Bottiglia di vetro di passata di pomodoro circondata da pomodorini su un tavolo di legno grezzo

31,5 centesimi: è il prezzo che Eurospin avrebbe pagato per ciascuna delle 20 milioni di bottiglie di passata di pomodoro comprate durante un’asta online al doppio ribasso. Un prezzo insostenibile per la maggior parte dei produttori e trasformatori, diretta conseguenza di pratiche discutibili applicate da alcuni gruppi della grande distribuzione, che contribuiscono a mantenere i prezzi bassissimi e allo stesso tempo mandano in crisi il settore agricolo.

A riaccendere i riflettori sul mondo delle aste è un comunicato congiunto dell’associazione Terra! Onlus e del sindacato Flai Cgil. Le aste al doppio ribasso della Grande distribuzione costringono i fornitori ad un gioco d’azzardo senza vincitori – dichiarano Fabio Ciconte, direttore di Terra! e Ivana Galli, Segretaria Generale della Flai Cgil – Si tratta di una pratica sleale che deve essere vietata per legge, perché impoverisce tutta la filiera agroalimentare”.

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Terra! Onlus, che ha denunciato la pratica di Eurospin, ha lanciato una Tweet storm contro le aste online al doppio ribasso

Le aste al doppio ribasso

Nelle aste al doppio ribasso il contratto di fornitura viene assegnato all’azienda che offre il prezzo più basso dopo due gare, e la base d’asta della seconda gara è il prezzo minore raggiunto durante la prima. Questo metodo spinge le aziende trasformatrici del pomodoro a vendere sottocosto il prodotto, quando ancora i pomodori non sono stati raccolti. Di fatto, sono i supermercati che, utilizzando lo strumento delle aste, stabiliscono i prezzi del pomodoro e altri generi alimentari quando ancora sono nei campi, minimizzando – o azzerando – i margini di agricoltori e trasformatori, e favorendo lo sfruttamento del lavoro nei campi e il caporalato.

In Italia, quasi tre quarti degli acquisti alimentari sono effettuati in supermercati e discount, che schiacciano i guadagni dei fornitori con una serie di imposizioni, come sconti fuori contratto, promozioni e la richiesta di contributi per un migliore posizionamento sugli scaffali. Ma il più pericoloso resta il meccanismo dell’asta al doppio ribasso, che Terra! Onlus e Flai Cgil, insieme all’associazione daSud, avevano già denunciato con la campagna #ASTEnetevi, sottoscritta da Federdistribuzione, Conad e Mipaaf, ma non da Eurospin, che continua ad utilizzarlo. Ora si chiede il rispetto del patto sottoscritto e una definitiva messa fuori legge di queste gare.

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La risposta di Eurospin

Eurospin ha risposto alle accuse dicendo che In un mercato veloce, competitivo e fluido, che pianifica poco (al massimo a tre-cinque anni, e noi lo facciamo), le aste online possono anche mettere in difficoltà alcuni operatori, produttori o agricoltori, ma noi dobbiamo fare l’interesse del consumatore”. “Per questo usiamo questo approccio soprattutto per quei prodotti commodity che non hanno caratteri di innovazione e di distintività: perché c’è differenza tra i diversi pelati e noi ne teniamo conto. Le aste insomma funzionano per i prodotti base, non certo per articoli semilavorati con un loro valore aggiunto intrinseco e una qualità che i nostri clienti vogliono ritrovare sempre nei nostri punti di vendita. E questo ci porta a instaurare rapporti continuativi e duraturi con molti produttori partner. Sempre nel nome del consumatore”.

Secondo gli autori della segnalazione si tratta di una risposta inaccettabile. Per questo hanno lanciato il tweetstorm ore 16 contro chi promuove “la spesa intelligente” sulla pelle degli agricoltori.

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marino
marino
2 Agosto 2018 16:22

Il problema è il sistema dell’asta.
Eurospin, come tanti altri operatori, fa il suo lavoro

ezio
ezio
Reply to  marino
3 Agosto 2018 22:42

La concorrenza si può fare in modo leale e corretto, ma anche in modo sleale falsando il mercato con acquisti al massimo ribasso sottocosto.
La slealta’ in questo caso è consapevole, perché ammessa direttamente nelle dichiarazioni di Eurospin, che sa di acquistare accaparrandosi merce al di sotto del costo di produzione. Danneggiando tutta la filiera degli addetti, dal campo all’ultimo trasportatore che consegnerà la merce sottopagata, con il ricatto della grossa partita che sconvolge gli equilibri commerciali dei prezzi di mercato in tutti i passaggi coinvolti nella fornitura.

Fabrizio
2 Agosto 2018 17:38

Per lo meno sono prodotti italiani? Oppure vegono dalla Cina o dall’africa.

Claudio P.
Claudio P.
3 Agosto 2018 07:20

Speriamo che gli agricoltori chiudano tutti almeno ci mangiamo solo schifezze estere incontrollate a prezzi stracciati!!! Grazie a Dio siamo sulla buona strada!!!!!

Letizia
Letizia
3 Agosto 2018 08:42

Salve a tutti, premetto che i miei familiari sono agricoltori e quando posso preparo la passata personalmente in estate facendo scorta per l’inverno. Pongo a tutti una domanda: il prezzo più alto garantisce il giusto prezzo all’agricoltore?
Da sempre gli agricoltori sono sfruttati da tutti ragion per cui i giovani non vogliono fare più questo lavoro, faticoso e non ben remunerato. La differenza è come in questo caso che si discute che la situazione è talmente evidente che non si può far finta di non sapere.

