Nella settimana n°51 del 2014 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 72 (14 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende due casi: cadmio in carne di cavallo refrigerata dalla Romania, via Belgio; norovirus in cozze pre-cotte e congelate provenienti dalla Spagna, via del Portogallo.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: eccesso di Escherichia coli in vongole (Ruditapes decussatus) dalla Tunisia; Listeria monocytogenes in due lotti di salmone affumicato dalla Polonia; Escherichia coli in mitili refrigerati (Mitilus spp) dalla Spagna; Escherichia coli in vongole refrigerate dall’Italia.
Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: residui di pesticida (tiofanato metile) in fragole provenienti dall’Egitto; migrazione di nichel e di manganese da grill a gas provenienti dalla Cina; insetti morti in datteri dalla Tunisia; residui di pesticida (profenofos) in peperoni in salamoia da Egitto; enteropatogeno (Escherichia coli) in carni di manzo disossate congelate dal Brasile; aflatossine in fichi secchi turchi; residui di pesticida (carbendazim) in riso dall’India.
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, la Norvegia segnala rucola con Salmonella Kottbus (via Danimarca), e i Paesi Bassi segnalano pesto infestato da muffe.
Valeria Nardi
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Scusate l’ignoranza, ma di questi lotti non è possibile conoscere l’importatore ed a chi sarebbero dovuti andare per essere inscatolati e commercializzati, ecc.?
Vi ringrazio.
Il Rasff “Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi” è una struttura coordinata a livello europeo. Molti Stati pubblicano i nomi delle marche i cui lotti sono oggetto di ritiro, richiamo o allerta. L’Italia non è tra questi; cioè neanche a noi è dato sapere di che prodotti si tratta. Abbiamo chiesto più volte alle catene di supermercati e al Ministero che questi dati fossero resi pubblici. La nostra intenzione non è di allarmare, ma di creare consapevolezza nei consumatori: anche facendo conoscere il rasff, le tipologie di alimenti, e i motivi di richiamo, si può aumentare la conoscenza del sistema di sicurezza alimentare europeo e italiano.
Non si potrebbe fare un Petizione (come quella per l’olio di palma ed altre simili) per chiedere più autorevolmente la pubblicazione di questi dati come già fanno gli stati di cui sopra?
La ringrazio.
C’è un progetto europeo per rendere pubblici i dati e l’Italia se verrà approvato dovrà adeguarsi.