L’estate annovera due “new entry” molto simili nel mercato del tè freddo: si tratta di Estathé Zero di Ferrero e Santhé Zero di Sant’Anna al gusto limone e pesca. Negli ultimi anni c’è stata una diversificazione che ha visto l’introduzione del tè verde, del deteinato, del biologico e infine di quello senza zucchero chiamato “Zero”. Niente zuccheri, ma anche “zero calorie, glutine, coloranti, conservanti”, così recita l’etichetta di Santhè Sant’Anna. Anche Estathè indica in etichetta che il prodotto è “senza coloranti, conservanti, glutine e zuccheri” ma con “la dolcezza naturale dell’estratto di Stevia”. Estathé Zero e Santhé Zero sono bevande preparate a partire dall’infuso di tè, con succo di limone o pesca e l’aggiunta di antiossidanti ed edulcoranti nonché aromi per rafforzare il gusto.
Il tè freddo zero non è proprio zero
Anche se la parola “zero” figura in entrambe le bevande, volendo essere precisi va detto che le calorie non sono assenti del tutto visto che ogni bicchierino da 200 ml ne contiene 4. La cosa strana è che se Estathé Ferrero indica in etichetta le varie voci che portano a questo valore (1,6 g di carboidrati (di cui 0,3 g di zuccheri), 0,1g proteine e 0,005 g di sale), SanThé di Sant’Anna a fianco dei vari valori nutrizionali (grassi, carboidrati, fibre, proteine e sale: indica sempre “zero”. A questo punto non si capisce quale nutriente apporta le 2 kcal. Si tratta di una discordanza apparente perché l’azienda in una nota che abbiamo ricevuto spiega che i valori dei singoli elementi nutrizionali sono molto bassi (*)
In realtà le calorie non sono un problema, anzi questi prodotti sono interessanti proprio perché non aggiungono valori energetici alla dieta e sono richiesti da coloro che vogliono una bevanda dolce ma sono attenti al contenuto di zucchero. Il “segreto” dei nuovi gusti “zero” di tè è l’impiego di un dolcificante derivato della Stevia nel caso di Sant’Anna, i glicosidi steviolici, che nel caso di Ferrero è abbinato a un altro edulcorante, il sucralosio.
Meglio evitare di darli ai bambini
Questi prodotti sono indirizzati anche ai bambini, piacciono sia per il gusto sia per la modalità di consumo, ma abituano il palato alle bevande troppo dolci. Si tratta di una modalità che non va incentivata, tanto che i pediatri consigliano di dare a bambini solo acqua e in casi eccezionali qualche bibita. Per quanto riguarda il prezzo, un bicchiere di tè zero costa circa 50 centesimi, con una differenza marginale le due marche. Non è poco; quello che incide molto è la confezione visto che lo stesso Estathé Zero in bottiglia da 1,5 litri costa 1,33 €/l contro i 2,65 €/l della versione in bicchiere monodose.
(*) Sant’Anna ha seguito le linee guida redatte nel dicembre 2012 dalla Direzione generale salute e consumatori della Commissione Europea che afferma che: per quantità irrilevabili o concentrazione ≤0,5 g per 100 g o ml di Grassi, carboidrati, zuccheri, proteine, fibre, polioli, amido debba essere indicato in etichetta “0 g” o “<0,5 g”; per quantità irrilevabili o concentrazione ≤0,1 g per 100 g o ml di Acidi grassi saturi monoinsaturi, polinsaturi debba essere indicato in etichetta “0 g” o “<0,1 g”; per quantità irrilevabili o concentrazione ≤0,005 g per 100 g o ml di sodio debba essere indicato in etichetta “0 g” o “<0,005 g”; per quantità irrilevabili o concentrazione ≤0,0125 g per 100 g o ml di sali debba essere indicato in etichetta “0 g” o “<0,01 g”
Francesca Avalle
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Leggendo gli ingriedienti , tra gli altri, aromi artificiali visto che non è specificato,edulcoranti vari etc,viene da chiedersi : ma farlo in casa ? ha gia chi ha tempo di fare un Thè.La vita ha fretta, ai bisogni di bere e mangiare ci pensa l’industria che riesce e mettere 9 ingredienti,alcuni dei quali sintetici in un semplice e banale thè freddo.Perversione pura.
Approfitto del Vs. articolo sui Thé senza zuccheri aggiunti.
Conosco EstaThè della Ferrero perché i miei famigliari lo preferiscono, soprattutto quello tradizionale al gusto di limone sia in bottiglia che in “bicchieri”.
A me non piace per due motivi: 1) perché ha un sapore strano che sembra fatto con le “cartine”;
2) perché è troppo caro data anche l’eccessiva pubblicità che fa salire il prezzo.
Ma de gustibus…..Grazie dell’ospitalità.