Donna preleva bottiglia di vino rosso dallo scaffale del supermercato

Dopo i vini biologici, le bottiglie che lo scorso anno hanno fatto registrare il più grande aumento nelle vendite sono quelle con il marchio del supermercato. Lo rivela una ricerca condotta da IRI per Vinitaly 2019, il salone internazionale dei vini e dei distillati che si tiene a Verona dal 7 al 10 aprile. Secondo il documento   i supermercati sono il luogo preferito dagli italiani per acquistare vini: nel 2018 i punti vendita della grande distribuzione hanno venduto 619 milioni di litri di vino per un giro d’affari di oltre un miliardo e 900 milioni di euro.

Il vino col marchio del distributore

Le bottiglie con il marchio del distributore rappresentano  il 14% dei vini venduti nei supermercati, per un valore pari a oltre 150 milioni di euro. La crescita è costante: nel 2018 le vendite, spinte dai prezzi competitivi e dalla buona qualità, sono aumentate del 7% e ancora di più nel settore dei vini Doc e Docg (+8%). I vini con il marchio dei supermercati sono prodotti da cantine radicate sul territorio, anche importanti,   anche se sono etichettate con il marchio del distributore o con marchi di fantasia, tanto che spesso i consumatori non sanno nemmeno di acquistare vini private label.

coop iper vini bottiglie assieme fior fiore grandi vigneCarrefour, per esempio, propone i marchi “Tralcio Antico” e “Terre d’Italia”. Coop vende bottiglie di vino da tavola prodotti da cooperative con il marchio “Assieme” e 17 referenze di qualità medio-alta con il marchio “Fior Fiore”, imbottigliati da produttori importanti e in collaborazione con l’Associazione italiana dei sommelier. Iper da 13 anni propone il marchio “Grandi Vigne”, che comprende  80 tipologie di vino, prodotto da 35  cantine italiane, mentre Conad espone sugli scaffali  85 etichette diverse.

Nel mondo dei discount Penny Market propone tre marchi che comprendono  vini di qualità venduti con il brand “D’Alleramo” e da tavola distribuiti in tetrapack con il marchio “Archetto”, passando per gli spumanti “Rocca Merlata”.

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Claudio Piccini
Claudio Piccini
23 Aprile 2019 12:47

La GDO dopo aver quasi distrutto gli altri settori agricoli italiani (soprattutto piccoli agricoltori) ora si butta sul vino…

Antonio
Antonio
Reply to  Claudio Piccini
23 Aprile 2019 17:22

Capisco e premetto che non sono del settore. Attualmente presso la GDO si possono acquistare bottiglie di vino che vanno da 2 Euro a 40 Euro, quindi mi va bene acquistare presso la GDO il vino per il consumo quotidiano e per le “grandi occasioni” anche perchè non sono un Enologo.

Carlo
Carlo
Reply to  Claudio Piccini
23 Aprile 2019 18:37

Concordo pienamente con il sig. Piccini, la maggior parte di quello che acquistano vino al supermercato sono gli stessi che al ristorante scelgono in base al prezzo o quelli che chiedono al cameriere “mi porta un bianco”. Tralasciando le bottiglie blasonate che ogni supermercato tiene per pubblicità, la restante parte è di qualità media con tendenza al basso. Purtroppo anche aziende che producevano buoni vini, ormai si sono ridotte a fare i numeri, perchè la GDO vuole quantità e prezzo basso che non vanno d’accordo con qualità.

Costante
Costante
6 Maggio 2019 23:34

Ribadisco da sempre che ognuno deve fare il proprio mestiere e farlo bene: la GDO deve smetterla di vendere prodotti a suo marchio e di DISTRUGGERE le produzioni di qualità e la capacità di progredire e di innovare delle aziende riducendone i margini all’osso. Possibile che non si possa fare niente a livello legislativo, o per lo meno a livello delle organizzazioni di produttori per interrompere questa spirale vergognosa e distruttiva delle capacità professionali della produzione seria? Un appiattimento in base ai prezzi , e quindi ai costi non può che continuare a squalificare e distruggere alla lunga settori di eccellenza dove anche la concorrenza in base alla qualità produce crescita.