Una volta alla settimana acquisto un paio di pagnotte al farro dal diametro di 20 cm e di circa 200g di peso. Notando che non le pesavano ne ho chiesto il motivo. Mi hanno risposto che questo tipo di pane lo vendono al pezzo, ossia 3,50 euro, se preferite 17,50 €/kg. A casa poi mi sono accorta che una delle pagnotte era molto più piccola dell’altra e quindi mi son chiesta se è corretto il comportamento di questo panificio.
Nella
Alla domanda della nostra lettrice risponde Roberto Pinton, esperto di diritto alimentare. A seguire il parere della catena di supermercati Aldi.
La legge 4 luglio 1967, n. 580 (Disciplina per la lavorazione e commercio dei cereali, degli sfarinati, del pane e delle paste alimentari), più volte rimaneggiata, ma non su questo aspetto, prevede un inequivocabile art. 23.: “Il pane deve essere venduto a peso”. Questa lex specialis sul pane prevale sulla lex generalis, che è la legge n.441/1981, secondo la quale le merci generalmente devono essere vendute a peso e al netto della tara, ed è seguita dal decreto ministeriale 21 dicembre 1984, che all’articolo 10 (“Vendita a pezzo e a collo”) indica:
- Possono essere vendute a pezzo o a collo le merci per le quali tale modalità di vendita risulti dalla “Raccolta provinciale degli usi” effettuata dalle camere di commercio ai sensi del regio decreto 20 settembre 1934, n. 2011.
- Possono altresì essere venduti a pezzo o a collo i prodotti ortofrutticoli calibrati conformemente alle norme di qualità che li riguardano ed omogenei.
Gli usi provinciali collezionati dalle camere di commercio prevedono, in genere, che possano essere venduti a pezzo pochi prodotti: oltre a carciofi, mazzetti di erbe aromatiche o di rapanelli, si vendono a pezzo soltanto prodotti di pasticceria fresca (paste, torte e semifreddi). In ogni caso, nemmeno in periodo di sfrenato federalismo, usi e consuetudini locali possono prevalere sulla legge 580/1967.
Il venditore non può legittimamente sostenere che si tratta di un prodotto della pasticceria fresca salata (quindi vendibile a pezzo) e non di pane. Infatti, sempre per la legge 580/1967, tutti i prodotti ottenuti dalla cottura di impasti preparati con farine alimentari devono essere posti in vendita con la denominazione ‘pane’, se del caso, con l’aggiunta della specificazione del vegetale da cui proviene la farina impiegata. L’inosservanza delle disposizioni della legge 441/1981 o del DM 21.12.1984 è punita con la sanzione amministrativa da 77,00 € a 309,00 €.
Di seguito il parere di Aldi.
“Nel rispetto delle norme, Aldi espone nei propri punti vendita il prezzo al chilo, il prezzo al pezzo e il peso minimo garantito (con una minima tolleranza in eccesso o difetto come da disposizioni di legge) per ogni referenza di pane. Aldi ha deciso di facilitare l’acquisto al pezzo per garantire ai clienti una spesa sempre più intuitiva e veloce e una immediata valutazione rispetto a quantità e prezzo che andrà a pagare. Una volta imbustati i pezzi di interesse, il cliente verifica il peso effettivo attraverso le bilance dedicate.”
© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock
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Bisognerebbe dirlo a a tutti gli altri supermercati che vendono il pane sfuso..
Un Kg di pane 17,50€?
È fatto con farina d’oro zecchino?