Mentre l’Italia continua a fare la guerra alle etichette a semaforo in Europa e nel mondo, alla fine il Nutri-Score è arrivato anche da noi. Uno dei nostri lettori ha scovato in un punto vendita Lidl un prodotto del marchio francese Sojasun, sulla cui etichetta campeggia in bella vista l’etichetta a semaforo realizzata dai cugini d’oltralpe.
Il Nutri-Score continua a diffondersi in Europa, nonostante la sterile opposizione del ministero delle Politiche agricole, delle aziende alimentari e di Coldiretti. L’etichetta francese è da poco in vigore anche in Belgio ed è in via di approvazione anche in Spagna, mentre è arrivato anche in Svizzera e Germania, grazie all’iniziativa di alcune grandi imprese, come Danone e Findus.
Intanto, è partita anche un’Iniziativa dei cittadini europei per chiedere alla Commissione europea di rendere obbligatorio il Nutri-Score francese sui prodotti alimentari di tutti gli Stati membri. La petizione è stata organizzata da sette associazioni dei consumatori di tutta Europa, capeggiate dalla francese UFC-Que Choisir. Entro l’8 maggio 2020 si dovranno raccogliere un milione di firme, raggiungendo le soglie minime in almeno sette Stati membri (54.750 firme per l’Italia).
Il Fatto Alimentare è da sempre a favore delle etichette a semaforo e sostiene l’iniziativa dei cittadini europei Pro Nutri-Score. Invitiamo tutti i nostri lettori a firmare la petizione.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.