
La notizia di aumentare la speranza di vita mantenendosi in buona salute riducendo del 25-30% l’apporto calorico giornaliero, è stata ripresa da molti giornali. Lo studio pubblicato su Science porta la firma di Luigi Fontana, direttore del Reparto di Nutrizione ed Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS -, e responsabile di un progetto di collaborazione internazionale tra l’ISS e la Washington University School of Medicine di St Louis negli USA. Il quotidiano La Repubblica il 16 aprile ha dedicato una pagina firmata da Elena Dusi al tema.
Leggendolo ho avuto qualche perplessità su queste diete. Nell’articolo si intervista l’unico volontario (!) che ha scelto una dieta vegana per il test durato alcuni anni. L’altro elemento dubio è che in una tabella si dice che nella dieta vanno eliminati: dolci, pane bianco, bevande zuccherate, insaccati e riso non integrale. Si tratta di restrizioni che limitano il numero di persone potenzialmente interessate e che sviliscono un po’ il valore della ricerca, che ha invece un notevole valore scientifico. Ho telefonato in America a Luigi Fontana per chiarire la questione. Il ricercatore mi ha detto che la riduzione del 25-30% delle calorie va fatto rispettando l’apporto di grassi, proteine e zuccheri previsti dai Larn (Livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione italiana dall’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione).
«Per rispettare queste indicazioni – continua Fontana – bisogna necessariamente limitare l’assunzione dei cibi troppo calorici ed evitare le bevande zuccherate, orientandosi su frutta, verdura, prodotti integrali, pesce e carni magre». Tutto ciò non vuol dire diventare vegani, vegetariani o bandire del tutto dolci, riso e pane bianco e insaccati… come lascia intendere l’articolo sulle diete di Elena Dusi. Leggendo l’articolo su La Repubblica ho avuto la sensazione che per aumentare la speranza di vita e restare in buona salute, sia necessario una conversione alimentare e questo non è proprio quanto volvano dire i ricercatori su Science.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24