Il curioso caso dei semi mai ordinati: americani e canadesi hanno ricevuto misteriosi pacchetti dalla Cina. Sono le conseguenze di una truffa
Il curioso caso dei semi mai ordinati: americani e canadesi hanno ricevuto misteriosi pacchetti dalla Cina. Sono le conseguenze di una truffa
Giulia Crepaldi 10 Agosto 2020Un fatto curioso sta accadendo negli Stati Uniti e in Canada. Decine e decine di cittadini si vedono recapitare pacchetti di semi dalla Cina che, però, non hanno mai ordinato. E che spesso indicano sull’etichetta un contenuto diverso, come giocattoli o gioielli. Come riferisce Il Post, il Dipartimento dell’Agricoltura americano e il suo omologo canadese hanno avvisato i consumatori di non piantare, né mangiare i semini ricevuti: non sapendo di quale specie si tratta (i sacchetti non riportano alcuna indicazione) potrebbe trattarsi di piante aliene invasive oppure potrebbero essere portatori di malattie e parassiti, pericolosi per la flora e la fauna locale.
Non si tratta, però, di un complotto cinese contro le piante e gli animali nordamericani. Tutto fa pensare, spiega molto bene Il Post, che si tratti delle conseguenze di una truffa ai danni dei siti di e-commerce come Amazon, e-Bay e Alibaba, che in gergo viene definita brushing scam, e ha come fine ultimo quello di “gonfiare” le valutazioni dei prodotti in vendita attraverso false recensioni positive.
Ma pagare qualcuno per pubblicare una recensione positiva non basta. Queste persone, che vengono definite – appunto – brushers, creano dei finti profili utente, che sono associati, però, indirizzi veri di ignari cittadini di qualche paese estero. Quindi il venditore spedisce a questi indirizzi dei pacchi, che però non contengono il “vero” prodotto in vendita sulla piattaforma, ma qualcosa di molto più economico. Come appunto i semi.
Questo stratagemma permette ai venditori di registrare una spedizione (vera) da associare alla recensione (falsa) e aggirare i sistemi di controllo delle valutazioni messi in atto dalle piattaforme di e-commerce, migliorando artificialmente la reputazione del proprio prodotto. Con la conseguenza che, da qualche parte negli Stati Uniti e in Canada centinaia di cittadini confusi si ritrovano a chiedersi cosa ci faccia mai un pacchetto di semi nelle loro buche delle lettere.
Fonte immagine: Washington State Department of Agriculture (@WSDAgov)
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Buongiorno,anche a me è successo che le poste
Mi hanno recapitato un pacchetto contenente
Due paia di calzini provenienti dalla Cina
Mai ordinati.
anche io ho ricevuto un pacchetto cinese con dentro un paio di calzini marchiati “COVERI” palesemente contraffatti.
La società “SERVICE6” che ha gestito la spedizione, e che avrebbe dovuto recapitarmi prodotti “Primigi” che avevo acquistato su un finto sito del noto brand Italiano, ha “recapitato”secondo la tracciabilità il mio pacco in un’altra città; il pacco è partito con china poste e affidato a poste italiane per la parte italiana.
In realtà questa operazione appare come una palese truffa con sito falso e con reindirizzo a pagina internet cinese mascherata.