Il Ministero della salute ha reso noti i risultati sul controllo ufficiale (1) della contaminazione da Salmonella nelle carni di maiale, da trasmettere alla Commissione Europea. Confrontando i dati ufficiali con quelli ottenuti in fase di autocontrollo dalle aziende sono emerse tali discrepanze da ipotizzare un sostanziale fallimento delle verifiche condotte all’interno delle industri di lavorazione delle carni di maiale. Le criticità maggiori riguardano una decina di regioni.
I controlli ufficiali hanno rilevato la presenza di contaminazioni in 300 campioni di carcasse suine esaminate su 5.641, cioè il 5,3% del totale. I risultati ottenuti in fase di autocontrollo hanno dato 232 campioni positivi su 14.368, pari al 1,6% del totale. In altre parole 2/3 dei campioni positivi alla Salmonella non vengono individuati in fase di autocontrollo. Si tratta di un dato allarmante, se si considerano le potenziali ricadute sulla salute pubblica.
Secondo gli esperti, l’attività di autocontrollo è inefficace e sostanzialmente inattendibile, per questo il ministero raccomanda alle regioni di vigilare attentamente sulle procedure adottate nei laboratori di analisi all’interno delle aziende alimentari e sulle metodologie di campionamento. La vigilanza deve essere migliorata soprattutto nelle regioni in cui la percentuale di positività risulta molto bassa o quasi vicina allo zero come in: Puglia, Basilicata, Liguria, Molise, Valle d’Aosta. Nel miglioramento dei sistemi di controllo vanno coinvolti anche gli operatori del settore alimentare. Solo così si potrà intervenire organicamente per individuare e risolvere eventuali criticità nel sistema di campionamento e di analisi.
La Salmonella è una delle principali cause di infezioni alimentari, che nella maggior parte dei casi si manifesta con sintomi gastro-intestinali senza la necessità di ospedalizzazione. In alcuni casi può dare luogo a infezioni sistemiche, molto pericolose per i soggetti più fragili. La Salmonella (che vive nel tratto intestinale di molti animali, uomo compreso, anche in maniera asintomatica) può entrare in contatto con le carni durante la macellazione, e per questo maiali e avicoli sono considerati i principali serbatoi infettivi . La frutta e gli ortaggi invece possono essere contaminati, da acque inquinate da liquami (Fonte IZSVe).
(1) Previsto da Reg (CE) n. 84/2004 e Dir. 2003/99/CE
© Riproduzione riservata
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Ma la salmonella non dovrebbe essere un problema se la carne viene cotta. Il problema di potrebbe essere per gli insaccati
D’accordo ma è indice del livello di igiene complessivo del processo produttivo
Il problema oltre alle caratteristiche della carne, che risulta sempre più contaminata è legato soprattutto all’igiene degli stabilimenti produttivi ed alla poca efficacia delle azioni detergenti e sanificanti. NESSUNO effettua la rotazione dei disinfettanti.
Ricercare il vero motivo è importante?….Sarebbe più opportuno dire che i Veterinari preposti al controllo, e presenti nelle aziende di macellazione non fanno applicare la norma, snellendo così i piani di autocontrollo e di conseguenza il numero di analisi da effettuare, favorendo i produttori e non i Laboratori riconosciuti ad effettuare questo controllo, ecco perché le percentuali sono così basse!!!!!