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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato l’azienda Acqua & Farma per pratica commerciale scorretta. Attraverso il proprio sito internet http://www.acquaefarma.it la ditta commercializza apparecchiature per il trattamento dell’acqua enfatizzando in maniera scorretta, secondo il Garante, i benefici sulla salute.

L’autorità ha iniziato le  indagini dopo la segnalazione di un concorrente fatta lo scorso 4 ottobre che evidenziava messaggi pubblicitari con claim dove si vantavano supposte proprietà dell’acqua ottenibile attraverso i prodotti dell’azienda. In particolare le frasi con riferimenti alla salute: “I benefici curativi di Acqua & Farma alcalina contro: allergie, artrite e dolori articolari, cancro, colesterolo alto, diabete di tipo 2, Edema, ipertensione, invecchiamento precoce, patologie cardiovascolari, stanchezza, stipsi.”

Pratica commerciale scorretta
Cliccare per ingrandire le frasi con riferimenti alla salute sanzionati dall’AGCM per pratica commerciale scorretta

Sul sito è presente, inoltre, un richiamo alla normativa di settore con riferimenti al Ministero della Salute e all’Istituto superiore di Sanità con i rispettivi loghi che possono lasciare intendere che “il dispositivo abbia ricevuto una preventiva verifica e/o certificazione da parte di istituzioni pubbliche preposte alla vigilanza e al controllo in materia di sicurezza sanitaria”.

Le certificazioni che vanta l’azienda sul proprio sito internet

In conclusione l’AGCM ha ritenuto scorretta la pratica commerciale ai sensi degli articoli 20, comma 2, 21, comma 1, lettere b) e c), e 23, comma 1, lettere d) e s), del Codice del Consumo e ne vieta la diffusione o continuazione. L’azienda dovrà inoltre pagare una sanzione di 20.000 €.

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ezio
ezio
21 Aprile 2017 12:05

Con un’ammenda di 20.000, che rappresenta più un costo pubblicitario che una vera sanzione, non si scoraggia nessuno ad usare questi escamotage per lanciare un prodotto, salvo poi aggiustare leggermente il tiro, oppure continuare recidivi a pagare piccole sanzioni come spesso avviene.
Senza entrare nel merito della salubrità dell’acqua, ma vantare poteri curativi così potenti con il marchio del Ministero della Salute ed un marchio che richiama un farmaco, senza essere un farmaco registrato, sembra proprio un abuso non veniale sanzionabile solamente con una semplice diffida ed una piccola ammenda.