Bocciato l’integratore promosso da Umberto Veronesi: la pubblicità è ingannevole. Messaggi fuorvianti e testimonianza medico-scientifica inaccettabile
Bocciato l’integratore promosso da Umberto Veronesi: la pubblicità è ingannevole. Messaggi fuorvianti e testimonianza medico-scientifica inaccettabile
Roberto La Pira 20 Gennaio 2014Il Comitato di Controllo ha censurato il messaggio pubblicitario dell’integratore alimentare “N-Ossid forte”, prodotto dalla casa farmaceutica L’Angelica in collaborazione con la Fondazione Veronesi, apparso su Donna Moderna il 10/12/2013. Le accuse a carico dell’integratore riguardano il carattere fuorviante del messaggio e l’uso della figura del medico come attestato di credibilità.
La pagina pubblicitaria riporta l’immagine di una ragazza con una sciarpa e una bustina dell’integratore in bocca, come se fosse un termometro. Il testo continua descrivendo i benefici dell’integratore paragonabili a quelli ottenuti con un farmaco. Le frasi sono molto chiare e parlano di “un mix di principi attivi naturali […] contribuisce a contrastare l’invecchiamento, a rinforzare il sistema immunitario e a proteggere il sistema cardiovascolare […]” e concludono sottolineando la collaborazione con la “Fondazione Umberto Veronesi”. Il testo chiude con l’immagine di Umberto Veronesi insieme a un altro medico in camice bianco e la dicitura: “prodotto ideato con la Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze”.
Le accuse del Comitato di controllo del Giurì della pubblicità sono molto pesanti e non lasciano spazio a dubbi. Il messaggio promuove effetti non scientificamente provati come se si trattasse di assoluta certezza, per favorire nel pubblico la sensazione che l’integratore agisca proteggendo dal’influenza. Tutto ciò è supportato dal sodalizio e dall’autorevolezza della Fondazione Veronesi e del chirurgo che l’ha fondata, la cui immagine appare addirittura sulla confezione. Leggendo il messaggio, il pubblico viene indotto a credere alle inesistenti proprietà anti influenzali dell’integratore, che sono in un certo senso certificate da una fonte medico-scientifica. L’articolo 23bis del Codice di autodisciplina pubblicitaria è molto chiaro al riguardo quando afferma che la comunicazione commerciale relativa agli integratori alimentari “deve evitare richiami a raccomandazioni o attestazioni di tipo medico”. A questo punto dopo la decisione del Comitato di controllo, la pubblicità non potrà più essere proposta ai lettori.
Collegandosi al sito della Fondazione Veronesi si legge che l’Istituto Erboristico Angelica ha stabilito una collaborazione, per mettere a punto integratori alimentari. N-Ossid è il primo risultato di un lungo lavoro che vede l’unione di idee dei ricercatori dell’Istituto Erboristico l’Angelica e della Fondazione Umberto Veronesi, “si tratta di integratore alimentare a base di Mais Rosso, la cui speciale formulazione preserva la corretta funzionalità del sistema immunitario e contrasta lo stress ossidativo dell’organismo, prima causa dell’invecchiamento e dell’alterazione della funzionalità dell’organismo“.
Il professore Umberto Veronesi non è nuovo a infelici sortite in ambito alimentare, basta ricordare nel 2005 le improbabili teorie sul latte e sulla polenta con micotossine cancerogene che hanno guadagnato le prime pagine dei giornali e poi la questione del basilico del pesto anch’esso cancerogeno. Adesso il famoso oncologo affianca la sua immagine alla promozione di un integratore alimentare senza alcun effetto farmacologico supportando la pubblicità con frasi giudicate ingannevoli. Registrando da cronisti una certa caduta di stile, ci domandiamo perché Veronesi, cui tutti riconosciamo il contributo importantissimo nella ricerca contro il cancro, sconfini in ambiti dove le sue competenze sono scarse se non improvvisate.
Un’ultima nota riguarda la dentologia professionale del medico alle prese con la pubblicità di prodotti alimentari. Al riguardo ci piace ricordare la dichiarazione del presidente della FNOMCeO* Amedeo Bianco, in un’intervista a Il Fatto Alimentare a proposito della pubblicità dell’acqua minerale Uliveto e Rocchetta sponsorizzata da alcune associazioni di camici bianchi “I medici e gli odontoiatri, singolarmente e come rappresentanza associativa, non dovrebbero consentire che un banale consiglio per gli acquisti venga legittimato nella comunicazione pubblicitaria quale autorevole indicazione terapeutica“.
* Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri
Roberto La Pira
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Veronesi appoggia anche il nucleare. C’è da aggiungere altro per inquadrare il personaggio?
Ritengo Umberto Veronesi un personaggio ormai noto che ha imparato a vivere di rendita proponendosi al miglior offerente.
Non riesco a capire come si possa cadere così in basso, sfruttando la propria immagine in campi nei quali poco o forse nulla sa Veronesi. Alla sua età, non dico il senso di decenza, ma almeno la saggezza della vetustà dovrebbe consigliargli un comportamento diverso. E’ brutto dopo dei precedenti scientifici importanti cadere così in basso per il vil denaro.
Alla Fondazione occorrono soldi e non si va tanto per il sottile. Cosa volete, “pecunia non olet”.
Ormai da tempo Veronesi si presta a campagne poco lusinghiere e soprattutto molto discutibili dal punto di vista deontologico. Proprio per questo la Fondazione Veronesi ha perso di credibilità. Per fortuna la gente si sta svegliando…
Be’, signori, non dimentichiamo che Veronesi è quello che ha compiuto il grande miracolo di vietare il fumo nei luoghi pubblici.
A me quell’uomo ha letteralmente cambiato la vita, per cui sarò dalla sua parte contro il fango che gli getteranno. Oggi, e in futuro.
Veronesi è un bravo professionista quando si occupa di cancro e quindi anche di fumo. Non vogliamo gettare fango su nessuno ma il comportamento di Veronesi quando esce dalle sue competenze lascia molto a desiderare e questo va detto in modo chiaro e senza formalismi inutili
Il “grande miracolo” lo ha compiuto Girolamo Sirchia, non Veronesi, personaggio che da noi attenti alla salute alimentare non puo’ che essere contestato soprattutto per il suo sostegno agli ogm (grande industria e tanti soldi).
Veronesi non ha alcun merito per quanto riguarda il divieto di fumo. Il divieto fu imposto dalla legge 16 gennaio 2003 n. 3 detta appunto legge Sirchia…..
Infatti, il grande miracolo lo ha fatto Sirchia, quando fu Ministro della Salute nel Governo Berlusconi.
poco da aggiungere. lavoro nel farmaco da anni e posso assicurare che i prodotti di origine naturale che spesso vantano miracoli, sono altrettanto spesso quelli con pochi supporti scientifici. Altri, di altrettanta origine naturale, di cui uno che per correttezza non nomino, e che presenta numerosi studi clinici in corso, vengono snobbati dalle alte sfere per il solo motivo di non essere remunerativi a sufficienza….è tutto dire, una certa frangia non si smentisce mai.
Un erborista per una sola confezione di un prebiotico naturale tedesco, per una sola parolina tradotta dalla confezione originale della casa madre, che indicava effetti benefici sulla salute, è stato processato per direttissima senza possibilità di difesa e condannato a cinque giorni di prigione, più sanzioni economiche.
In questo caso ed in tanti altri prodotti ed alimenti simili che vantano proprietà farmacologiche, commercializzati anche da multinazionali , chi viene incriminato e processato? Tutta la squadra che l’ha realizzato pubblicizzato e lo commercializza, comprese tutte le farmacie che lo vendono, oppure essendovi coinvolto un autorevole scienziato nonché personaggio pubblico, il tutto finirà con una multarella alla ditta produttrice l’Angelica?
A proposito di Veronesi e basilico, copio e incollo da D. Bressanini (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/07/30/pesto-cancerogeno/)–“Nel pesto tradizionale ligure, per esempio, quello che si ottiene utilizzando piantine di basilico al di sotto dei dieci centimetri, – denuncia Francesco Sala, ordinario di Botanica all’Università Statale di Milano – c’è una sostanza cancerogena, il metileugenolo, presente in dosi 600 volte superiori ai valori ammessi dalle normative sanitarie”.
Quindi il metileugenolo CANCEROGENO è presente nel basilico, a prescindere da Veronesi. Così come le aflatossine nel mais da polenta, attaccato dalla piralide.