Luca CODELUPPI
3 Agosto 2018 10:53

La questione che sta alla base di tutto ciò non è cosa accade oggi ma cosa accadrà domani se continuiamo a permettere una politica di questo genere!
Faccio delle ipotesi così tanto per divertirmi (tra le cose di cui mi occupa anche di “Scenario Planning” https://en.wikipedia.org/wiki/Scenario_planning): falliscono alcuni piccoli o medi agricoltori e trasformatori. I loro terreni vanno in mano alle banche le quali non sapendo cosa farsene li affidano a affidatari rassicuranti (si legga: qualche multinazionale – in generale straniera e con idee straniere) i quali hanno bisogno di piani di produzione con margini e costi previsti e prevedibili. Ergo: OGM + antiparassitari dedicati, stile Monsanto). Abbiamo poi sempre in bilico la questione TTIP e CETA che se si combina con uno scenario come detto può solo voler dire pomodori standardizzati produzione industriale entro gli standard ma non necessariamente lontani dai massimi ammissibile per le varie sostanze – come piace a noi quando non dobbiamo pagare di più -, governi largamente influenzabili da tali strutture di potere economico e finanziario. Etc. Vi sembra rassicurante?
Ora boicottare Eurospin, potrebbe essere un’idea, ma mi piacerebbe anche sapere quali altri supermercati sono riusciti ad aggiudicarsi le partite di pelati che non sono state acquistate da Eurospin con l’asta a doppio ribasso.

Valeria Nardi
Reply to  Luca CODELUPPI
3 Agosto 2018 11:04

Una sola precisazione, se si riferisce esclusivamente all’Italia, la coltivazione di piante geneticamente modificate è vietata.

ezio
ezio
3 Agosto 2018 12:22

Esiste un protocollo del Mipaaf firmato nel 2017 da Conad e da Federdistribuzione, che rappresenta molte catene della GDO, per osservare un codice etico e pratiche commerciali eque dove sono bandite le aste al doppio ribasso, codice che Eurospin non ha firmato per essere libera di fare ciò che fa’ e di cui discutiamo.
Come consumatori, siamo liberi di pensare che chi non rispetta un minimo di etica e di prezzo per remunerare gli agricoltori ed anche i trasformatori che si prestano a queste pratiche scorrette, sia anche indirettamente responsabile del caporalato e della manonodopera sottopagata in nero per poter operare con questi prezzi.

Antonio
Antonio
3 Agosto 2018 15:11

Prezzo al ribasso sottocosto vuol dire meno margine, meno controllo di processo, meno analisi, meno costi di produzione, meno sicurezza, meno assunzioni, meno investimenti, meno tutela del consumatori e lavoratori

Luca CODELUPPI
6 Agosto 2018 15:22

Quando vi fidate delle leggi in vigore, mi sembrate – scusatemi – ingenui!
Il tempo passa e la finestra di Overton colpisce pressoché ovunque, quello che sembrava indecente 30 anni fa oggi sarebbe largamente non solo accettabile ma addirittura desiderabile. Una serie di esempi?
L’olio di oliva era considerato un prodotto scadente, oggi rispetto ad alcuni olii che girano sarebbe un prodotto ancora ottimo (anche allora la questione in effetti ruotò sull’uso dei solventi per estrarlo dalle sanse). Il vino pastorizzato, mi ricordo che quando ero un ragazzo andammo a visitare un’imbottigliatore (e forse anche produttore di vino di scarsa qualità che veniva (orrore) pastorizzato! Non so se la chimica che oggi è accettata per legge sia meglio della pastorizzazione di allora! Sul piano energetico sicuramente sì, ma sul piano della salute ho dei dubbi! e così molti altri prodotti soon passati da “orrore” ad abitudine, normati, protetti da lobbies.
Non fidatevi, il fatto che la legge protegga oggi non vuol dire che proteggerà per sempre specie se il mercato va in affidamento a grandi gruppi finanziario-commerciali!

Roberto La Pira
Reply to  Luca CODELUPPI
6 Agosto 2018 15:55

L’olio di oliva è rettificato ma non è estratto dalle sanse

Mike
Mike
8 Agosto 2018 17:27

Cosa pensate di comprare con 0,31 centesimi, sapete quanti kg di pomodori ci vogliono per fare un litro di sugo? ve lo dico io circa 2 kg, metteteci il costo semina + cura + innaffiamento + raccolta + bottiglia + etichetta+ tappo + sterilizzazione+ trasporto + IVA . Fate voi il conto. se è possibile questo prezzo.

carmine
carmine
Reply to  Mike
10 Agosto 2018 17:00

il discorso e che vanno riviste alcune cose punto 1 quando sul volantino scrivono sottocosto si dovrebbe verificare se il sottocosto e reale per chi vende cioe mi spiego meglio si puo dire sottocosto se tipo eurospin compra a 50 e vende a 39 per farsi publicita ed e ok se compra a 31 e vende a 39 non potrebbe nemmeno dire sottocosto che e scorretto perche gli 8 centesimi li guadagna lo stesso

ezio
ezio
Reply to  Mike
12 Agosto 2018 17:31

Ragionamento correto e condivisibile, ma penso proprio che non si acquistano al giusto prezzo di mercato 20 milioni di qualsiasi prodotto per rivenderlo rimettendoci.
Qui la pratica seguita è quella di violentare l’intera filiera a spese dei coltivatori e dei trasformatori ricattati con l’arma della grossa partita in gioco.