Attenzione al pane con semi di papavero, può contenere alti livelli di alcaloidi. Un rischio sottovalutato per chi svolge lavori delicati
Attenzione al pane con semi di papavero, può contenere alti livelli di alcaloidi. Un rischio sottovalutato per chi svolge lavori delicati
Giulia Crepaldi 4 Giugno 2019In Italia se n’era parlato nel 2013, quando Le Iene hanno portato alla luce il caso di un lavoratore sospeso dal lavoro perché, dopo aver mangiato del pane ai semi di papavero, era risultato positivo agli oppiacei durante un controllo tossicologico di routine. Anche a noi era stato segnalato in redazione il caso di un militare che non aveva superato l’esame tossicologico agli oppiacei, dopo avere consumato cracker con semi di papavero prodotti di una nota azienda italiana. Il problema della contaminazione da alcaloidi correlata ai semi di papavero – e di conseguenza dei prodotti da forno preparati con questi semi – è tornato al centro dell’attenzione in Francia nel marzo 2019. Nel Paese d’Oltraple sono stati registrati diversi casi di persone risultate positive ai test sulla morfina e codeina dopo avere consumato pane con i semi.
Dopo che analisi di approfondimento hanno confermato la presenza di tenori anormali di alcaloidi nei semi di papavero, la Direzione generale della sanità (Dgs) e la Direzione per la concorrenza, il consumo e la repressione frodi (Dgccrf) hanno diffuso un comunicato congiunto. Il documento allerta sui rischi per la salute e invita a una certa prudenza. Il consiglio di non mangiare cibi con grandi quantità di semi di papavero è rivolto a tutte le persone che svolgono lavori delicati o pericolosi e che sono soggette a controlli tossicologici periodici. L’invito riguarda anche le donne incinte e in fase di allattamento, i bambini, gli anziani, e i soggetti che soffrono di ritenzione urinaria e problemi respiratori.
Non è del tutto chiaro perché alcuni lotti di semi di papavero contengono livelli di alcaloidi elevati. L’ipotesi è che, a causa di tecniche di raccolta inadeguate, il lattice presente nel gambo e nella capsula del papavero possa contaminare i semi. Il lattice di papavero contiene grandi quantità di morfina, codeina e altri alcaloidi, mentre i semi normalmente ne hanno livelli bassi.
L’Efsa ha stabilito nel 2018 un livello di sicurezza per la morfina e la codeina contenuta nei semi di papavero pari a 10 microgrammi per kg. L’esposizione a elevate quantità di alcaloidi può causare sintomi come sonnolenza, confusione, rossore del volto, pizzicore, secchezza in bocca, nausea, vomito, costipazione e ritenzione urinaria.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.