La campagna Porta la Sporta promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi insieme a Italia Nostra e Adiconsum, ha in programma numerose iniziative per ridurre il peso degli imballaggi e di altri articoli usa e getta. La volontà è di coinvolgere non solo i consumatori, ma anche la grande distribuzione organizzata che dovrà svolgere un ruolo importante verso le aziende produttrici.
In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, dal 19 al 27 novembre, i promotori hanno chiesto alle catene di impegnarsi su questo obiettivo. È stata pubblicata una lettera aperta chiedendo quanto è disposta a fare per prevenire la produzione dei rifiuti, attraverso la riduzione degli imballaggi e la vendita di alternative di consumo a basso impatto ambientale. La lettera prosegue elencando le sette azioni da portare avanti.
Ecco i punti salienti:
1) Ridurre drasticamente il consumo di sacchetti monouso nel reparto ortofrutta.
2) Inserire nell’offerta attuale di spazzolini almeno un modello con testine intercambiabili con ricariche in confezione a parte.
3) Ridurre l’overpackaging nei prodotti di gastronomia confezionati all’interno dei punti vendita.
4) Chiedere ai propri fornitori di eliminare al più presto a) i doppi imballaggi dai prodotti per il corpo b) gli imballaggi secondari come l’involucro che avvolge le due confezioni di caffè singole da 250 gr vendute assieme.
5) Sostituire gli imballaggi dai prodotti private label in poliaccoppiato non riciclabile con imballaggi in monomateriale riciclabili.
6) Mettere a disposizione nei punti vendita un ampio assortimento di prodotti per la detergenza del corpo e della casa acquistabili alla spina o in formati concentrati;
7) Fare conoscere ai clienti le politiche ambientali intraprese e coinvolgerli attraverso notizie pubbLicate sui siti web, sulle newsletter e anche all’interno del punto vendita attraverso cartelli e spot audio.
I firmatari della campagna chiedono alle catene di supermercati di realizzare questi obiettivi in tempi brevi. Lo scopo finale dell’iniziativa non può essere solo il riciclaggio dei rifiuti, bisogna cercare di non generarli.
Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione