Da un po’ in televisione viene mandata la pubblicità del tonno in scatola “Nostromo zero grassi”. Già dal nome del prodotto e dalla réclame, si esalta questa “mancanza”. Lasciando da parte il discorso che vengono demonizzati i grassi, quasi fossero il male assoluto, mi è venuto il dubbio sulla mancata veridicità. Il tonno naturalmente contiene grassi e anche dopo i processi di lavorazione continua a mantenerli, se pur in quantità minima. Ovviamente c’è differenza tra tonno sott’olio e al naturale, entrambi hanno comunque una quantità lipidica differente dal tipo di conservazione. Ma per questo “zero” non riesco a trovare il nesso. Claudia
Tonno Nostromo Zero è preparato selezionando solo gli esemplari più magri di tonno, con non più dello 0,5% di grassi per 100 g di prodotto. Trattandosi di tonno al naturale, non sono presenti neanche grassi da conservazione (olio). Il claim nutrizionale “senza grassi” riportato sulla confezione rispetta quanto previsto dal Regolamento (CE) 1924/2006 e dal Regolamento (UE) n. 432/2012 per gli alimenti che contengono non più dello 0,5% di grassi per 100 g di prodotto. Nostromo garantisce il rispetto di questo requisito nutrizionale grazie ad analisi sulla materia prima effettuate prima dell’inscatolamento. Solo la materia prima che corrisponde a questa caratteristica viene utilizzata per Tonno Nostromo Zero.
Di seguito il parere dell’avvocato Dario Dongo, esperto in diritto alimentare.
Il chiarimento offerto dall’azienda in merito all’indicazione nutrizionale esposta in etichetta risulta in linea con i requisiti indicati nella legislazione europea. Le indicazioni nutrizionali sono infatti disciplinate dal regolamento (CE) 1924/2006 e successive modifiche che, in allegato, reca l’elenco tassativo dei ‘nutrition claim’ ammessi e le relative condizioni d’impiego. Precisando sia i requisiti di composizione a cui gli alimenti devono rispondere per poter vantare le prerogative nutrizionali, sia il modello d’informazione da seguire di caso in caso. Per approfondimenti si veda l’articolo https://www.
È onere dell’azienda – nonché compito delle autorità sanitarie, sulle quali incombe la responsabilità dei controlli – verificare che il prodotto in vendita effettivamente risponda ai requisiti previsti nella legge. Vale la pena a tale proposito evidenziare che la tolleranza (in difetto o in eccesso, a seconda dei casi) è pari a zero in ipotesi di claim nutrizionali e/o salutistici.
Per maggiori informazioni e approfondimenti su informazione al consumatore, ‘claim’ e relative responsabili, si fa rinvio all’ebook “1169 pene. Reg. UE 1169/11. Notizie sui cibi, controlli e sanzioni”.
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[sostieni]
Approfitto del tema per porvi un quesito su una questione in qualche modo simile, da affrontare se riterrete.
In tv c’è la pubblicità del Carnidyn Plus che recita (circa):
“avete presenti quelle mattine in cui ci si sveglia già stanchi? Io no, GRAZIE a Carnityn Plus”.
A differenza di altre pubblicità in cui magari dicono “grazie all’aiuto di…”, qui l’affermazione è perentoria: GRAZIE A, e richiama una precisa relazione causa/beneficio.
Si tratta ovviamente di un integratore. Ho il dubbio che il claim non sia corretto. Grazie. Buon lavoro.
Buongiorno,
è stato riportato che “la tolleranza (in difetto o in eccesso, a seconda dei casi) è pari a zero in ipotesi di claim nutrizionali e/o salutistici” si potrebbere sapere la fonte? Non è prevista l’incertezza di misura?
grazie
Chissà se un giorno inventeranno la pastasciutta senza amidi e proteine, l’olio senza grassi, il dolce senza zuccheri e grassi, naturalmente con le stesse qualità organolettiche degli originali. Si potranno mangiare questi ‘cibi’ fino ad esplodere, ma avranno zero calorie, non faranno ingrassare (anzi) e il nostro palato e cervello saranno perfettamente appagati. Nobel in vista per gli inventori.