uova fipronil

uova contaminate allertaIn Germania e Olanda è di nuovo allarme per le uova contaminate dal fipronil, l’insetticida utilizzato contro gli acari rossi ma che in Europa è vietato negli allevamenti avicoli. Sei Lander tedeschi hanno ritirato dal mercato circa 73 mila uova, che secondo le autorità della Bassa Sassonia provengono da un’azienda agricola biologica olandese. La Germania è il principale mercato delle uova olandesi.

Tracce di fipronil sono state rilevate in alcuni campioni di uova in un centro di confezionamento nella città di Vechta, in quantità variabili tra 0,007 e 0,019 mg per kg, quindi al sopra del limite massimo di 0,005 mg/kg autorizzato dalla Ue. Le uova contaminate sono state deposte tra il 17 maggio e il 4 giugno e molte sono già state consumate, ma le autorità rassicurano che ci si trova “ben al di sotto dei limiti considerati un rischio per la salute” dal tedesco Federal Institute for Risk Assessment (BfR).

Secondo quanto riferisce BBC News, l’Autorità olandese per la sicurezza alimentare (NVWA) sta verificando se il ritrovamento del fipronil nelle uova sia collegato alle recenti misure imposte in Olanda in relazione ai timori legati all’influenza aviaria. I provvedimenti hanno obbligato gli allevatori a tenere al chiuso anche le galline solitamente allevate all’aperto. In questo caso potrebbe trattarsi di un problema di residui di fipronil nel terreno degli impianti dove sono state ricoverate le galline e non di un ulteriore uso di questo insetticida. 

Lo scorso anno, lo scandalo fipronil era esploso in luglio, quando l’insetticida era stato trovato dalle autorità belghe in allevamenti di pollame e a cui era seguito il ritiro di milioni di uova dal mercato dell’Unione europea. A fine agosto, era stato istituito un programma di monitoraggio nell’Ue e a distanza di otto mesi l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) aveva pubblicato un’analisi sulla base dei dati raccolti da campioni alimentari nel periodo dal primo settembre 2017 al 30 novembre 2017. Su 5.439 campioni di uova e muscolo/grasso di pollo analizzati alla ricerca di fipronil e altre sostanze proposte dalla Commissione europea, 742 contenevano quantità di residui superiori ai limiti legali, quasi esclusivamente legati al fipronil.

Il problema era scaturito da una società belga che aveva venduto in vari paesi un antiparassitario denominato Dega 16, in grado di contrastare in modo efficace le pulci rosse negli allevamenti di galline ovaiole, sulla cui etichetta non veniva dichiarata la presenza del fipronil.

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