Nuove regole in vista per alcuni prodotti alimentari. Lo scorso aprile, la Commissione europea ha proposto di rivedere le norme che regolano la commercializzazione di frutta, verdura, succhi, confetture, pollame e uova, allo scopo di aiutare i consumatori a fare scelte meglio informate, seguire una dieta più sana ed evitare gli sprechi. Le nuove regole riguarderanno aspetti che vanno dall’etichettatura, all’imballaggio, fino alle denominazioni di prodotto.
Tra i progetti della Commissione c’è quello di stabilire norme più chiare e obbligatorie per quanto l’etichettatura di origine di miele, frutta a guscio, frutta secca, banane mature e di frutta e verdura rifilate, trasformate e tagliate (come le insalate in busta e le macedonia di frutta). Per questi prodotti, in caso di miscele di ingredienti, sull’etichetta dovranno comparire tutti i Paesi di origine, per garantire una maggiore trasparenza nei confronti di consumatori e consumatrici.
La Commissione europea vuole semplificare le norme di commercializzazione per frutta e verdura con difetti estetici, per ridurre lo spreco
Per frutta e verdura con difetti estetici, ma comunque adatte al consumo umano, è prevista una deroga alle norme di commercializzazione, se vendute a livello locale e direttamente dai produttori. Lo stesso vale per i prodotti ortofrutticoli colpiti da calamità naturali o altre circostanze eccezionali. In questo modo si eviteranno sprechi alimentari, mentre consumatori e consumatrici avranno la possibilità di acquistare frutta e verdura a prezzi più accessibili.
Sui succhi di frutta, poi, si potrà scrivere in etichetta ‘senza zuccheri aggiunti’, per rendere più evidente la distinzione con i nettari di frutta, che invece possono contenerli. Sarà consentita anche la dicitura ‘succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri’, su prodotti riformulati, mentre il termine ‘acqua di cocco’ potrebbe essere utilizzato accanto a ‘succo di cocco’.
La denominazione ‘marmellata’, fino ad oggi riservata agli agrumi, sarà autorizzata per tutte le confetture di frutta, in modo da adeguare il nome del prodotto a quello già utilizzato comunemente da consumatori e consumatrici. Inoltre, il contenuto di frutta minimo sarà portato da 350 grammi a 450 grammi per chilo di prodotto, che sale a 550 grammi per confetture e marmellate di alta qualità.
Il nome ‘marmellata’ si potrà usare per le confetture di tutti i tipi di frutta, e non solo per gli agrumi
Per quanto riguarda le uova, sarà possibile effettuare la stampigliatura direttamente in azienda per migliorare la tracciabilità e sarà consentita l’istallazione di pannelli solari anche nei sistemi di produzione all’aperto, per ottenere energia da fonti rinnovabili. Infine, si prevede anche di esentare i prodotti destinati alla donazione dai principali requisiti di etichettatura, per ridurre gli adempimenti burocratici e facilitare il lavoro degli operatori.
Le bozze di queste nuove norme, contenute all’interno di direttive, saranno aperte a una consultazione pubblica, a cui seguirà l’esame da parte di Parlamento e Consiglio europei. Dopodiché saranno pubblicati dalla Commissione e seguiranno il normale processo legislativo. Prima dell’entrata in vigore di queste nuove regole dovremo aspettare diverso tempo.
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