salmoneNel 2016, l’industria dell’acquacoltura scozzese ha gettato via 10 milioni di salmoni, pari a quasi un quarto delle sue riserve, a causa di malattie, parassiti e altri problemi. Le cifre ufficiali indicano che le tonnellate di pesci morti inviati allo smaltimento, per la maggior parte nell’inceneritore di Wines, nell’Inghilterra nord-occidentale, sono passate dalle 10.599 del 2013 alle 22.479 dello scorso anno.

Come riferisce il quotidiano The Herald Scotland, secondo Richard Luxmoore, consulente del National Trust for Scotland, “l’industria dell’allevamento dei salmoni ha perso la capacità di controllare le malattie dei pesci e questo si traduce in un aumento della quantità di sostanze chimiche tossiche che vengono versate in mare, in un tentativo sempre più frustrante di gestirle”. Inoltre, questo porta inevitabilmente al rilascio nelle acque costiere degli organismi causa delle malattie. Per questo, da più parti viene richiesto all’industria di realizzare un sistema di contenimento chiuso, in grado di proteggere i pesci e l’ambiente marino.

Gli allevamenti di salmoni scozzesi hanno mandato all’inceneritore dieci milioni di pesci malati nel 2016

“Malattie e mortalità negli allevamenti di salmone scozzesi continuano a livelli scioccanti”, afferma il Salmon e Trout Conservation Scotland. “La cosa per noi preoccupante è che il governo scozzese non abbia quasi idea di quali siano gli effetti sui salmoni e le trote di mare selvatici nelle insenature marine scozzesi”.

La Scottish Salmon Producers Organisation, che rappresenta l’industria, riconosce i dati sui milioni di pesci inviati allo smaltimento lo scorso anno e conferma l’esistenza di problemi che “l’industria prende molto sul serio e su cui sta lavorando duramente per ridurli al minimo”.

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