’azienda. Questo sistema si basa su precisi parametri definiti principalmente dall’OMS, ove non presenti precise linee guida nazionali. Solo i prodotti che rispettano tali parametri possono essere oggetto di attività di comunicazione indirizzata ai bambini e i cereali in questione lo sono certamente, in linea con quanto stabilito per questa categoria di prodotto dall’OMS.
Per quanto riguarda la media audience da tener presente quando si parla di comunicazione commerciale rivolta ai bambini di età inferiore ai 12 anni, i dati a nostra disposizione confermano che i break pubblicitari a cui Lei fa riferimento – all’interno dei quali era presenti i nostri spot – sono stati visti da una prevalenza di pubblico di età superiore ai 12 anni e quindi in pieno rispetto degli impegni presi dal Gruppo all’interno dell’EU Pledge (audience sopra i 12 anni delle trasmissioni da Lei citate: 63% per domenica 27 febbraio su Boing TV, 84% per sabato 26 marzo su Italia 1, 75% per domenica 27 marzo su Boing TV)
In merito invece ai profili nutrizionali dei cereali Nestlé da Lei presi in esame, le riporto alcuni dati che spero possano essere utili.
Per i Cereali Nesquik, da gennaio 2011 è in commercio una nuova ricetta che contiene il 13% in meno di zucchero e ben il 28% di cereali integrali in più, per la quale il prodotto ha ottenuto anche il premio Nutrigold per la migliore innovazione nutrizionale. Dunque una colazione con Cereali Nesquik contribuisce al consumo di cereali integrali che rappresentano più di 1/3 della ricetta, assicura un apporto calorico equilibrato ossia il 19% del valore energetico GDA per un adolescente, e con 30 g di porzione apporta 2 g di fibre, pari all’ 8% dei valori GDA, inoltre contiene meno grassi e sodio rispetto ad altri prodotti da colazione per un tenore in zuccheri equivalente.
Per quanto riguarda i cereali Cheerios cercherò di fornirle i dati su tutti i punti da lei sollevati. Partiamo quindi dallo zucchero.
In genere il quantitativo di zuccheri totali assunti con una prima colazione a base di cereali pronti è calcolabile tra il 6 e il 12% del consumo giornaliero e quindi la maggior parte degli zuccheri è fornita da altri alimenti. Infatti la quantità di zuccheri semplici apportata da una porzione di cereali integrali per la prima colazione varia da un minimo di 5g ad un massimo di 14g (per la varietà con miele e mandorle). I prodotti dedicati ai bambini contengono mediamente 10g di zuccheri semplici per porzione: l’equivalente di una bustina di zucchero. I Cheerios, in particolare, contengono una percentuale pari a 2 cucchiaini di zucchero oltre ad 1/3 di un cucchiaino di miele (in una porzione da 30 gr).
Passando poi all’olio di palma, contenuto nei cereali Nestlé, questo è in media inferiore al 2% e al massimo pari al 7%. Cheerios ne presenta l’1,04%.
Per quanto riguarda le fibre, la colazione deve rappresentare il 15 – 20% dell’introito nutrizionale giornaliero pertanto non può né deve contribuire in maniera esclusiva all’apporto totale di micro e macro nutrienti necessari per sopportare l’organismo nei diversi momenti di assunzione di cibo e nel corso dell’intera giornata.
L’ultimo punto riguarda l’apporto di ferro e calcio contenuti nei cereali Cheerios, di cui in base ai dati INRAN i bambini italiani sono invece carenti (Sette S. et al., The Third Italian National Food Consumption Survey, INRAN-SCAI 2005-06 – Part 1: Nutrient Intake in Italy, Nutr Metab Cardiovas DIs (2010), doi:10.1016/j.numecd.2010.03.001)
Infatti per i bambini di età compresa tra 3 e 9.9 anni l’apporto medio di calcio è 749 mg contro un fabbisogno per l’età di 800 mg (3 – 6 anni) e 1000 mg (7 – 10 anni) definito dai LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti per la Popolazione Italiana SINU 1996).
L’apporto di ferro è in linea per la stessa fascia di età ma è invece carente nella fascia di età successiva, soprattutto per le ragazze. I cereali Cheerios sono un prodotto per tutta la famiglia e quindi consumato anche in questa fascia di età.
(Nel dettaglio i dati INRAN indicano, per la fascia di età 10 – 17,9 anni un consumo medio di calcio di 892 mg per i maschi e 770 mg per le femmine contro un fabbisogno (LARN) di 1200 mg; sempre i dati INRAN per la fascia dietà 10 – 17,9 anni realtivi al’apporto di ferro, rilevano apporti medi di 12.2 mg per i maschi e 10.6 mg per le femmine contro un fabbisogno (LARN) rispettivamente di 12 mg e 18 mg).
Spero di averLe fornito risposte che possano aiutare i vostri lettori nella corretta scelta dei giusti alimenti per se stessi e la propria famiglia; infatti Nestlé è consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità nel promuovere un corretto stile di vita. Per questo come Gruppo siamo impegnati in Italia e nel mondo con numerose iniziative che incoraggino uno dieta equilibrata e uno stile di vita sano e attivo.
Manuela Kron- Direttore Corporate Affairs – Gruppo Nestlé in Italia
Grazie per le precisazioni. Resta il fatto che il 30% di zuccheri semplici in 100 g di prodotto è un quantitativo elevato. E anche lo “strillo” sulla scatola di Nesquick Cereali – “per un latte ancora più cioccolatoso!” – evidenzia che si tratta di un alimento che punta soprattutto sulla golosità dei bambini.