Interferenti endocrini, pioggia di critiche sui criteri scientifici proposti dalla Commissione europea. Contrari, per opposti motivi, mondo scientifico, industria e Ong
Interferenti endocrini, pioggia di critiche sui criteri scientifici proposti dalla Commissione europea. Contrari, per opposti motivi, mondo scientifico, industria e Ong
Beniamino Bonardi 31 Agosto 2016I criteri scientifici proposti in giugno dalla Commissione europea per identificare gli interferenti endocrini (sostanze presenti nei pesticidi e nei biocidi, in grado di interferire con il sistema ormonale e di causare patologie anche gravi) stanno raccogliendo critiche da tutti i fronti: mondo scientifico, industria, organizzazioni non governative.
Dal mondo scientifico la critica arriva dell’Endocrine Society, la più prestigiosa associazione di endocrinologi al mondo, che conta 18.000 membri in 122 Paesi. Secondo l’associazione i criteri indicati dalla Commissione europea, con due anni e mezzo di ritardo rispetto al termine previsto, non sono in grado di proteggere efficacemente la salute pubblica e porteranno a identificare come interferenti endocrini poche sostanze chimiche.
Critiche di segno opposto arrivano, invece, dal fronte dell’industria chimica, secondo la quale i criteri proposti dalla Commissione Ue non permettono di distinguere con chiarezza le sostanze che causano un danno da quelle che non presentano alcun rischio per la salute umana e per l’ambiente e che contribuiscono al benessere economico e sociale delle persone.
Anche secondo Coceral, l’Associazione europea del commercio dei cereali, riso, mangimi semi oleosi, olio d’oliva, oli e grassi e fornitori agricoli, molti prodotti per la protezione delle colture ampiamente utilizzati saranno rimossi dal mercato. Secondo Coceral la Commissione europea ha perso l’opportunità di includere ogni elemento di caratterizzazione del pericolo, così come qualsiasi considerazione sull’esposizione e sugli impatti socio-economici nel progetto di definizione degli interferenti endocrini. L’associazione sottolinea come la mancata inclusione di qualsiasi elemento di caratterizzazione del pericolo, significa che le sostanze poco pericolose per la salute umana o l’ambiente saranno ora classificate come interferenti endocrini e inutilmente vietate.
All’opposto, ClientEarth, una Ong che opera nel campo della giurisprudenza ambientale, accusa di illegalità i criteri scientifici proposti dalla Commissione Ue, perché includono solo quelli per i quali sono stati già riconosciuti effetti negativi sulla salute, escludendo quelli per cui il nesso è solo presunto, alterando l’equilibrio tra tutela dell’ambiente e della salute, da una parte, e funzionamento del mercato interno, dall’altra.
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Bene. Hanno scontentato tutti. É un buon segno. Lo dico senza ironia