Oggi è stata annunciata la creazione dell’Italian institute for planetary health (IIPH) un nuovo soggetto scientifico frutto dell’unione tra l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e l’Università Cattolica del Sacro Cuore con la partecipazione di Vihtali, spin off dell’Ateneo che si occuperà di salute e alimentazione. Si tratta di un progetto con una nuova visione del problema alimentare fino ad ora assente in Italia. Si vogliono studiare le modalità della corretta alimentazione da correlare e affiancare alla salute e all’ambiente del pianeta. Un’idea non così distante dal tema dell’Expo 2015 che aveva come filo conduttore “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. La manifestazione di Milano ha avuto un grande successo, ma non ha lasciato traccia dei buoni propositi. Da allora l’assenza delle istituzioni in materia di nutrizione, educazione e politica alimentare si è aggravata, lasciando sempre più spazio agli interessi di lobby e categorie pronte a ostacolare le iniziative non gradite come la sugar tax o l’etichetta a semaforo.
I primi progetti di IIPH vedono i ricercatori impegnati nello studio dei fattori che incidono sull’invecchiamento della popolazione. Le analisi si focalizzeranno sulle differenze dei determinanti dal punto di vista, genetico, biologico, molecolare, epidemiologico e ambientale. L’analisi verrà ampliata a livello internazionale, in particolare in Giappone, Paese che vanta un’elevata longevità come l’Italia, ma che presenta abitudini alimentari molto diverse. Nella rosa dei progetti anche la ricerca di modelli alimentari, anche personalizzati, con l’impiego delle migliori tecnologie a disposizione (genomica, big data, intelligenza artificiale), con l’obiettivo di stabilire il rapporto tra diversi componenti alimentari nell’influenzare la salute dell’uomo. Una fetta della ricerca sarà orientata allo sviluppo di modelli di predizione e valutazione dell’impatto di sistemi alimentari sostenibili in relazione al cambiamento climatico, sulla preservazione dell’ambiente e sulla biodiversità.
Giuseppe Remuzzi direttore del Mario Negri ha parlato di nuove piante in Amazzonia ricchissime di antiossidanti da “scoprire”, senza però dimenticare il gambo del broccolo di casa nostra altrettanto interessante al punto di vista alimentare. Qualcuno si è chiesto come mai l’istituto da sempre focalizzato nella ricerca farmacologica abbia deciso di sconfinare nell’ambito alimentare.
Remuzzi ha ricordato come siano connessi i due temi e quanto sia importante investire in stili di vita e alimentazione per migliorare la salute ricordando il ruolo e l’apporto di oncosoppressori presenti in molti cibi mentre a volte i farmaci ne hanno solo uno. C’è infine un altro elemento da considerare, in diverse regioni del mondo oltre il 50% dei decessi correlati alla dieta e i due terzi del daly (*) sono dovuti all’alto apporto di sodio e alla scarsa presenza di cereali integrali e frutta nella dieta.
Walter Ricciardi che nel nuovo istituto rappresenta l’Università Cattolica, ha ribadito la necessità di promuovere la salute dell’uomo attraverso l’evidenza scientifica e la divulgazione delle notizie, invitando altri gruppi scientifici come Human Technopole o con l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di Parma, e i vari istituti di ricerca che operano nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Per quanto riguarda gli investimenti oltre alla volontà di c0involgere le aziende alimentari interessate, si punterà anche ai fondi europei destinati alla ricerca. Nel cassetto ci sono già 25 progetti pronti a partire. Il primo riguarderà lo studio dei determinanti alimentari che incidono sull’invecchiamento facendo un confronto tra lo stile alimentare e il cibo degli abitanti delle zone dove si vive di più in Italia e in Giappone. Altri temi focalizzeranno l’attenzione sulle tradizioni alimentari e sui cibi che caratterizzano sia la dieta mediterranea sia quella di popolazioni di Asia e Africa ancora legate alla tradizione, evidenziando sovrapposizioni e correlazioni tra i vari elementi nutritivi. Ilfattoalimentare seguirà con attenzione IIHP rilanciando iniziative e ricerche.
(*) Daly (Disability-Adjusted Life Years) numero di anni persi per disabilità o malattia a causa della dieta
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Iniziativa molto interessante, grazie per l’articolo.