Giancarlo grazie, ma come mai il Ministero della sanità e l’Istituto superiore di sanità non hanno colto al volo questo input vietando l’uso del basilico. Probabilmene la realtà è più complessa e meno banale di quanto indicano alcuni soggetti che comunque non sono in cima alla lista degli esperti che consultiamo per questi problemi. In ogni caso per le aflatossine ho cercato inviano i documenti citati da Veronesi per il mais ma lui non li ha mai voluti diffondere e anche il ricercatore che mi ha personalmente indicato come autore della ricerca ha negato di essere giunto a quelle conclusioni. Le sostanze cancerogene presenti nell’ambiente sono tantissime ( una per tutte la diossina), dettociò esiste una valutazione del rischio per stabilire se, come e quando allertare la gente. Questo fa la differenza tra chi trova cancerogeni dappertutto e lo sbandiera ai quattro venti e chi fa informazione seria.
Veronesi non conosce gli alimenti, come purtroppo la maggior parte dei medici. E’ utile ricordare che nel percorso formativo di un medico non sono previsti esami di alimentazione o nutrizione. Ovviamente fanno eccezione i medici che si specializzano in nutrizione/dietologia.
Quindi perdono di valore le sue affermazioni e scelte al riguardo dell’alimentazione vegetariana?
Chi non ha peccato scagli la prima pietra. Ci sono stati altri personaggi della scienza che hanno fatto errori simili, non cito il nome per rispetto alla sua memoria e cio’che ha fatto per l’ umanita’ . Non so perché queste persone vendano informazioni false, magari per disinformazione, cosa che ritengo poco professionale. Sta’ di fatto che la fondazione Veronesi dove io ho avuto modo di conoscere e’ veramente valida, esiste un sito di 700 medici specialisti che offrono gratuitamente pareri e confronti su diagnosi magari errate , o giuste ovviamente gratuite
A R. La Pira
Infatti a realtà è più complessa e di parecchio. Provi a consultare B. Ames (medico e maggior esperto cancerologo americano – il suo test di carcinogenesi sui ratti è una metodologiaa adottata in tutto il mondo -), di cui le accludo l’incipit. Questo per dire che i “veleni” naturali esistono e come. E che, rispetto a loro, i residui da fitofarmaci costituiscono meno dello 0,01% di quanto ingeriamo. Il metileugenolo del basilico era citato da Sala e Veronesi in un contesto di accuse generalizzate (ed ipotizzate) verso gli OGM, come esempio di come cercare di vedere le cose nella giusta prospettiva: infatti, pur contenente un cancerogeno potente, nessuno si sogna di vietare il basilico, finchè è assunto in dosi moderate ed esposizione ridotta.
Penso che lei sarà d’accordo con me che, se il consumatore prendesse atto di questa realtà, molti predicatori “verdi” avrebbero le armi spuntate, assieme a gente che ci ha fatto la carriera politica, nonchè lauti business, puntando sulla paura e disinformazione della gente.
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Paracelsus to Parascience
The Environmental Cancer Distraction
by Bruce N. Ames and Lois Swirsky Gold
September 7, 1999
2. Even Rachel Carson Was Made of Chemicals: Natural Versus Synthetic Chemicals
About 99.9% of the chemicals humans ingest are natural. The amounts of synthetic pesticide residues in plant foods are insignificant compared to the amount of natural pesticides produced by plants themselves [32-34]. Of all dietary pesticides that humans eat, 99.99% are natural: they are chemicals produced by plants to defend themselves against fungi, insects, and other animal predators [32-34]. Each plant produces a different array of such chemicals.
We have estimated that on average Americans ingest roughly 5,000 to 10,000 different natural pesticides and their breakdown products. Americans eat about 1,500 mg of natural pesticides per person per day, which is about 10,000 times more than the 0.09 mg they consume of synthetic pesticide residues [33].
Even though only a small proportion of natural pesticides have been tested for carcinogenicity, 37 of the 71 tested are rodent carcinogens. Naturally-occurring pesticides that are rodent carcinogens are ubiquitous in fruits, vegetables, herbs, and spices [34](Table 2).
Giancarlo , la realtà è che Veronesi ha messo la faccia per pubblicizzare un integratore che fa pubblicità ingannevole. Questo aspetto secondo me è molto grave e siccome non è la prima volta che scivola sui temi food forse e meglio che faccia il suo mestiere.
