Test spaghetti alla trasmissione televisiva svizzera “A bon entendeur” per valutare la tenuta in cottura, la tenacia e la qualità della pasta italiana. La prova di degustazione è stata affidata a due gestori di ristoranti, un giornalista specializzato e una conduttrice televisiva di programmi gastronomici autore di un libro sulla pasta. Le prove hanno interessato 9 marche di spaghetti venduti nei supermercati e sono avvenute in modo assolutamente anonimo rispettando i tempi di cottura riportati sulla confezione.
Tra gli spaghetti selezionati (quasi tutti made in Italy) spiccano le due principali marche italiane, Barilla e De Cecco. L’esito del confronto condotto oltralpe in un ristorante di Ginevra si conclude con una netta vittoria degli spaghetti De Cecco n° 12 che si aggiudicano il primo posto con un punteggio quasi pieno (4,16 punti su un punteggio massimo di 5).
In fondo alla classifica all’ultimo posto troviamo Barilla spaghetti n° 5 con un punteggio deludente (2,25 su 5). Qualcuno può pensare che gli svizzeri siano poco adatti a giudicare i nostri spaghetti, ma un test condotto nel gennaio 2012 dalla rivista Altroconsumo su 22 marche arrivava a conclusioni molto simili. In cima alla classifica in terza posizione si posizionava De Cecco n° 12 dietro Voiello e Buitoni, mentre gli spaghetti n°5 Barilla erano al 16° posto.
giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Anni fa acquistavo sempre Barilla, ma ora devo proprio dire che la qualità è peggiorata. Perché quando si scola la pasta l’acqua sembra una colla ?
Quali sarebbero le altre marche prese in considerazione? Possiamo avere la classifica completa?
Si tratta di marche non presenti in Italia in ogni caso il link nel testo rimanda alla trasmissione
Salve,
di recente ho provato la pasta Agnesi: mi sono trovato molto bene. Regge ottimamente la cottura, ha sempre una consistenza soda e compatta, si sposa con amore al condimento e, fattore non secondario, ha un costo basso.
Perché nessuno testa, come qualità ecc.. la pasta a marchio LIDL?
Io sono anni che non compro più Barilla. Per loro ammissione usano impianti al teflon anzichè la trafilatura al bronzo come fanno le marche più prestigiose e di qualità. Infatti ne esce una pasta liscia oserei dire da discount. Ma si sa la pubblicità è quello che conta e tanti italiani non fanno molto caso a quello che mettono nel piatto o non amano informarsi.
Il motivo del teflon è semplice: riduce i costi. Il gruppo Barilla produce anche al bronzo, sotto il marchio Voiello. Poi sta al consumatore decidere se spendere qualcosa in più per una pasta di maggiore qualità o risparmiare al massimo (anche se trovo che la qualità della pasta sia l’ultima delle cose su cui risparmiare: con dieci centesimi a porzione si stravolge la qualità e già con cinque si ha un deciso miglioramento)
Rammento che anni fa, un rappresentante di Barilla dichiarò in un’intervista in tv che agli italiani non interessa sapere da dove arriva la farina che utilizzano: questo mi fece un poco pensare sulla qualità usata e su come consideravano noi consumatori. Ma il motivo per cui non utilizzo Barilla da anni, e pertanto da semplice consumatrice mi trovo d’accordo con i test riportati, è che assorbe tantissima acqua e il gusto non è di nostro gradimento in famiglia. Pubblicizzarla ora presentando una novità che non comprendo (se non che si tratta un loro mero giudizio sulla bontà), non mi fa cambiare idea.
Da quando sono nato, circa 45 anni fa, la mia famiglia consuma De Cecco che, tra le paste commerciali è tra quelle più costose ma, nonostante tutto, non siamo mai scesi a compromessi con la qualità: meglio una pasta di qualità in quantità inferiore che una non di qualità in abbondanza.
Tutte quelle poche volte che mi hanno servito pasta Barilla il risultato è stato di rafforzare in me la scelta fatta dal secolo scorso.
Da anni non compro Barilla, perché ritengo sia scaduta moltissimo. In famiglia siamo degli estimatori della Molisana, in particolare una delle ultime novità è lo spaghetto quadrato, che vi consiglio di provare!!!!!