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La tassa sulla carne bovina è il primo passo verso una tassazione degli alimenti in base all’impatto sul clima

Il Consiglio etico della Danimarca ha chiesto al governo di introdurre una tassa sulla carne bovina, da estendere successivamente a tutte le carni rosse, con l’obiettivo finale di tassare gli alimenti a seconda del loro impatto sul clima. La proposta è stata votata da 14 dei 17 membri del Consiglio, secondo i quali “il cambiamento climatico è un problema di natura etica, perché danneggia gravemente altre persone”, e se si vuole raggiungere l’obiettivo indicato dalla Conferenza dell’Onu svoltasi a Parigi lo scorso novembre, cioè di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2°C, oltre che nei settori dell’energia e dei trasporti bisogna intervenire anche in quello agroalimentare.

“Una risposta efficace all’emergenza climatica include anche una politica relativa al consumo dei cibi più inquinanti, che contribuisca a creare consapevolezza sul tema. La società deve mandare un segnale chiaro attraverso la legislazione”, afferma Mickey Gjerris, portavoce del Consiglio etico danese, e non è sufficiente “affidarsi all’etica del singolo consumatore”.

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L’allevamento di bestiamo provoca il 10% delle emissioni di gas a effetto serra

Secondo il Consiglio, il bestiame provoca il 10% delle emissioni globali di gas a effetto serra e la produzione di cibo nel suo complesso tra il 19% e il 29%. Uno studio ha dimostrato che una tassa di circa 2 euro al chilo sul prezzo della carne bovina potrebbe ridurre il consumo del 14%. In paesi come la Danimarca, un cambiamento di dieta e una riduzione del consumo di carne bovina potrebbe ridurre le emissioni di gas serra collegate all’alimentazione del 20%-35%.

Secondo quanto riferisce il britannico The Telegraph, il governo danese sta valutando la proposta del Consiglio etico. Una proposta analoga era stata avanzata nel 2015, in Gran Bretagna, dal think tank Chathman House, ma non aveva avuto seguito.

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luigi
luigi
6 Giugno 2016 15:17

mi sembrerebbe un gesto molto responsabile

Massimo
Massimo
9 Giugno 2016 08:04

Educazione alimentare ed etica a suon di tasse?
no, grazie.

Accuisce ancora di più le differenze di classe tra chi potà e non potrà permetterselo, rischiando di stimolare il consumo al solo scopo di dimostrare che si hanno i soldi.
Quello che è successo con le bevande energetiche, il consumo legato all’immagine, e non in funzione dei bisogni energetici.

emilio locatelli
emilio locatelli
9 Giugno 2016 22:24

Ohh, era ora che un ente governativo desse una giusta quadra al problema delle emissioni di gas serra, chiamando in causa l’allevamento dei bovini essendo questi fra i maggiori produttori di metano [flatulenza abbondante…] riversato nell’atmosfera: si parla tanto della CO2, ma il killer primo dell’effetto serra è appunto il metano, avendo questi un effetto serra da 15 a 20 volte quello della anidride carbonica, sebbene occorra riconoscere che vi sia una emissione di metano anche per cause “naturali” -dagli oceani e dal permafrost- od indesiderati, quali fughe di gas dai pozzi di idrocarburi. Saluti e come al solito i paesi nordici vanno subito all’essenziale dei problemi senza tanto bla-bla-bla