Il ministero della Salute ha diffuso il richiamo di un lotto di ciotole di bambù vendute da Tedi per la presenza di elevati livelli di formaldeide. L’avviso è presente sul sito della catena di negozi Tedi già il 16/07/2019, ma il ministero l’ha pubblicato solo il 05/08/2019. Il richiamo è stato diffuso anche tramite il sistema di allerta rapido Rasff.
Il prodotto interessato è stato venduto tra il 25/01/2019 e il 16/07/2019 con il numero di lotto 16 (numero articolo 97100001001000000075). La ciotola di legno è stata prodotta dall’azienda Ningbo Home-Dollar, nella provincia dello Zhejiang, in Cina.
Dato che la presenza di formaldeide può essere pericolosa della salute, si raccomanda di non utilizzare le ciotole richiamate e restituirle in un punto vendita Tedi dove saranno rimborsate o sostituite.
Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il servizio clienti Tedi al numero 0331 72390 oppure all’indirizzo e-mail info@tedi.com
Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 87 richiami, per un totale di 131 prodotti, e 6 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.