Un lettore ci scrive per chiederci la ragione dietro l’ancora ampia diffusione dei banchi frigo aperti nei supermercati italiani, nonostante gli sprechi energetici che questo comporta. Di seguito la lettera giunta in redazione e le risposte di alcune catene della grande distribuzione.
Buongiorno. Nella GDO tipo Coop, Esselunga, Eurospin i banchi frigo per la conservazione degli alimenti sono in gran parte aperti, disperdendo la bassa temperatura raggiunta con il consumo energetico. In Spagna invece ho notato che in gran parte dei supermercati dove normalmente si entra, i frigoriferi sono chiusi. Da cosa dipende questa differente gestione della politica energetica? Grazie, Michele
Di seguito la risposta di Esselunga
I negozi Esselunga di nuova realizzazione presentano banchi frigo chiusi. Inoltre, in linea con il piano di sostenibilità ambientale intrapreso, anche negli altri negozi Esselunga sta progressivamente installando frigoriferi dotati di porte di chiusura.
Di seguito la risposta di Lidl
In linea con la nostra strategia di sostenibilità ambientale, la riduzione dello spreco energetico è per Lidl Italia un tema centrale, sul quale siamo costantemente impegnati per migliorare le nostre prestazioni. Per il settimo anno consecutivo, infatti, Lidl Italia è certificata ISO 50001, sinonimo di una gestione energetica efficiente e ottimizzata. In merito ai nostri banchi frigo, La informiamo che tutti sono dotati di una lama d’aria che ha la funzione di creare una barriera termica tra il banco frigo e l’ambiente in area vendita. La lama, infatti, riduce lo scambio di calore tra il banco frigo e l’ambiente esterno, evitando dispersioni e ottimizzando il lavoro dei compressori frigoriferi. Inoltre, i nostri banchi frigo sono dotati di tende notturne: un sistema di chiusura in telegestione che automaticamente apre e chiude le tende in funzione degli orari di apertura al pubblico del punto vendita e che ci consente di ridurre al minimo le dispersioni termiche quando non sono presenti clienti nel punto vendita.
Di seguito la risposta di Aldi
Per Aldi il tema dell’efficienza energetica è estremamente rilevante, essendo legato a doppio filo al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità, valori che l’azienda ha posto al centro della sua strategia sin dall’arrivo in Italia nel 2018. In questa direzione, siamo costantemente impegnati per migliorare le nostre best practices nell’intento di mitigare l’impatto sul clima grazie a politiche di riduzione dei consumi energetici sino all’abbattimento e alla compensazione delle emissioni residue di gas a effetto serra. Venendo alla gestione pratica dei nostri punti vendita, abbiamo previsto l’installazione di impianti frigoriferi di ultima generazione alimentati da soli refrigeranti naturali. Un’accortezza che ci ha consentito di ottenere una riduzione di consumo pari ad oltre il 2,5% rispetto agli impianti tradizionali alimentati da refrigeranti sintetici e potenzialmente più inquinanti. Sempre in ottica di miglioramento dei rendimenti energetici, ci avvaliamo del recupero del calore prodotto dai banchi frigo e di setpoint di temperatura differenti per il giorno e per la notte per la climatizzazione degli ambienti per controllare in maniera capillare il consumo energetico degli impianti. Nell’ambito del nostro impegno in materia di efficienza energetica, per Aldi la tematica è comunque oggetto di continue evoluzione e valutazioni.
Di seguito la risposta di Coop
La riduzione dello spreco energetico è in linea con l’impegno di Coop a rendere il rispetto dell’ambiente parte integrante del patrimonio di valori del sistema. Sul fronte dei banchi presenti nei nostri punti di vendita, i banchi surgelati sono tutti chiusi. Riguardo ai banchi frigo invece è prevista l’installazione di banchi chiusi per negozi di nuova apertura o in fase di ristrutturazione. Nelle altre strutture, si stanno installando porte di chiusura ai frigoriferi aperti, quando tecnicamente possibile. In ogni caso, i banchi frigo aperti sono dotati di tende che permettono di ridurre al minimo le dispersioni termiche negli orari di chiusura al pubblico. La sostituzione progressiva è in linea con il principio di sostenibilità: non riteniamo che sia sostenibilità sostituire i banchi aperti con i chiusi prima di una reale necessità funzionale.
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Risposte evasive che lasciano il tempo che trovano
..perché senza le portelle la comodità di prelievo del prodotto unita a una migliore visibilità favorisce l’acquisto impulsivo.
…come le porte dei negozi in centro città – aperte con aria condizionata/riscaldamento accesa/o e ingressi spalancati. E se si dice qualcosa la risposta inevitabilmente è: “Politica aziendale”. Punto. Non si possono più vedere!
A poco a poco tutti o quasi tutti li installeranno. Però sicuramente i banchi aperti invogliano all’acquisto. Pensiamo a chi ha bambini sui carrelli: magari uno prende un prodotto e poi magari il genitore accetta di comprarlo. Con le chiusure si va a colpo sicuro, si compra solo il prodotto che ci interessa.
…solo il prodotto che interessa e si evitano gli SPRECHI di cibo ed altro !!!!
E vogliamo parlare di quei clienti che tengono le porte aperte per valutare cosa acquistare, come se le porte non fossero trasparenti !
lì va al buon senso: si apre, si prende in mano il prodotto, si richiude e si legge scadenza, ingredienti, ecc.
Ho notato che, aperti o chiusi, questi frigoriferi talora lasciano a desiderare, sotto il profilo della sicurezza alimentare. Personalmente non compero più nulla di surgelato da Esselunga perché ad agosto scorso ho visto prodotti come i gelati coperti da un’abbondante patina bianca di brina. L’ho segnalato all’accoglienza e mi han detto che avevano già chiamato la manutenzione.
Dopo due settimane, la vista di blocchetti di ghiaccio dello spessore di 3-4 cm, sopra le scatole di prodotti come i gelati, mi ha lasciata inorridita, tanto più che al tasto le vaschette erano palesemente molli. Alle mie rimostranze è stato risposto che si trattava di …condensa! Mi sono un po’ arrabbiata ! Allora mi han detto di nuovo che erano in attesa del manutentore, che credo sia un esperto del Polo Nord.
A fine settembre mi sono ancora lasciata tentare dai coni gelato Algida, in un altra sede Esselunga: sembravano ben conservati ( in frigo chiuso). Li ho posti nella borsa termica con relativo ghiaccetto ed a casa, a 10 minuti d’auto, li ho presi per metterli in congelatore: scatola tutta bagnata e coni già molli. Ne ho scartato uno, prima di darli ai nipotini: pieno di briciole di ghiaccio, il che denunziava apertamente un mancato rispetto della catena del freddo.
A questo punto, dato che “errare humanum est, perseverare diabolicum” ho deciso che i coni sospetti sarebbero finiti nella spazzatura, ma io non comprerò mai più surgelati da Esselunga.
Non so gli altri, ma Lidl, che frequento e conosco bene, nel punto vendita che frequento: mentre il banco delle carni è ermeticamente chiuso mediante sportellature trasparenti, il banco dei latticini e dei prodotti confezionati (salumi, pasta e preparati vari) non possiede alcuna lama d’aria e la temperatura refrigerata è tranquillamente percepibile anche nello spazio antistante l’esposizione!
Come al solito, tutti sono sempre pronti a vantarsi del loro atteggiamento eco-friendly (come se l’attuale situazione non sia stata creata da… nessuno!) ma, nella sostanza, continuano imperterriti ad inquinare e sprecare…
Perchè vendono di più lo dico con cognizione di causa