La norma che vieta l’impiego del Bisfenolo A nei biberon di plastica è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea del 29.1.11 (serie L, pagina 26, direttiva 2011/8/UE della Commissione del 28 gennaio 2011 che modifica la direttiva 2002/72/CE). Si tratta di un provvedimento atteso dopo che nei mesi scorsi la Francia, la Danimarca e il Canada hanno posto dei limiti all’impiego del BpA nei biberon mentre gli Stati Uniti hanno dichiarato hanno invitato alla prudenza prospettando eventuali restrizioni.
La Commissione europea ha sposato queste tesi e ha ritenuto che, allo stato attuale della ricerca scientifica esistono delle incertezze sulla pericolosità dell’esposizione al Bisfenolo-A (BpA) per i bambini che utilizzano biberon di policarbonato. In attesa di chiarire questi elementi Bruxelles ha adottato il principio di precauzione (introdotto dal regolamento CE n. 178/02 meglio conoscituo come General Food Law). Si tratta di una scelta che viene presa quando si prefigura un rischio per la salute dei consumatori e ci sono incertezze scientifiche.
La Commissione ha esaminato il mercato dei biberon e ha constatato che sono già in corso azioni volontarie dell’industria europea per sostituire il materiale e quindi si prospetta un impatto economico limitato.
Tutti i i biberon contenenti BpA presenti sul mercato dell’UE devono essere sostituiti entro la metà del 2011. La direttiva, in vigore dal 1 febbraio 2011, obbliga gli Stati membri ad adottare e pubblicare in tempo brevissimo (entro il 15 febbraio 2011) le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alle nuove regole. In modo da vietare a partire dall’ 1 marzo 2011 la fabbricazione, e a partire dall’1 giugno 2011 l’immissione sul mercato e l’importazione nell’Unione di materiali e oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari non conformi alle nuove regole.
Dario Dongo
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