
In America, scegliere cosa mettere nel piatto lasciandosi guidare solo dagli spot televisivi significa adottare una dieta molto squilibrata rispetto alle linee guida messe a punto dagli esperti di nutrizione e sintetizzate nella “Piramide alimentare”. Quello che fino a ieri era un sospetto, oggi viene confermato da uno studio pubblicato sul numero di giugno del Journal of the American Dietetic Association.
I ricercatori hanno constatato che una dieta da 2000 calorie basata solo sui cibi reclamizzati dalle principali tv americane (ABC, CBS, Fox e NBC, in fasce orarie importanti come la prima serata o durante i cartoni animati del sabato mattina) conterrebbe 25 volte le razioni giornaliere raccomandate di zucchero e 20 volte di grasso. Ma meno della metà delle porzioni di verdura, frutta e latticini.
Per “abbuffarsi”, in realtà, basta poco: ognuno dei cibi pubblicizzati in tv, da solo, in media contiene il triplo degli zuccheri e due volte e mezzo la quantità dei grassi previsti dalle raccomandazioni nutrizionali giornaliere. “I cibi degli spot forniscono un eccesso di sostanze correlate alle malattie croniche, come grassi saturi, colesterolo e sale”, commenta Michael Mink, ricercatore della Armstrong Atlantic State University di Savannah, Georgia. “Mentre sono carenti di nutrienti con effetto protettivo, come fibre, vitamine A, E e D, calcio e potassio”.
Mariateresa Truncellito
©Riproduzione riservata