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biocosi enea pbioplastica scarti industria lattiero-caseariaImballaggi e packaging per la conservazione degli alimenti biodegradabili e compostabili al 100%, ottenuti da una bioplastica che utilizza le acque reflue della filiera casearia ricche di lattosio. È questo l’obiettivo del progetto Biocosì, sviluppato dall’Enea in collaborazione con la start-up pugliese EggPlant.

Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Puglia di 1,4 milioni di euro, trasformerà in 18 mesi i rifiuti caseari in risorse, ridisegnando il packaging in chiave sostenibile e introducendo materiali biodegradabili. Attraverso il processo di separazione a membrana sviluppato dall’Enea nel Centro Ricerche di Brindisi per il frazionamento del siero di latte, si recuperano in modo differenziato tutte le componenti: sieroproteine/peptidi, lattosio e sali minerali, oltre ad acqua depurata. La collaborazione tra EggPlant ed Enea per la produzione di bioplastica biodegradabile e bioderivata dal lattosio estratto dai reflui, non solo consente la valorizzazione dei rifiuti ma permette anche  la riduzione degli inquinanti dell’industria casearia e  l’impatto della plastica nell’ambiente.

“Questa innovazione ispirata ai principi dell’economia circolare con l’obiettivo ‘zero rifiuti a fine processo’ – afferma Valerio Miceli della Divisione Biotecnologie e agroindustria dell’Enea –  risponde non solo a esigenze di natura etica e ambientale ma anche economiche, legate ai costi elevati dello smaltimento dei reflui caseari, consentendo oltretutto di tagliare di circa il 23% il costo unitario di produzione del biopolimero”.

Fonte immagine: Enea

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luigi
luigi
1 Marzo 2018 17:59

un bel presupposto. bravi!

mattia
mattia
1 Marzo 2018 23:29

Notizia epica! Bella innovazione.

grazia
grazia
13 Marzo 2018 19:15

Ritengo ottimo il progetto e l’idea, ma in quanto mamma di bimbo pluriallergico ed in particolare allergico alle proteine del latte vaccino mi chiedo come potrà essere tutelato?
L’etichetta riporterà Ch l’involucro è ottenuto da derivati del latte? Che tipo di contaminazioni potranno esserci da l’involucro ai prodotti confezionati?