Arriva dagli Stati Uniti una nuova moda che farà sicuramente storcere il naso agli italiani. È il vino in lattina, il trend in costante crescita che sta conquistando un numero sempre più grande di consumatori americani, che è passato da un giro d’affari di 2 milioni di dollari nel 2012 ai 50 del 2018. A spingere questo formato, sono stati due fattori fondamentali: la portabilità e la praticità d’uso, come ogni persona che ha consumato una bibita in lattina può testimoniare.
Come racconta un articolo di Federvini, la “colpa” viene ancora una volta attribuita ai Millennial, che avrebbero rivoluzionato il modo in cui gli americani consumano il vino. Basta dire che nel 2017 il mercato del canned wine è cresciuto del 59,5%, mentre il vino nella classica bottiglia da 750 ml solo del 3,3%. Non sono aumentate solo le vendite, ma sono anche cambiate le tipologie di vino commercializzate in questo formato. Nel 2012 nove lattine su 10 contenevano vino frizzante, mentre oggi se ne possono trovare di tutti i tipi, con i vini fermi che crescono il doppio rispetto a quelli con le bollicine.
E non sono solo marchi semisconosciuti o brand da discount a vendere vino in lattina: anche i grandi produttori, come Barefoot Wine & Bubblela (azienda californiana pluripremiata) si sono buttati a capofitto nel business del canned wine. È forse arrivato anche il momento per le aziende italiane di aprirsi alla novità pur di conquistare una nicchia così importante del mercato americano?
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Alcuni vini in cartone e simili ci possono stare, non peggiorerebbero. Ma un vino vero mai e poi mai. Proprio da americani, d’altronde al mondo culinariamente parlando non hanno mai dato nulla di qualità, diciamo che sono famosi più per il cibo spazzatura innanzitutto, e ci sarà un motivo se si sono fatti quella nomea.
Non sarebbe mai vino. Gli possono mettere il miglior al mondo, come sempre gli americani, in fatto di gusto, non ne azzeccano una.
Ci sta tutto, anche il vino in lattina, d’altronde il modo di alimentarsi degli americani che sta spopolando in tutto il mondo, fa cassa. Il resto non conta. Possiamo discutere di tutto ma quando si tratta di soldi sono i primi, per quanto riguarda l’alimentazione meglio stendere un velo pietoso. Penso che l’Italia in fatto di alimenti “era” la prima al mondo, oggi, invece con tutte le porcherie che arrivano dall’estero stiamo diventando la pattumiera del globo. Il bello che poi si parla tanto di rifiuti e di obesità mah!
Era già stato fatto…Giacobazzi…tra l’altro negli spot televisivi la carta dell’ americanità ( “Giacobazzi is My Wine”) era stata tentata; come è andata a finire e’ evidente…