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Gli italiani sono sempre più interessati ai sostituti vegetali della carne e in generale delle proteine animali. Quasi tutti i trend sono in crescita, e nei confronti con gli anni precedenti l’aumento dei consumi è praticamente sempre a due cifre, a differenza di quanto accade con il prodotto interno lordo del paese, che a malapena raggiunge l’unità. Nel 2024, le vendite al dettaglio hanno raggiunto i 639 milioni di euro.

Sarebbe quindi lungimirante sostenere questo settore, che assicura benefici ambientali e per la salute e genera posti di lavoro, anziché continuare a difendere con ogni mezzo le filiere degli allevamenti intensivi e delle carni in generale.

Il rapporto di Circana

Che la popolazione italiana sia più avanti dei politici che la rappresentano emerge da un rapporto appena reso noto da Circana, una società di analisi di mercato, e analizzato dall’organizzazione no profit Good Food Institute Europe, nel quale sono stati studiati gli andamenti di cinque tipologie di prodotti a base vegetale: sostituti della carne, latte, formaggi, yogurt e panna.

In generale, le vendite al dettaglio sono aumentate del 16,4% rispetto al 2022 e del 7,6% rispetto al 2023, e quelle di unità del 13,6% rispetto al 2022 e del 10,0% rispetto al 2023. Il volume complessivo delle vendite ha registrato un aumento del 6,9% in due anni.

Andando poi a controllare le singole tipologie, sono emerse diverse realtà interessanti. Innanzitutto, il latte resta il prodotto vegetale preferito, rappresentando il 50,7% del mercato (nel 2024) e avendo ormai raggiunto l’8% del totale del mercato dei latti animali e vegetali. Anche per questo i suoi ritmi di crescita sono più moderati rispetto agli altri prodotti, ma il suo predominio appare saldo, e rafforzato da un’offerta crescente di “bevande a base di” riso, mandorla, avena, soia e altro, oggi disponibili anche aromatizzati. La soia è stata la tipologia più venduta, rappresentando il 31,6% del volume di vendita nel 2024, ma ha perso quote di mercato a favore del segmento in crescita dell’avena. Anche i prodotti a base di mandorle hanno registrato un aumento tra il 2023 e il 2024, sia in termini di quota di mercato sia di volume di vendita assoluto.

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Le bevande vegetali restano il prodotto vegetale preferito, rappresentando il 50,7% del mercato

Sostituti vegetali di carne e formaggio

Sta crescendo molto anche il mercato dei sostituti vegetali della carne, che rappresentano circa il 37,5% del totale di quello analizzato. Nell’ultimo anno, e cioè tra il 2023 e il 2024, l’aumento è stato del 14,7% in valore, e del 16% in volume.

C’è poi il formaggio, che costituisce una novità cui gli italiani si stanno avvicinando: il suo, nei mesi scorsi, è stato un vero exploit. Pur restando un prodotto di nicchia, che non supera lo 0,26% delle vendite totali di formaggi, il suo mercato è aumentato quasi del 45% in valore e di più del 100% in volumi (e nel 2023 erano cresciute del 33% rispetto all’anno precedente). Le vendite unitarie sono aumentate del 74%.

La tipologia più amata è quella degli spalmabili, che hanno conquistato il 41% del mercato dei formaggi vegetali, seguiti da altri morbidi e freschi (34,8%), mentre gli stagionati, i formaggi a fette e i grattugiati sono indietro.

Lo yogurt

Per quanto riguarda gli yogurt, tra il 2022 e il 2024 il valore delle vendite è aumentato del 10%, le vendite unitarie sono aumentate del 5,9%, mentre il volume di vendita è diminuito dello 0,9%. Anche la quota rispetto al mercato di tutti gli yogurt è stata in calo, passando dal 2,05% del 2022 all’1,92% del 2024. I gusti più venduti sono stati quelli alla frutta (44,6% del volume di vendita) e bianco/naturale (35,4%), ma quelli alla frutta hanno registrato una diminuzione sia di quota di mercato che di volume assoluto, mentre i gusti bianco e cocco sono risultati in crescita.

