Sale speciale colorato o sale da cucina iodato? Nessuna virtù nutrizionale per un prezzo esagerato! Attenzione alle microplastiche. Ne parla la trasmissione svizzera Patti Chiari
Sale speciale colorato o sale da cucina iodato? Nessuna virtù nutrizionale per un prezzo esagerato! Attenzione alle microplastiche. Ne parla la trasmissione svizzera Patti Chiari
Giulia Crepaldi 8 Maggio 2018Decantati per le loro presunte virtù nutrizionali, vari tipi di sale hanno invaso gli scaffali dei supermercati e le cucine di tanti consumatori. Ma questi prodotti valgono davvero il prezzo di vendita molto salato? Se lo sono chiesto i giornalisti della trasmissione svizzera Patti Chiari, che hanno confrontato le caratteristiche di 10 tipi di sale provenienti da tutto il mondo, di roccia e di salina, in fiocchi o in cristalli e con colori che spaziano dal bianco candido al nero, passando per il blu e il rosso.
Per vendere i sali speciali, le aziende puntano tutto sulla presenza di oligoelementi utili, come il ferro che conferisce al sale rosa dell’Himalaya il suo caratteristico colore. Tuttavia, dati alla mano, questi minerali sono presenti in quantità insufficiente per avere un qualsiasi effetto sulla salute. Tenendo conto che il sale va consumato con moderazione (non più di 5 grammi al giorno secondo le raccomandazioni dell’Oms), è meglio scegliere altre fonti di oligoelementi, come per esempio frutta e verdura.
Una sostanza fondamentale per la nostra salute che invece si può ritrovare in quantità apprezzabili nel sale è lo iodio, la cui carenza è stata per decenni la causa di numerosi casi di gozzo. Per questo motivo i programmi di prevenzione di numerosi Paesi prevedono l’aggiunta di iodio al sale da cucina. Molti consumatori, però, preferiscono acquistare il sale marino integrale, ritenuto una migliore fonte di iodio rispetto a quello iodato. Si tratta di una convinzione errata, come dimostrano le analisi della trasmissione che hanno riscontrato nei sali marini livelli di iodio 100 volte inferiori (0,2 mg/kg) in confronto a quello da cucina iodato (25 mg/kg).
Secondo i risultati di laboratorio, inoltre, i sali speciali hanno in media più contaminanti. Nella lista troviamo metalli pesanti come stronzio, bario e cadmio. Non bisogna temere perché la presenza di queste sostanze indesiderabili è ben al di sotto dei livelli pericolosi per la salute.
Attenzione anche alle microplastiche. I test hanno individuato frammenti microscopici di plastica in tutti i sali marini (il peggiore è risultato essere un sale in cristalli proveniente dalla Sicilia), ma anche in alcuni di quelli di roccia. Se nel caso dei sali marini la presenza di microplastiche è con tutta probabilità dovuta all’inquinamento ambientale, in quelli di roccia può essere dovuta al processo di lavorazione oppure agli imballaggi.
L’ultima nota dolente è il prezzo. Questi particolari sali possono arrivare a costare 150 volte di più rispetto a un comune sale da cucina iodato. Un chilo del prodotto più costoso, proveniente dall’Australia, costa come 156 kg del sale più economico esaminato nel test! Alla fine dei conti, scegliere un normale sale iodato è più conveniente per le nostre tasche e per la salute. I sali speciali, con i loro colori appariscenti, i sapori caratteristici e le differenti croccantezze, è meglio riservarli per occasioni particolari.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Vorrei aggiungere che i sali iodati utilissimi per la corretta formazione d alimentazione della tiroide sono sconsigliati agli ipertiroidei e a coloro che stanno curando o facendo uno stretto follow up del carcinoma tiroideo.
qui avevamo approfondito l’argomento con il parere di un esperto: http://www.ilfattoalimentare.it/sale-iodato-tiroide.html