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Gli energy drink migliorano del 3-7 per cento le prestazioni degli atleti ma favoriscono insonnia, nervosismo e tensione muscolare dopo lo sforzo. Lo rileva uno studio durato quattro anni, pubblicato dal British Journal of Nutrition e condotto da alcuni ricercatori della spagnola Camilo José Cela Universidad.
La ricerca è stata condotta su atleti di varie discipline sportive – basket, calcio, rugby, pallavolo, tennis, nuoto, hockey e arrampicata – alcuni dei quali hanno bevuto tre energy drink prima delle competizioni e altri una bevanda placebo. Il rendimento sportivo è stato misurato con dispositivi GPS, che permettono di stabilire la distanza percorsa e la velocità in sport di squadra, mentre in altre discipline sportive sono stati usati dinamometri e potenziometri, per misurare il rendimento muscolare.
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Curiosamente, dopo l’assunzione della bibita, tutti gli atleti, anche quelli che avevano bevuto il placebo, dichiaravano di provare un senso di maggior forza, potenza e resistenza. Tra chi aveva bevuto gli energy drink, le misurazioni hanno registrato migliori prestazioni, come maggior capacità di salto per i giocatori di basket, maggior velocità per chi fa nuoto, più forza e precisione nei pallavolisti e nei tennisti. Secondo i ricercatori, dal punto di vista energetico gli energy drink non hanno nulla di differente dalle altre bibite analcoliche e l’impatto positivo sulle prestazioni atletiche è dovuto esclusivamente all’effetto energizzante legato alla stimolazione provocata dalla caffeina, non presente nelle altre bibite zuccherate. L’aspetto negativo registrato dalla ricerca è che tra coloro che avevano bevuto gli energy drink si sono registrati effetti secondari, nelle ore successive alla prestazione sportiva, come una maggior frequenza dell’insonnia, nervosismo e persistenza della stimolazione muscolare.
Beniamino Bonardi
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