Ogni giorno si diffondono nuove fake news sul coronavirus. Che si tratti di un’improbabile cura, di uno strano metodo di prevenzione o una bufala senza fondamento. Di pari passo, continuano ad arrivare le smentite del ministero della Salute, continuamente impegnato a sfatare miti sul Covid-19, talvolta anche pericolosi per i consumatori. E come sempre, tra le bufale che girano in rete non possono mancare quelle a tema alimentare.
Bere alcol protegge dall’infezione da nuovo coronavirus. L’alcol è una sostanza tossica che può provocare danni all’organismo. È vero che è presente in molti prodotti per la pulizia per eliminare il virus dalle superfici, ma non per questo può essere assunto per prevenire il contagio.
L’acqua potabile può trasmettere il nuovo coronavirus. Di questa bufala abbiamo già parlato quando se n’era occupato l’Istituto superiore di sanità. I metodi convenzionali di trattamento dell’acqua che utilizzano filtrazione e disinfezione, come quelli della maggior parte dei sistemi municipali, sono efficaci nell’abbattimento del virus. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) evidenzia che non sono necessarie misure di prevenzione e controllo aggiuntive rispetto alle pratiche di gestione delle acque destinate al consumo umano già adottate in Europa.
Oltre ai miti alimentari, sono molto in voga anche improbabili pratiche di igiene personale e della casa che dovrebbero scongiurare l’infezione da coronavirus.
Per proteggermi dal nuovo coronavirus posso lavarmi le mani e/o altre parti del corpo che hanno toccato superfici esterne con la candeggina. Come si può facilmente immaginare non si deve assolutamente lavare nessuna parte del corpo con la candeggina. L’ipoclorito di sodio, infatti, può causare irritazioni e danni alla pelle e agli occhi, oltre ed esporre al rischio di inalazioni a concentrazioni pericolose per la salute. La candeggina deve essere utilizzata nelle giuste concentrazioni solo per disinfettare le superfici. Come è già stato ripetuto più e più volte, il modo migliore per proteggersi dal coronavirus è lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone o, quando non è disponibile un lavandino (per esempio fuori casa), igienizzarle con gli appositi gel, e rispettare le distanze di sicurezza.
La barba espone ad un maggior rischio di infettarsi con il nuovo coronavirus. Ovviamente va curata l’igiene della barba e va regolata la mascherina in modo che aderisca bene al viso, ma al momento non ci sono attualmente evidenze scientifiche che tagliarsi la barba aiuti ad evitare il contagio da Sars-CoV-2. Questa credenza nasce da un’interpretazione imprecisa di un’infografica del 2017 dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani dedicata alla sicurezza sul lavoro, che ha girato molto in rete negli scorsi mesi. Le indicazioni del CDC si riferiscono all’uso corretto dei presidi medici, mettendo a confronto 36 tipologie di rasatura, 18 delle quali vengono sconsigliate perché potrebbero rendere inefficaci le mascherine filtranti che devono aderire strettamente al viso.
Il nuovo coronavirus è sensibile al freddo quindi per proteggersi in casa è bene accendere il condizionatore impostandolo sulla temperatura più bassa possibile. Non ci sono attualmente evidenze scientifiche che il freddo protegga dall’infezione da Sars-CoV-2.
© Ministero della Salute