
Spesso si prova un incontenibile desiderio di dolce, anche se si è alla fine di un pasto ampiamente sufficiente. Il senso di sazietà sembra infatti, paradossalmente, stimolare la voglia di aggiungere un dessert, nonostante l’organismo non ne abbia affatto bisogno. Il fenomeno, noto come ‘stomaco da dessert’ (ne avevamo già parlato in questo articolo), ora forse è un po’ meno misterioso, grazie a uno studio pubblicato a febbraio su Science dai ricercatori del Max Plank Institute di Colonia, in Germania, condotto su modelli animali e su volontari umani. A scatenare quella voglia di zucchero sarebbero infatti le stesse cellule che regolano il senso di fame e di sazietà.
I meccanismi dietro lo stomaco da dessert
Gli autori sono partiti da un’osservazione semplice: anche nei modelli animali (in questo caso topi), lo stomaco da dessert si fa sentire: se ne hanno la possibilità, gli animali, alla fine di un pasto che dovrebbe averli saziati, si concedono comunque alimenti zuccherati. Cercando di capire da che cosa dipendesse questo comportamento, i ricercatori hanno studiato l’attivazione delle cellule nervose, e scoperto che il gruppo più coinvolto è quello dei neuroni POMC (da propiomelanocortina), che si trovano in una zona profonda del cervello, l’ipotalamo, e che si attivano in risposta allo zucchero, a prescindere dal fatto che l’animale sia o meno già sazio.

Oltre a stimolare il rilascio di ormoni che danno il senso di sazietà, queste cellule nervose rilasciano anche oppioidi endogeni (le beta-endorfine), che vanno ad agire sui circuiti della ricompensa, spingendo l’individuo a cercarne ancora. In altre parole, lo zucchero agisce un po’ come una droga, e spinge chi lo assume a cercarne di più, incurante delle calorie già assunte. Da notare che si tratta di un circuito molto specifico per lo zucchero: se si mangiano grassi o altro cibo, non si attiva e, quindi, non c’è lo stesso rilascio di beta-endorfine, con conseguente mancanza del desiderio di avere ancora la stessa fonte di piacere.
Il ruolo della vista
Un altro aspetto molto interessante, poi, è il ruolo della vista: solo vedere un alimento zuccherato innesca l’attivazione dei neuroni POMC e il rilascio di oppioidi endogeni. Tutto questo si vede anche in individui che non hanno mai mangiato cibo zuccherato, fatto che suggerisce che si tratti di un meccanismo evoluzionistico, legato all’esigenza di incamerare sempre calorie dallo zucchero, tutte le volte che ve ne sia la possibilità.
Infine, le beta-endorfine arrivano molto velocemente allo stomaco, dove stimolano ulteriormente i circuiti della ricompensa. La controprova è il fatto che se questi ultimi vengono bloccati, gli animali non mostrano interesse per il cibo zuccherato se hanno già mangiato, ma solo se sono affamati.

Lo stomaco da dessert: un retaggio dell’evoluzione
Una volta descritto ciò che accade nei topi, i ricercatori tedeschi hanno voluto vedere se qualcosa di simile accadesse anche nei volontari umani, e hanno confermato che, in effetti, succedono le stesse cose, e che le zone del cervello attivate sono le medesime. Come hanno poi commentato, questo ha senso, dal punto di vista evoluzionistico, perché nei mammiferi è sempre la stessa area cerebrale la responsabile dell’accaparramento della calorie che arrivano dallo zucchero.
Più in generale, la descrizione del rilascio degli oppioidi endogeni potrebbe essere importante nella lotta all’obesità. Esistono già farmaci che interferiscono con i recettori delle beta-endorfine per questo scopo, ma la loro efficacia è stata superata, e non di poco, dagli antidiabetici della famiglia dell’Ozempic. Ora però, avendo le idee più chiare sui diversi passaggi, si potrebbero trovare farmaci migliori, o combinazioni tra diverse classi di molecole con meccanismi d’azione differenti e sinergici.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, AdobeStock
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista scientifica
La golosità !
Argomento estremamente interessante, e molto attuale, che porta tutti noi a riflettere sugli eccessi, specialmente se si considera tutto il gruppo degli zuccheri (glucosio, fruttosio, galattosio e … alcolici, vino compreso).