Acqua minerale in bottiglie di plastica e vetro e in bicchiere

Aggiornamento dell’11 dicembre 2019

Il ministero della Salute ha reso noto che il richiamo del lotto di acqua minerale effervescente naturale Acqua di Nepi in bottiglie di vetro è stato revocato perché le analisi di revisione effettuate hanno escluso la presenza di contaminazioni batteriche.

Il richiamo dell’Acqua di Nepi

Il ministero della Salute ha pubblicato l’avviso di richiamo precauzionale di un lotto di acqua minerale effervescente naturale Acqua di Nepi per la presenza di coliformi. Il prodotto interessato è stato distribuito in bottiglie di vetro a rendere da un litro con il numero di lotto N9183A e il termine minimo di conservazione 01/07/2021 (si tratta del formato per la ristorazione). L’acqua minerale richiamata è stata imbottigliata in data 02/07/2019 da Acqua di Nepi Spa, nello stabilimento di località Graciolo a Nepi, in provincia di Viterbo.acqua di nepi effervescente naturale

La lettera dell’azienda Acqua di Nepi Spa

Come spiega l’azienda in una nota inviata a Il Fatto Alimentare, “la decisione è stata presa a seguito di accertamenti da parte della ASL di Viterbo e della ASL n. 1 di Roma, relativamente alla presenza di coliformi trovati in un’unica bottiglia da 1 litro in vetro.”. Le analisi sono state svolte “nell’ambito di indagini successive al sequestro di prodotti di varie marche eseguito in data 15/07/2019, su ordine della Polizia Giudiziaria Roma Capitale presso il deposito di una società distributrice terza.

Acqua di Nepi Spa precisa anche come sia “da escludere che la presenza dei coliformi possa dipendere o essere ricollegata, anche indirettamente, al proprio processo di imbottigliamento, in quanto le fonti, le linee di produzione e il magazzino presso lo stabilimento sono sottoposti ad analisi giornaliere da parte dell’azienda e a controlli periodici da parte degli Organi Sanitari.” Inoltre, spiega il comunicato, proprio il giorno dell’imbottigliamento del lotto richiamato erano state effettuate delle analisi dell’ASL di Viterbo “che hanno escluso la presenza di qualsiasi contaminazione dell’acqua oggetto di imbottigliamento. La presenza dei batteri, dunque, è da ricondurre a fattori esterni al ciclo produttivo aziendale.

L’azienda comunica anche che il richiamo precauzionale è già stato completato.

Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 133 richiami, per un totale di 188 prodotti, e 7 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Il dossier sulle allerte alimentari

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda  almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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Costante
Costante
10 Novembre 2019 17:25

Ma come fa un servizio pubblico come una ASL ad imporre il richiamo di un lotto di acqua minerale “per presenza di coliformi” (non si sa se E-coli) riscontrati su UNA SINGOLA UNITA’ CAMPIONARIA ? Ciò contro ogni regola di campionamento ufficiale e , data la velocità di effettuazione dell’analisi, in particolare su un campione di acqua, e la facile reperibilità sia in magazzino che sul punto vendita, di unità campionarie dello stesso lotto !!!
E che difficoltà a fare una verifica immediata su risultati e sistemi di autocontrollo del produttore?
Ma che formazione hanno enti e laboratori ufficiali per tali comportamenti in grado di causare gravi danni probabilmente ingiustificati ?