Addio alle uova prodotte da galline allevate in gabbia. È questa la decisione presa da Monoprix, catena di supermercati francesi del gruppo Casino con oltre 600 punti vendita. A partire da lunedì 11 aprile, i clienti dei supermercati Monoprix non troveranno più sugli scaffali uova provenienti da animali allevati in gabbia riconoscibili dall’etichetta perché recano la scritta “categoria 3”. Già dal 2013, Monoprix si era impegnata a non vendere più uova da allevamento in gabbia con il proprio marchio. Oggi la catena fa un passo avanti, ritirando dagli scaffali tutte quelle di categoria 3 che fanno riferimento alle grandi aziende del settore. Sugli scaffali ci sono quindi uova di categoria 0, 1 e 2, rispettivamente da allevamento biologico, da allevamento all’aperto e da allevamento a terra.
La guerra di Monoprix alle uova da galline in gabbia in nome di un miglioramento del benessere degli animali non si ferma qui. A partire dal 2015 la catena di supermercati ha bandito le uova di categoria 3 dalla produzione di maionese e paste all’uovo d’Alsazia della linea Monoprix Gourmet.
Pur rimanendo l’unico gruppo a estendere la scelta sulle uova a tutti i marchi esposti sugli scaffali, Monoprix non è la sola catena interessata al benessere degli animali. I supermercati Système U, hanno dichiarato che il 75% delle uova esposte nei punti vendita provengono da allevamenti biologici o all’aperto. La scelta di abbandonare gradualmente le uova di categoria 3 è dovuta alla volontà di non penalizzare i produttori. La decisione è analoga a quella di Carrefour, dove il 70% delle uova in vendita proviene da allevamenti all’aperto.
Tra i supermercati italiani, a scegliere di commercializzare con il proprio marchio solo uova che non sono prodotte da galline allevate in gabbia troviamo Coop (premio Good Egg 2010) CRAI, (premio Good Egg 2010), Esselunga, NaturaSì, (premio Good Egg 2008), e IPER.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.