Nelle scorse settimane abbiamo visto tutti le immagini degli scaffali vuoti dei supermercati, saccheggiati da consumatori terrorizzati dall’idea di finire in quarantena da un momento all’altro con il frigorifero vuoto. Così gli italiani hanno riempito i carrelli di pasta, farine, carne, disinfettanti, carta igienica e, anche, acqua minerale.  Sulla scelta di fare scorta di acqua minerale presi dal panico del coronavirus  è intervenuto  l’Istituto superiore di sanità. In una nota pubblicata pochi giorni fa sottolinea come non sia necessario fare incetta di bottiglie ingombranti, perché il coronavirus Sars-CoV-2 non si trasmette attraverso l’acqua del rubinetto.

Secondo l’Iss, l’acqua di rete è sicura e non ci sono giustificazioni sanitarie per scegliere le minerali. “Le correnti pratiche di depurazione – spiegano gli esperti – sono efficaci nell’abbattimento del virus, dati i tempi di ritenzione e i fenomeni di diluizione che caratterizzano i trattamenti, uniti a condizioni ambientali che pregiudicano la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati).” Inoltre, negli acquedotti si svolge una fase finale di disinfezione che consente di rimuovere i virus dall’acqua, prima che sia immessa nelle condutture.

Nemmeno tra i consigli sulla sicurezza alimentare “anti-coronavirus” dell’Oms, di cui abbiamo parlato in questo articolo su cibo e coronavirus, si parla di preferire l’acqua in bottiglia a quella del rubinetto. Ricordiamo, comunque, che per il momento non ci sono prove che il virus si trasmetta per via alimentare.

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