Secondo un’indagine pubblicata questo mese sulla rivista Altroconsumo visitando 907 punti vendita situati in 68 città, la spesa annuale fatta al supermercato da una famiglia oscilla dai 6 ai 7 mila euro. L’importo varia in funzione della città in cui si vive e della catena che si sceglie. La rilevazione è stata condotta registrando i prezzi di 500 articoli di marca, alimentari e non, appartenenti a un centinaio di tipologie (biscotti, frutta, detersivi, bibite, acqua minerale oltre a prodotti freschi come frutta, verdura, carne e salumi).
I risultati sono abbastanza in linea con quelli registrati l’anno scorso. Pistoia è la città più conveniente (in un anno una famiglia spende mediamente circa 5.900 euro per la spesa). Le altre città che propongono prezzi interessanti sono Firenze e Pisa come pure Cuneo e Verona: qui la spesa costa circa 6.000 euro. Tra le grandi città, Napoli e Torino prevedono una spesa media intorno a 6.400 euro, cioè di poco superiore alla media, così come Milano, 6.500 euro. Anche Roma sfora la media nazionale arrivando a 6.611. Tra le più care, troviamo Ragusa, Messina, Sassari, Siracusa, Reggio Calabria e Aosta (6.800 euro l’anno). La regione più economica risulta la Toscana dove la forte concorrenza tra Coop ed Esselunga contribuisce a mantenere listini molto interessanti per i consumatori.
Per la seconda volta Altroconsumo attribuisce alla catena U2 Supermercato il punteggio migliore nella classifica con l’indice 100*. Seguono a breve distanza la catena di ipermercati Iper e Interspar. Si posizionano molto bene (indice 101) anche Leclerc Conad e IperSimply. A quota 102 troviamo la catena veneta Alì e gli ipermercati Ipercoop, Bennet e Auchan. A quota 103 Panorama ed Esselunga. Despar è la catena più cara, in media il 10% in più rispetto a U2 Supermercato.
Il punto vendita meno caro in assoluto si trova a Verona ed è Iperfamila di via Borgobello. Scegliendo il supermercato più conveniente una famiglia in un anno può risparmiare 1.400 euro ad Arezzo, 1.300 euro a Roma, 1.200 a Venezia e Verona, 1.000 a Milano, 900 euro a Modena, Viterbo, Alessandria e Bergamo.
Roberto La Pira
* L’indice 100 viene attribuito alla catena di supermercati dove la spesa costa meno. Il valore cresce in proporzione all’incremento dei prezzi. Il valore 110 attribuito a Despar vuol dire che a parità di prodotti acquistati il conto da pagare comporta un esborso del 10% in più.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24