Apprezzo Giancarlo che si firma con nome e cognome, ma il mio apprezzamento di consumatore si ferma li’: da consumatore non mi fido dell’industria alimentare e di chiunque la appoggi, perche’ e’ sempre interessato. La “realta'” e’ che il basilico e’ consumato dall’uomo da migliaia di anni, mentre gli ogm sono un prodotto s-i-c-u-r-a-m-e-n-t-e non naturale e dagli effetti ignoti e di cui non voglio fare da cavia; anzi non li voglio per principio.
Poi, per rispondere alla Sua ironia sui “predicatori verdi”, certamente hanno le armi spuntate: non sono “foraggiati” a suon di milioni dall’industria alimentare come il 99% delle persone che intervengono sui mass media (e anche nei forum come questo) per sostenere ed elogiare l’industria alimentare globale e deridere chi ancora si attacca ai prodotti naturali della terra e del sudore di chi la lavora.
Concludo spezzando una lancia per l’articolo di testa: preciso, circostanziato, informativo, equilibrato; lungi dall’essere “eversivo” o “sovversivo” come i miei interventi di talebano dell’alimentazione naturale contro lo strapotere dell’industria 🙂
Andrea, sul nostro sito intervengono esperti , profesisonisti, cittadini, aziende e liberi pensatori . I commenti non sono appannaggio di alcuno . Chiediamo solo di scrivere cose comprensibili utili per arricchire il dibattito.
Andrea Ricci: ci mancherebbe altro che non mi firmassi con nome e cognome. E non lo ritengo un fattore di apprezzamento: non leggo mai per principio chi si nasconde dietro ad uno pseudonimo. Comunque apprezzo che tu mi collochi nell’1% dei NON foraggiati dall’industria alimentare. Infatti non lo sono: mi limito, da Agronomo, a ragionare con la mia zucca, e non ho mai creduto a scatola chiusa ai miracoli a suo tempo sbandierati dai creatori di OGM. Così come non mi aggrego ai profeti verdi. Ambedue per principio: prima cerco di constatare. E, per esempio, constato che, se Ames dimostra – cifre alla mano – che i veleni ingeriti sono al 99,9% naturali, ne consegue che la differenza tra prodotti “bio” e da agricoltura a difesa integrata, c’è una differenza dello 0,01%, quanto a contenuto cancerogeno. Poi se tu ti ritieni soddisfatto solo dal tipo di prodotti che tu descrivi, mi va benissimo: anch’io preferisco una mela rossa ad una gialla, ma non cerco giustificazioni alla mia fobia; mi piace così e basta. E, venendo da una famiglia contadina, per la mia età, ricordo benissimo nel dopoguerra sia il sudore che l’odore della terra. E se tornassimo tutti a quel tempo, hai voglia la fame nel mondo. Quanto agli OGM e loro derivati, cui non vuoi fare da cavia, penso che la tua sia un’illusione. Ti auguro di non essere diabetico, perchè l’insulina oggi è prodotta da batteri GM, così come il caglio per i formaggi, gli enzimi dei detersivi, l’acido citrico, la vanillina…e potrei continuare a lungo. Quanto ai “predicatori verdi”, molti di loro hanno utilizzato il vocabolo “bio” ed “eco” per farsi una carriera politica o per mettere su un bel business: pensi davvero che tutti questi predicatori siano disinteressati al 99%? E, comunque, non credi per principio a chi viene remunerato per la sua attività? Se è così, guardati attorno, pensando al vecchio proverbio contadino: nemmeno un cane scodinzola gratis…
Buonasera a tutti, sono un medico internista, omeopata e ormai da tempo mi occupo di alimentazione, laureata da o13 anni e specializzata da 9. Quando io frequentavo gli studi di medicina non c’erano esami di alimentazione e nutrizione, ma occupandomi, già dall’inizio della mia avventura professionale, di prevenzione ed educazione alla salute, ho sempre cercato di studiare, di informarmi, di seguire corsi relativi alla nutrizione, che io considero una vera e propria branca della medicina, ancora non riconosciuta purtroppo. Adesso mi dedico soprattutto a questo, sia con i ragazzi mediante laboratori specifici nelle scuole, sia con gli adulti. E come me, tanti colleghi hanno seguito la mia stessa strada, hanno capito l’importanza del mangiar sano per migliorare la qualità di vita e la salute e, sicuramente, tanti altri colleghi, faranno lo stesso, mi auguro anche il collega professor Veronesi, nelle cui mani si affida tanta gente. E comunque adesso la questione di una sana e corretta alimentazione ha finalmente l’importanza che si merita!