sacchetti ortofrutta 114274236Tra poco più di un anno i guanti e sacchetti che si usano nei supermercati per l’ortofrutta dovranno essere biodegradabili e compostabili. Lo ha stabilito il  Consiglio dei ministri con un decreto legislativo finalizzato alla riduzione di borse di plastica in materiale leggero, in attuazione della direttiva (UE)*. Il comunicato stampa diffuso al termine della riunione recita: “considerato l’elevato livello di inquinamento ambientale riconducibile ai rifiuti di borse di plastica, il provvedimento mira a prevenirne o ridurne l’impatto, prevedendo tra l’altro il divieto di fornitura a titolo gratuito delle borse di plastica ammesse al commercio e la progressiva riduzione della commercializzazione delle borse di plastica fornite a fini di igiene o come imballaggio primario per alimenti sfusi diversi da quelli compostabili.

Secondo alcune indiscrezioni, i nuovi sacchetti per frutta e verdura compostabili dovrebbero essere impiegati a partire dal 1 gennaio 2018. I punti del provvedimento erano già previsti dalla Legge di delegazione europea 2015, che raccomandava anche l’utilizzo, per i sacchetti ortofrutta, di materia prima rinnovabile.

Per maggior chiarezza va precisato che in Italia da qualche anno è vietata la vendita di sacchetti per la spesa monouso in plastica non biodegradabili che una volta venivano distribuiti dai supermercati. Il divieto però non riguarda i sacchetti  e i guanti molto sottili utilizzati per comprare l’ortofrutta che infatti sono disponibili in tutti i supermercati. Le eccezioni sono poche e riguardano alcune catene come Unicoop Firenze ed Eataly. Quest’ultima ha scelto di utilizzare  materiale compostabile anche per i sacchetti destinati all’asporto di merce, per le posate e i bicchieri distribuiti nei ristoranti della catena, oltre ai sacchetti per frutta e verdura, guanti e prodotti per il secondo imballo dei prodotti freschi di macelleria e pescheria.

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In Italia è vietata la vendita di sacchetti per la spesa monouso in plastica

Anche i  supermercati del gruppo EcorNaturaSì (che comprendono i marchi Cuorebio e NaturaSì) propongono nel reparto ortofrutta buste di carta e shopper in Mater-Bi o in Biocartene, derivati rispettivamente dall’amido di mais e dall’amido di patata. Si tratta di catene specializzate in prodotti biologici, molto attente all’ambiente che rappresentano una felice eccezione nel panorama della grande distribuzione.

A livello nazionale Coop aveva avviato nel 2014 una sperimentazione in alcuni punti vendita  con sacchetti ortofrutta in materiale compostabile affiancati a quelli tradizionali, per valutare l’atteggiamento del consumatore di fronte al nuovo shopper.

*Direttiva (UE) 2015/720 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2015.

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luigi
luigi
16 Novembre 2016 12:09

io porto sempre con me borse riusabili in tessuto naturale e plastica riciclata, quando vado per compere. sarebbe molto benvenuta la sostituzione di tutte queste plastiche, compresi gli imballi di orto-frutta e di qualsiasi altra merce, con materiali biodegradabili di origine naturale.

Giovanni Salcuni
16 Novembre 2016 13:52

Buongiorno, in merito a questo articolo devo sottolineare che anche alcuni supermercati ESSELUNGA da almeno 2 anni hanno iniziato una fase sperimentale introducendo sacchetti in rotolino compostabili per orto frutta conformi alla Norma EN 13432.
Desidero comunque informare che le uniche bioplastiche da amido di patata sono quelle prodotte da BIOTEC che si distinguono per totale assenza di cattivi odori e colorazioni sui sacchetti compostabili prodotti con esse . Non mi risulta che al momento ci siano sacchetti realizzati con nostri prodotti Bioplast da amido di patata nei supermercati EcorNaturaSi’ (come invece in ESSELUNGA). Ovviamente, essendo ormai BIOTEC presente da 10 anni in Italia come fornitore di riferimento, saremo ben lieti di vedere sacchetti realizzati con nostri prodotti anche in un importante catena di supermercati come EcorNaturaSi’.

Matteo
Matteo
19 Novembre 2016 16:36

Vorrei sottolineare la parziale utilità di queste buste finché l’etichetta usata per il peso è in carta non compostabile.

Elena Gajani Monguzzi
Elena Gajani Monguzzi
19 Novembre 2016 21:21

Resterebbe comunque sempre lo scoglio delle etichette con peso e prezzo incollate sopra. Generalmente faccio spesa di generi alimentari non presso la gdo (vi annovero anche Naturasì) portando ed esigendo che si usino le mie borse di stoffa (e i miei sacchetti di carta per il pane), ma certi prodotti li trovo solo dove si usano sì i sacchettini bio, ma sui quali si attaccano le etichette, che, prima di gettare nel compostabile il resto del sacchetto, stacco e getto nell’indifferenziato.

Ale Guido
Ale Guido
20 Novembre 2016 08:32

Alla mia coop di riferimento già da un paio di anni si utilizzano i sacchetti compostabili per frutta e verdura; la mia perplessità maggiore però riguarda il biglietto adesivo in carta termica che vi si è costretti ad applicare dopo la pesa che, penso, comprometta pesantemente la raccolta differenziata dell’organico se si intende riutilizzare i sacchetti in quel senso.

Marta
Marta
21 Novembre 2016 10:47

Buongiorno,
Con la presente volevo sapere se è lecito, ad oggi, sentirsi negare alle casse dei supermercati un sacchettino di plastica di quelli per pesare i prodotti ortofrutticoli onde evitare gocciolamenti di prodotti quali olive non ben preincartate o detersivi.
Se è lecito, quali sono i riferimenti normativi? È vero che sono aumentate le sanzioni anche nel caso in cui i cassieri dei supermercati cedano queste borsine sottili anche a titolo gratuito?
Grazie