La panna

La venduta di panna vegetale è leggermente diminuita. Tra il 2022 e il 2024, il valore delle vendite è infatti calato del 4,7%, le vendite unitarie sono diminuite del 7,1%, mentre il volume di vendita è sceso del 9,1%. La stessa tendenza si è però vista anche con la panna di latte vaccino, la cui popolarità è in chiara diminuzione.

Yogurt sul tavolo di legno e mix di frutta
Per lo yogurt vegetale i gusti più venduti sono stati quelli alla frutta

La spinta dei private label

Uno dei fattori che stanno spingendo di più il mercato dei sostituti vegetali è il fatto che continuano ad aumentare quelli private label, cioè realizzato dalle grandi catene della GOD, con il loro marchio. Ne è un esempio il latte: nel 2024, quelli a marchio rappresentavano metà delle vendite, con una crescita, tra il 2022 e il 2024, del 17,4%. Secondo gli analisti di Circana, ci sono due elementi che trainano il private label: la convenienza rispetto ad altri marchi, e il fatto che la GDO sta credendo in questi prodotti, ci investe e li promuove, fiduciosa sul fatto che la tendenza si confermi e anzi, migliori ulteriormente nei prossimi anni.

Un altro fattore che riveste una grande importanza è la qualità percepita, come dimostra la traiettoria dei formaggi. Quelli di maggiore successo sono quasi tutti nelle fasce alte di prezzo, ma poiché vengono percepiti come alimenti qualitativamente ed eticamente migliori, vengono acquistati nonostante il costo, e attirano anche più consumatori al primo assaggio.

E proprio su gusto e qualità dovrebbe puntare il settore, secondo Francesca Gallelli, policy manager Italia per GFI Europe: “Sempre più italiani scelgono alimenti a base vegetale, spinti da motivazioni legate alla salute, alla sostenibilità e a nuove priorità nei consumi. Per rendere questo cambiamento inclusivo e duraturo, il settore deve puntare su prodotti sempre più gustosi, salutari e accessibili” ha sottolineato, concludendo: “Con politiche mirate e un lavoro di filiera per incrementare l’uso di materie prime locali, il settore plant-based può diventare uno strumento concreto per costruire un sistema alimentare più sostenibile, resiliente e capace di rafforzare l’economia e la sovranità alimentare del paese.”

I dati e le cifre

Anche se, secondo un’indagine sui consumi alimentari realizzata dal CREA  nel 2023, gli italiani attualmente consumano troppi pochi alimenti vegetali e troppa carne rossa processata, le abitudini stanno cambiando. Sempre in quel rapporto, infatti, si legge che il 51% ha ridotto il consumo di carne per questioni ambientali, mentre l’11% non la consuma affatto.

Altri dati, provenienti dal progetto europeo SMART Protein rivelano che nel 2024 il 59% degli italiani ha ridotto il consumo di carne animale, principalmente per motivazioni legate alla salute e alla tutela dell’ambiente. Si tratta della percentuale più alta tra i paesi presi in esame. L’Italia, inoltre, è in testa alla classifica anche quando si tratta di consumo e accettazione delle proteine di origine vegetale.

Infine, in tutta Europa è in atto una corsa a investire nel settore dei sostituti vegetali: secondo il Good Food Institute nel 2024 le aziende europee (non quotate in borsa) attive nello sviluppo di alimenti a base vegetale, carne coltivata e fermentazione hanno raccolto quasi 509 milioni di dollari (470 milioni di euro) – segnando un incremento del 23% rispetto all’anno precedente.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotosdonazione giallone 4 giugno dona ora

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Vegetariana
Vegetariana
24 Giugno 2025 21:49

Quando scelgo un latte il mio gusto preferito e quello alla mandorla .Quando scelgo uno yogurt vegetale scelgo il bianco naturale ,ma se ho desiiderio di uno yogurt zuccherato scelgo uno yogurt vegetale alla frutta ,lo piazzo 10 minuti nel reparto freezer..Una volta raffreddato ,ma non ghiacciato d estate diventa come un dessert gelato..Io lo gusto con piacere mantenendo facilmente una buona forma fisica,senza sensi di colpa..Il piatto mangiato a pranzo invece un cous cous di verdure…fresco e saziante…

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